Scienza e progresso. Negli ultimi vent’anni queste due parole sono andate di pari passo: c’è chi ormai, per cause di natura differente, non è più in possesso di un arto.. e la scienza ha sempre risposto, con un’innovazione a livello di impianti di protesi o veri e propri arti meccanici. Molte persone hanno così potuto avere una vita migliore, essendo in grado di riavere (seppur solo parzialmente) ciò di cui erano state private.
Questo discorso, si fa più complesso quando si parla, invece, di vista.
Persone che perdono la vista in seguito ad un aggravamento di malattie visive, oppure, altre che ne nascono completamente private. Ebbene, la scienza è sempre stata alla ricerca di qualcosa per poter restituire questo senso, che è forse quello più utilizzato per rapportarci con la realtà. Perdere la vista significa dover diventare spesso dipendenti dagli altri. Cure miracolose non esistono, ma negli ultimi anni un sempre maggior numero di persone è tornata a vedere parzialmente, grazie ai progressi della scienza.
Le conquiste ottenute sono molte, le prospettive future promettenti:
- Rigenerazione della cornea; alcuni scienziati, sono stati di grado di ricostruire in laboratorio un’intera superficie dell’epitelio, che ricopre la cornea, partendo da un millimetro di tessuto oculare integro; tale tessuto viene trapianto e il paziente, nel 90% dei casi, torna a vedere. Si tratta di una tecnica che si è ormai consolidata e che è diventata una terapia farmacologica a base di staminali (Holoclar)
- Occhio bionico; I primi studi sull’occhio bionico risalgono all’inizio del 2000. Oggi, grazie a sempre più sofisticate tecnologie e meno ingombranti apparati, l’occhio bionico è realtà. Non è ancora nessuna cura miracolosa, ma, attraverso l’utilizzo di una tecnologia wireless (un vero e proprio sensore impiantato negli occhi) per raccogliere i segnali elettrici inviati da una telecamera installata su occhiali speciali, permette di riacquistare la vista. Vista che,non è ancora perfettamente normale, ma attraverso la tecnica che è già stata sperimentata con successo anche in Italia e, in particolare, presso l’ospedale di Camposampiero (Padova), dove troviamo l’ Argus II, è possibile far tornare (ad esempio) due ciechi a vedere. L’apparato, però, può essere installato solo su persone nate vedenti, necessitando di fibre nervose attive (funziona convertendo le immagini video in stimolazioni elettriche, che attivano le cellule sulla retina, che a loro volta, attraverso il nervo ottico, trasmettono il segnale al cervello che lo percepisce come “luce”) Ecco una gallery di foto rappresentanti la presentazione padovana.
Fonte foto : http://tinyurl.com/occhio-bionico-padova
- Retina artificiale biocompatibile ; L’occhio bionico, però, non è un punto d’arrivo, ma di partenza. L’istituto Italiano di Tecnologia di Genova ha messo a punto una retina artificiale biocompatibile, con un principio di funzionamento molto simile a quello descritto precedentemente. Ciò che manca è la telecamera che invia il segnale al ricevitore posizionato nell’occhio. Il dispositivo in questione. che funziona come una microcella solare, inviando direttamente ai neuroni il segnale percepito dalla luce. Le sperimentazioni al momento sono limitate agli animali, ma entro il 2018 potrebbe essere estesa sugli uomini.
Un altro salto in avanti per la scienza, altre vite che ne saranno cambiate e tutto questo, sta accadendo rapidamente. Chissà dove ci porterà questo progresso e dove arriveremo tra altri vent’anni di invenzioni e scoperte.