Piccoli borghi abbandonati
I borghi sono delizia per gli occhi anche se sono abbandonati rievocano nella mente di un sognatore i rumori di antiche battaglie, lo scalpiccìo di coloro che percorrevano le strade per lavoro o per bighellonare, le voci degli abitanti.
Tra i tanti posti magici, panoramici, storici da visitare in Abruzzo, c’è Castiglione della Valle una frazione di Colledara (comune in provincia di Teramo), un piccolo borgo tra i tanti borghi presenti nella regione.
Il terremoto distrugge, ma non è solo
Questa frazione è stata colpita duramente dal terremoto del 2009 (terremoto che ha messo in ginocchio L’Aquila e provincia) e ancor più duramente, purtroppo, dai terremoti che si son susseguiti dal 24 agosto al 18 gennaio del 2017,con un ulteriore aggravamento causato dalla copiosa nevicata di gennaio.
Sfortunatamente non è rimasto nessuno ad abitare il borgo (che si era già spopolato nel 2009) anche la coppia di inglesi che era rimasta sfidando lo spopolamento è andata via. Questo grazie all’incuria del comune (precedente a quest’ultimo) che ha dimenticato il borgo quasi non appartenesse al comune di Colledara!
Nessuno ha pensato agli abitanti del borgo (se non pensano alle città figuriamoci alle frazioni), nessuno ha pensato di risollevare le sorti della frazione che sembra un piccolo gioiello incastonato tra campi e colline, incorniciato dalle montagne del massiccio del Gran Sasso che creano uno sfondo perfetto a quella che è l’antica Castrum Leonis Vallem Sicilianae.
Conti, Duchi e nomi famosi per quei territori
Il borgo era una proprietà dei Conti di Pagliara. Questi avevano un castello (risalente all’XI secolo) su un colle sopra Isola del Gran Sasso con annessa una piccola chiesa (in fase di ristrutturazione) .
Alla suddetta famiglia appartenevano San Berardo (santo e patrono di Teramo) e Santa Colomba, sua sorella, che si ritirò in un eremo posizionato sotto il Cimone di Santa Colomba.
Prima di passare a Colledara (nel 1909), la sede del comune era a Castiglione della Valle.
Il borgo fa parte della Valle Siciliana, una valle, appunto, che apparteneva alla nobile famiglia spagnola dei Mendoza grazie ad un dono di Carlo V.
Quivi furono ospiti Lucrezia Borgia e Alfonso d’Aragona (suo secondo marito) nel 1499 mentre fuggivano dalle grinfie del Duca Valentino, Cesare Borgia (fratello di Lucrezia).
Gli abitanti della Valle misero in fuga gli inseguitori combattendo e assicurando un riparo a Lucrezia e al consorte.
Celebrazione storica per ricordare
Nella piazzetta del borgo (dove si può ammirare la chiesa di San Michele Arcangelo del XII secolo) si svolgeva la rievocazione con costumi dell’epoca rendendo protagonista il pubblico che poteva fare acquisti con le monete correnti (carlini e ducati) negli anni del ‘400 e cibandosi come un tempo.
Durante le quattro serate dei primi di agosto ci si poteva immedesimare nell’ambiente del tardo medioevo respirando i fumi dei mangiafuoco o ascoltando le battute dei giullari o le maledizioni delle streghe.
Purtroppo il terremoto e l’indifferenza di chi rimane con le mani in mano hanno messo fine a tutto ciò.
Oppure è solo un to be continued…?
Marianna Di Felice