– Di Sabatina Napolitano –
Abbiamo intervistato Tiziana Ferrario per parlare del suo ultimo libro pubblicato da Chiarelettere dal titolo โLa bambina di Odessaโ scritto con lo scopo diย raccontare la storia di Lydia Franceschi.
Tiziana nella raccolta di fonti, scritti e atti รจ stata aiutata dalla figlia di Lydia, Cristina Franceschi (che le fornisce documenti dallโarchivio della Fondazione Franceschi), dagli autori del libro โPerchรฉ non sono nata coniglioโ edito Alegre curato da Claudio Jampaglia, da Daniele Biacchessi (autore del libro โRoberto Franceschi. Processo di poliziaโ), dallโavvocato Marco Janni, legale della famiglia Franceschi e da tanti altri che hanno collaborato alla ricostruzione di questa storia che ha caratterizzato un momento tormentato del nostro paese.
La domanda a cui rispondiamo leggendo questo romanzo รจ sicuramente legata allโaffermazione di Lydiaย โnon si puรฒ vivere nellโodio. Non si semina nienteโ,ย eppure dallโinizio sembra non essere solo una storia di perdono e di grandezza dโanimo. Il romanzo risponde a delle domande ben piรน profonde sui destini, comeย il problema delle aspettative delle donne italianeย dal primo dopoguerra ai giorni nostri, cosรฌ come la riflessione intorno alla dignitร di essere al mondo, donne, libere, e per molte, madri.
Come possiamo contestualizzare la storia di Lydia in questo processo?
Lydia รจ stata tante cose. Ha attraversato quasi un secolo di storia. ร morta lโanno scorso aveva 98 anni. E quindi ha vissuto una vita molto intesa, molto dolorosa, e perรฒ ha vissuto veramente, nel senso che non ha attraversato la vita con indifferenza. Nelle tante fasi che ha vissuto proprio perchรฉ la prima fase da bambina, in quella colonia di esuli, a Odessa sul Mar Nero, dove in quegli anni (lei nasce nel โ23), approdavano giovani europei che seguivano anche il sogno della rivoluzione bolscevica, cโera una grande rivoluzione in atto in quella che era diventata lโUnione Sovietica. E quindi tanti sognavano di fare la lotta del proletariato, perchรฉ era quello il linguaggio di quei tempi. La rivoluzione bolscevica si stava trasformando anche in qualcosa di molto repressivo. Allโinterno, di chi aveva immaginato la sconfitta degli zar, e chi era andato al potere cominciava un braccio di ferro molto violento che poi รจ sfociato anche nel periodo del terrore. Ma nel periodo in cui nasce Lydia ci sono ancora i sogni. Il padre scappa dai fascisti in Italia e approda in questo nuovo mondo. Lydia nasce da una storia dโamore tra il padre e questa giovane donna che si chiama come lei, Lydia, che era rimasta in Unione Sovietica, figlia di commercianti che se ne erano andati quando era caduto il regime degli zar ma lei era aggrappata al sogno della rivoluzione bolscevica. Era nato un grande amore ed era nata Lydia Franceschi. Ma la mamma, giร da subito, dopo pochi giorni dal parto muore. Quello รจ il primo trauma che segna la vita di Lydia. Ce ne saranno poi tanti altri e quando ritorna in Italia รจ ancora una bambina e si ritrova orfana anche del padre. Perรฒ quello che colpisce di Lydia che farร anche la staffetta partigiana perchรฉ poi scoppia la guerra e quindi cโรจ questa immagine di Milano, medaglia dโoro della Resistenza, con la sua rete di portinerie dove venivano lasciati i messaggi. Lydia a quel tempo era una studentessa e insospettabile girava con i suoi libri sotto il braccio, nel cestino della bicicletta. In realtร perรฒ lavorava per quelli che erano gli amici del padre, per quei partigiani che stavano cercando di riportare la libertร allโItalia, dopo i Ventโanni del Fascismo e in piena guerra. E Milano รจ molto interessante vista con gli occhi di Lydia, questa ragazza.. e di queste portinarie che facevano entrare nei bagni, negli androni dei palazzi, e lei lasciava questi messaggi nella cassetta delle lettere, no anzi, nella cassetta dellโacqua dei bagni. Ed era qualcosa che non si sapevaโฆ questo contenuto anche della rete delle portinerie. Lei ricorda quando finalmente arriva la costituzione, e le donne vanno per la prima volta a votare. Un altro passaggio fondamentale per la storia delle donne in questo Paese. Ricorda che si fece un vestito nuovo, perchรฉ capiva quanto era importante quel traguardo per le donne. E lei che aveva fatto la resistenza credeva profondamente nei valori della costituzione, soprattutto anche