Torna sotto le Torri l’attesissimo Festival multidisciplinare Gender Bender, che quest’anno giunge alla quindicesima edizione, e quale modo migliore per festeggiarlo se non con 120 appuntamenti in soli 12 giorni dal 25 ottobre al 5 novembre?
Il Festival, ideato e diretto da Daniele Del Pozzo e prodotto dal Cassero, il centro LGBT che da anni è leader di progetti e iniziative culturali nel bolognese, conferma la sua importanza sul territorio con l’ampliamento delle partnership e le collaborazioni di altri numerosi enti sensibili alle tematiche che ogni anno, con novità e originalità, il festival porta nella città del Nettuno.
Gender Bender è uno sguardo approfondito sull’identità di genere, sul corpo e sull’orientamento sessuale nei diversi ambiti culturali che vanno dal cinema al teatro alla danza, ma soprattutto è un Festival che si pone faccia a faccia con la storia e pone al centro il corpo come sede dei cambiamenti.
Come sottolinea Vincenzo Branà, Presidente del Comitato Provinciale Arcigay Il Cassero, nel suo intervento durante la conferenza stampa del festival avvenuta mercoledì 18 Ottobre presso Palazzo d’Accursio: «Gender Bender fa omaggio alla politica dell’orgoglio, e questa politica è il risultato della storicizzazione di un movimento». Il movimento di cui parla Branà è il movimento che nelle intemperie del tempo è riuscito a resistere attraverso la Lotta. Come indica anche il tema del Festival la lotta di cui si parla è una “Lotta Libera”, libera da preconcetti e che a sua volta libera l’altro dalle catene della storia e della società e appunto per questo sopravvive ancora oggi.
Daniele Del Pozzo, il Direttore Artistico, si sofferma a fine conferenza sul tema della Bellezza, la quale è «La chiave del Festival» e aggiunge: «La bellezza si riconosce perché è ciò che affascina e fa star bene ed è un linguaggio universale, e Gender Bender attraverso messaggi semplici e convincenti riesce a creare un rapporto ravvicinato con l’opera d’arte, ma anche con chi la crea. Una finestra che affaccia sul mondo, un mondo ricco di artisti e soprattutto persone».
Il Festival si divide in tre grandi sezioni: Danza, Conversazione e Cinema. Nel programma spiccano grandi nomi come quello della coreografa e performer Silvia Gribaud, Andreas Constantinou o l’indisciplinata Liz Agiss, per passare alla sezione conversazioni con lo scrittore Walter Siti, la Blogger Giulia Gianni, e infine molte le storie raccontante nella sezione cinema attraverso film e documentari, storie emozionanti come quelle di Emily Dickinson, raccontata attraverso gli occhi del registra inglese Terence Davies, o ancora la storia di Morrisey, futuro leader dei The Smiths.
Il programma è vasto, e le tematiche affrontate sono irriverenti e rivoluzionarie: partecipare è un dovere!
Per il programma completo visita il sito:
Federica Giglio