Quando la tortura diventa mezzo giustificato per “ottenere giustizia”. Quando essa si trasforma in prassi accettata, anche se è un crimine contro l’umanità.
Da che mondo è mondo la tortura è sempre stata utilizzata per “far cantare” i prigionieri e ottenere le informazioni volute. Fin dall’antichità ad oggi, questa pratica non è mai stata abbandonata nonostante sia stata dichiarata un crimine contro l’umanità.
Anzi, sembra essere divenuta una pratica sempre più “studiata” e perfezionata. Infatti, se una volta per tortura si intendeva tutte quelle azioni dolorose inferte ai poveri malcapitati, oggi c’è anche un “ramo psicologico“. Infatti le torture si sono fatte via via sempre più “fini” e “impeccabili”.
Oggi si tende a pensare che la tortura faccia ormai parte del passato, o che venga impiegata in qualche Paese sperduto sul mappamondo, nelle zone in cui gli “uomini civili” non mettono mai piede. Eppure le cose non stanno proprio così. Essa infatti viene impiegata, senza alcuna sorpresa, anche dal Paese “più democratico” del mondo: Stati Uniti.
La CIA vera ha ben poco a che fare con le costruzioni sceniche che spesso si ammirano nei vari film di spionaggio. Essa ha un lato oscuro che probabilmente non riusciremo mai a conoscere fino in fondo.
Human Rights Watch ha riportato un’intervista fatta da due uomini tunisini dopo che questi sono tornati in libertà dopo svariati anni di prigionia.
Tutto il mondo ha sempre saputo che la CIA pratica la tortura sui suoi prigionieri, ma le dichiarazioni dei due ex-prigionieri è ugualmente sconvolgente. Sembra infatti che “nuovi metodi” siano stati impiegati.
I due uomini hanno parlato di sedie elettriche e di vari metodi di tortura attuati con l’acqua:
“In addition to waterboarding or water dousing on a board, they were dunked in barrels, and al-Najjar said he was strapped to a board with his entire body inserted, face down, into a large tub of ice-cold water“. (HRW)
Anche per quanto riguarda la somministrazione di “cibo” le testimonianze sono impressionanti: al pasto veniva aggiunto ogni sorta di sporcizia, dalla terra ai capelli, perfino mozziconi di sigaretta.
Viene spontaneo chiedersi il motivo di queste crudeltà e il perché di questo accanimento. Il problema è che non c’è una risposta.
“We don’t actually know. The US has never publicly explained this. Neither man was ever charged with a crime“. (HRW)
Oggi i due uomini sono liberi, ma i danni provocati dalle pratiche di tortura sono evidenti. Dolori cronici accompagnati da uno stato mentale molto fragile. Ovviamente non riceveranno alcun indennizzo per i supplizi subiti.