L’iniziativa “Moschee Aperte” offre un’occasione di dialogo e conoscenza tra cittadini di diverse fedi, aprendo i luoghi di culto islamici a tutta la comunità. Torino si distingue come la prima città italiana a contrastare attivamente l’islamofobia con un piano strutturato per la raccolta di segnalazioni e la sensibilizzazione. L’evento promuove la comprensione reciproca attraverso momenti di incontro, formazione e divulgazione culturale. In occasione dello scorso 15 marzo, la Giornata internazionale per la lotta alla discriminazione nei confronti dei musulmani, la città di Torino si è proposta di essere pioniera dell’anti-discriminazione nei confronti dei cittadini musulmani.
Moschee Aperte: un ponte tra culture
Ogni anno, l’iniziativa “Moschee Aperte” permette ai cittadini italiani di altre fedi di visitare i luoghi di culto islamici, favorendo il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca. L’evento rappresenta un’opportunità per abbattere pregiudizi e diffondere una maggiore comprensione della cultura musulmana. Quest’anno, la partecipazione è stata arricchita dalla presenza di rappresentanti di altre confessioni religiose, tra cui buddisti e cattolici, oltre ai membri dell’amministrazione comunale.
Questo evento fa parte di un più ampio progetto che propone di impegnare l’intera città metropolitana e Comune di Torino nella lotta alla discriminazione e all’islamofobia. La città di Torino infatti si è proposta di essere un punto di riferimento per la raccolta e la denuncia di tutti i casi di violenze, abusi e discriminazioni nei confronti dei cittadini musulmani.
Torino, prima città italiana contro l’islamofobia
La città di Torino si distingue come la prima in Italia ad aver avviato un piano concreto per combattere l’islamofobia. L’iniziativa prevede l’istituzione di luoghi specifici dove segnalare episodi di discriminazione religiosa, in collaborazione con il Nodo metropolitano contro le discriminazioni e sei associazioni delle comunità musulmane.
Il progetto, promosso dal Comune e dalla Città metropolitana, è stato ufficialmente lanciato durante il convegno “Islamofobia: verso la soluzione della raccolta dei dati”, in occasione della Giornata internazionale per la lotta all’islamofobia del 15 marzo.
Formazione e assistenza per contrastare la discriminazione
Il piano prevede non solo la raccolta di segnalazioni, ma anche momenti di formazione e assistenza per coloro che subiscono atti di intolleranza. Le comunità musulmane avranno un ruolo attivo nella raccolta di informazioni, mentre il Comune si occuperà di promuovere iniziative e pubblicare report annuali sulla situazione dell’islamofobia a Torino.
“Saremo la prima città italiana ad avere luoghi dedicati alla raccolta di segnalazioni su questi fenomeni”, sottolinea Abdullahi Ahmed Abdullahi, presidente della Commissione consiliare per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo.
Abbattere gli stereotipi e favorire il dialogo
Secondo Rossana Schillaci, consigliera metropolitana delegata alle Politiche sociali e parità di genere, sei centri islamici hanno deciso di aderire al nodo anti-discriminazioni, con l’obiettivo di abbattere qualsiasi forma di stereotipo e legittimare invece un corretto funzionamento inclusivo della società.
Iniziative come Moschee Aperte e i tavoli di lavoro World Café mirano a creare occasioni di dialogo e confronto tra giovani di diverse culture e religioni.
La cultura islamica tra preghiera e tradizioni
Nelle moschee torinesi non si svolgono solo preghiere, ma anche momenti di studio della lingua araba e di approfondimento culturale. Durante l’evento Moschee Aperte, i visitatori hanno avuto modo di scoprire tradizioni come l’uso dell’henné, una polvere naturale impiegata da secoli in Medio Oriente e in India per tingere capelli e pelle. Questi elementi della cultura islamica contribuiscono a rendere più tangibile l’incontro tra comunità diverse.
Conoscere per superare la paura
Shimaa Zeedam, una delle partecipanti all’iniziativa, sottolinea l’importanza della conoscenza come strumento per superare paure e pregiudizi. È importante infatti promuovere queste pratiche di avvicinamento tra culture e religioni differenti, con l’obiettivo di allontanare ogni forma di odio e di paura – che poi portano pericolosamente alla logica del nemico interno – e creare un’inclusione sociale. Con questa visione, Torino si conferma come un esempio di città inclusiva e all’avanguardia nella lotta contro l’islamofobia.