nella paritร tra uomo e donna. E pensava che quella stessa paritร che cโera stata durante la lotta partigiana, sarebbe poi stata trasferita anche nella societร che stava nascendo. Nuova. Ma non รจ andata cosi. Infatti ci sono scritti di Lydia che raccontano anche questo suo cruccio di non essere riuscita a vedere la realizzazione della paritร , nel nostro paese non esiste, come in tutto il mondo, ma nel nostro paese, i dati sulla paritร sono piuttosto inquietanti. Ma Lydia รจ sempre stata conosciuta come la mamma di Roberto Franceschi, quella donna che ha fatto una battaglia giudiziaria lunghissima, per avere giustizia dopo che il figlio era stato ammazzato, quel 23 gennaio del โ73 in pieni anni di piombo per mano della polizia davanti allโUniversitร Bocconi che lui frequentava durante una manifestazione. Quindi la veritร Lydia non riuscirร mai ad averla completamente, ventisei anni di processi, possiamo immaginare che cosa sono stati per la famiglia Franceschi, e per Lydia, che adorava quel figlio con il quale condivideva tanti valori. Lui voleva diventare un economista, era uno dei leader del movimento studentesco, e immaginava una economia che avesse come obbiettivo quello di ridurre le disuguaglianze tra i ricchi e i poveri. Di distribuire le ricchezze. Quelli erano anni in cui cโerano ideologie molto forti. I ragazzi erano divisi tra di loro, cโera chi aveva scelto una strada, chi ne aveva scelto unโaltra. In una cittร come Milano era molto forte lโeco delle bombe di piazza Fontana (era il โ69 quando fu messa la bomba alla banca dellโagricoltura) e quindi quelli erano anni di grandi tensioni, cittร con le fabbriche dove cโerano gli operai e cโerano tante lotte per ottenere piรน diritti. E gli anni โ70 sono stati anni cupi perchรฉ erano di piombo ma sono stati anni anche in cui sono stati raggiunti tanti diritti. ร stato fatto lo Statuto dei lavoratori, รจ stato fatto il Diritto di famiglia. Ci sono state battaglie per il divorzio. Quindi sono state fatte leggi che hanno dato soprattutto alle donne tanti diritti, in generale agli italiani. Diritti che oggi diamo per scontati. Ma sui quali pero si sono combattute battaglie durissime, e i marciapiedi anche delle cittร sono stati insanguinati. Milano รจ una cittร che in tanti anni ancora ha le lapidi di chi in quegli anni รจ morto, per il nome di un ideale. Non tutti avevano gli stessi ideali, ci sono morti di destra, morti di sinistra, e sono stati anni durissimi e anni in cui Lydia fa la sua battaglia di veritร e uno dei suoi crucchi รจ che non saprร mai chi ha sparato a suo figlio. Si sa che รจ stato ucciso con una arma della polizia ma il nome e il cognome del suo assassino non si saprร mai. La famiglia riceverร un risarcimento nel โ98 con il quale si alimenterร la Fondazione Franceschi che darร tutti gli anni borse di studio, a quei ricercatori che operano con gli stessi ideali che aveva Roberto Franceschi e aveva Lydia. Quindi ricercatori che si occupano di ridurre le disuguaglianze. E la fondazione oggi viene portata avanti da Cristina Franceschi e le sue figlie se ne occupano, e ha sempre fatto un grande lavoro anche nelle scuole.
Il romanzo risponde quindiย sรฌ alla questione del femminismo italiano, e dellaย lotta partigiana, ma interpella anche le questioniย legate alla burocrazia, ai media, al sistema universitario cosรฌ come a quello giudiziario.ย Ed รจ in queste prospettive critiche etico-sociali che puรฒ collocarsi questo grandioso racconto. Cosรฌ la battaglia per la liberazione femminile e le pari opportunitร non รจ solo una questione di orizzonti e approdi, ma รจ un fatto basale perchรฉ la resistenza รจ una ideologia di partenza senza la quale non รจ possibile realmente affrontare un discorso di senno. Dialogo, accettazione del diverso, difesa della pace e dei piรน deboli, sono strumenti della libertร che ognuno ormai, dovrebbe avere in dotazione da diversi secoli. Ed รจ per questo che la ricerca della giustizia nel conoscere le cause della morte di Roberto Franceschi รจ legata alle lotte delle donne per la Resistenza, ma non solo, anche alla difesa dei diritti per gli alunni -soprattutto quelli con handicap- (la scuola ha un ruolo non marginale nella storia di Lydia). In questa ottica come puรฒ essere iscritta la storia di Lydia nella storia della resistenza italiana e del femminismo italiano?
