Un nuovo modello di cura: l’assistenza Tobia-Dama all’Umberto I di Roma

Carlo Dani, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons Tobia-Dama all'Umberto I

In Italia, l’accesso alle cure per le persone con disabilità intellettiva e neuromotoria è spesso un percorso tortuoso e pieno di ostacoli. Le barriere architettoniche, la mancanza di personale specializzato e la difficoltà nel comunicare le proprie esigenze sono solo alcune delle sfide che queste persone devono affrontare quotidianamente. Il progetto Tobia-Dama al Policlinico Umberto I di Roma rappresenta un’innovativa che punta a rivoluzionare l’assistenza sanitaria per questa fascia di popolazione. Il progetto Tobia-Dama, un acronimo che sta per “Team Operativo Bisogni Individuali AssistenzialiDisabled Advanced Medical Assistance“, offre un modello di assistenza personalizzata e inclusiva, superando le tradizionali barriere e garantendo un’esperienza sanitaria più umana e dignitosa.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Umberto I e la Regione Lazio, si pone l’obiettivo di creare un sistema sanitario più equo e inclusivo, in cui ogni persona, indipendentemente dalle proprie capacità, possa accedere alle cure di cui ha bisogno. Attraverso un’ampia gamma di servizi, dal call center dedicato al day hospital, il progetto Tobia-Dama si propone di rispondere alle esigenze specifiche di queste persone, garantendo un percorso di cura personalizzato e coordinato.

Il Progetto Tobia-Dama al Policlinico Umberto I di Roma

Un innovativo percorso di assistenza sanitaria dedicato alle persone con disabilità intellettiva e neuromotoria è stato inaugurato al Policlinico Umberto I di Roma. Il progetto Tobia-Dama, nato per rispondere alle esigenze di una fascia di popolazione spesso trascurata, mira a garantire un’assistenza personalizzata e inclusiva attraverso un sistema integrato di servizi e risorse.

Il progetto Tobia-Dama si sviluppa in diversi ambiti: un call center dedicato, un percorso di accesso facilitato per le emergenze, un servizio di day hospital per valutazioni rapide e trattamenti coordinati e percorsi ambulatoriali agevolati. Presso il Presidio Giorgio Eastman, in Viale Regina Elena, viene offerta assistenza multidisciplinare per rispondere alle necessità mediche e sociali dei pazienti e delle loro famiglie.

Un modello che mette il paziente al centro

Il progetto Tobia-Dama si distingue per un approccio fortemente coordinato. Gli operatori sanitari, attivi sia durante le ore diurne sia in emergenza, forniscono supporto continuo, mentre un team multidisciplinare – composto da medici, psicologi, infermieri e assistenti sociali – garantisce un’ampia gamma di prestazioni diagnostico-terapeutiche, anche con sedazione profonda quando necessario.

La presenza di un accompagnatore è prevista in ogni setting di cura, per supportare al meglio i pazienti fragili, compresi coloro che provengono da strutture residenziali.

La formazione del personale è un pilastro centrale: gli operatori del triage, ad esempio, sono stati addestrati a gestire le esigenze specifiche dei pazienti con disabilità, offrendo un’accoglienza empatica e competente sia ai pazienti che alle loro famiglie.

Una rete regionale per la salute e l’inclusività

L’ambizione di estendere il modello a tutto il Lazio
Alla presentazione del progetto hanno partecipato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e l’assessore ai Servizi sociali e alla disabilità, Massimiliano Maselli, accompagnati dalla rettrice dell’Università La Sapienza, Antonella Polimeni, e dal direttore generale del Policlinico, Fabrizio d’Alba.

Il presidente Rocca ha annunciato l’intenzione di estendere il progetto Tobia-Dama in tutte le strutture sanitarie del Lazio, auspicando una maggiore consapevolezza sociale su questi temi. Anche l’assessore Maselli ha evidenziato l’importanza di un’integrazione socio-sanitaria, ricordando come il progetto rappresenti un esempio virtuoso di collaborazione tra il settore sociale e quello sanitario.

Un percorso nato da anni di esperienza

Dal San Camillo all’Umberto I: un’evoluzione del progetto
Il Progetto Tobia-Dama è un’evoluzione di un percorso avviato al San Camillo quattro anni fa, che si è dimostrato efficace nel rispondere ai bisogni medici di persone con disabilità intellettive e neuromotorie per patologie di bassa intensità non direttamente legate alla loro condizione.



La rettrice Antonella Polimeni ha sottolineato il ruolo cruciale dell’Università La Sapienza, che forma una parte significativa dei professionisti della salute in Italia, nell’assicurare inclusività e assistenza di qualità. “Oggi si avvera un sogno” ha esordito la Rettrice.

Innovazione tecnologica e semplificazione: una risposta ai bisogni della società

Una nuova app per migliorare l’accessibilità
Durante l’evento è stata presentata anche una nuova applicazione digitale del Policlinico Umberto I. L’app offre una mappa interattiva per aiutare i pazienti a orientarsi nella struttura, oltre a funzionalità per prenotare appuntamenti, gestire documenti medici e richiedere la cartella clinica.

Un modello che guarda al futuro
Con il progetto Tobia-Dama, il Policlinico Umberto I si pone come punto di riferimento per un’assistenza sanitaria che va oltre la semplice cura medica, abbracciando una visione più ampia e inclusiva della salute. Si tratta di un passo importante verso un sistema sanitario più equo, capace di rispondere con empatia e professionalità alle esigenze di una popolazione vulnerabile.

Lucrezia Agliani

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