Lydia รจ una donna che ha fatto battaglie sia durante la resistenza che in tutta la sua vita. ha presieduto lโUnione femminile italiana, quindi comunque si รจ battuta per i diritti delle donne. Ed รจ interessante andare a leggere anche le cose che lei ha scritto proprio perchรฉ ha sempre avuto come punti di riferimento i valori fissati dalla nostra Costituzione, lโart.3 che ci dice che abbiamo tutti pari diritti. Quindi lei anche da insegnante, e da preside, vuole che questi principi vengano applicati anche nella scuola. Ecco perchรฉ cerca di dare lโistruzione a piรน persone possibili, quando si ritrova con una classe di bambini con gli handicap, fa di tutto perchรฉ questi bambini non vengano lasciati ai margini ma ricevano la giusta assistenza. Si batte con il ministro dellโistruzione, e soprattutto perchรฉ vengano inseriti nelle classi insieme ai ragazzini che non hanno handicap. E anche lรฌ รจ costretta a fare una grande battaglia perchรฉ le famiglie non vogliono. Perchรฉ alcuni genitori pensano che questo possa rallentare il programma di apprendimento degli altri allievi, dei loro figli. E Lydia dice, che lโistruzione deve essere data a tutti. Tutti devono essere messi in grado di imparare e vince la sua battaglia, ogni volta perchรฉ quei principi vengano applicati lei deve comunque battersi perchรฉ quando le cose sono nuove sono difficili da far accettare. Il personale della scuola non sempre la segue, e quindi ci sono dei dialoghi perchรฉ chiaramente io il libro lโho scritto sotto forma di romanzo. Ma sono dialoghi che perรฒ sono tratti da lettere che lei ha scritto, da riunioni (per cui cโera il verbale di queste riunioni), e consigli tra insegnanti e la preside. Quindi la difficoltร che cโรจ comunque ogni volta a far passare delle scelte innovative ma Lydia Franceschi lo fa perchรฉ lโinsegnamento รจ una passione per lei. Nel momento di maggiore delusione, quando la giustizia non riesce a trovare il nome di un colpevole, a causa dei tanti depistaggi che sono stati messi in campo, lei scrive una lettera di dimissioni al ministro dellโistruzione. Proprio perchรฉ sente di non poter piรน servire quello stato nel quale lei ha creduto come insegnante e come preside, e la ministra in quegli anni รจ la signora Falcucci. Rifiuta quelle dimissioni, e la convince a restare nella scuola e anche lรฌ รจ una grande pagina di impegno. Lydia sceglie di andare avanti e va perรฒ questa volta a formare insegnanti di sostegno, allโinterno della facoltร di psicologia, dellโuniversitร degli studi di Milano. Allโepoca non esistevano gli insegnanti di sostegno, oggi li diamo per scontati ma prima non cโerano. E quindi cโรจ tutto un percorso di formazione anche per gli insegnanti, per riconoscere le difficoltร di apprendimento, per creare aiuti agli alunni che ne hanno piรน bisogno e quindi gli ultimi anni prima di andare in pensione li passerร a formare insegnanti di sostegno che le resteranno anche accanto. Ci sono degli incontri che lei fa con alcune ragazze che ha formato e alle quali lei dice โdovete essere delle spine nel fiancoโ e loro quando la incontrano le rispondono โcontinuiamo ad essere delle spine nel fiancoโ. Perchรฉ lei sa che per poter ottenere bisogna combattere. Niente ti viene regalato. E questo รจ anche un poโ un insegnamento che viene dalla sua vita, la vita lโha buttata a terra in un modo violento. Lei ha saputo rialzarsi e ogni volta ha saputo combattere per raggiungere degli obbiettivi, non si รจ mai lasciata annientare. ร un esempio per quando ci si sente depressi, per quando ci si sente messi da parte, quando ci si sente vittime di ingiustizie. Ecco, leggendo la sua storia, la sua vita, si ritrova secondo me, il coraggio di rialzarsi e di guardare avanti. Perchรฉ se ce lโha fatta lei con tutto quello che gli รจ successo, ce la possiamo fare anche noi. Perchรฉ davvero non credo che sia stato facile sopravvivere alle disgrazie che Lydia Franceschi ha avuto nella vita cosรฌ concentrate tutte su una unica persona. Eppure lei รจ sempre andata avanti a testa alta. Ritrovando nuove sfide ma facendo del bene anche per gli altri. Cioรจ non concentrandosi mai ed esclusivamente su sรฉ stessa, ma ha sempre cercato di trovare la forza per rialzarsi e lavorare per la comunitร , per gli altri, lasciando un segno, facendo la differenza. E cโรจ quella frase di suo figlio, mentre stavano discutendo perchรฉ lei non voleva che andasse a una manifestazione, (aveva paura ci fossero dei disordini e in quegli anni ce ne erano tanti di disordini e scontri tra studenti e polizia) e lui le dice โse succederร qualcosa tu continuerai nella mia lottaโ. Per lei quella sarร la frase che la guiderร ogni volta che si ritroverร a cambiare lavoro, in un posto nuovo, in una scuola nuova, lei si chiederร โche cosa avrebbe fatto Roberto al mio postoโ. E darร un senso al suo lavoro in questo dialogo continuo con il figlio che non cโรจ piรน ma con il quale lei condivideva gli stessi valori.
Tiziana racconta i suoi incontri con Lydia come in un diario. Ed รจ anche il registro colloquiale usato a rendere il racconto piรน toccante. Lydia Franceschi: staffetta partigiana, preside, madre e simbolo di una donna che usa il tempo come strumento di giustizia, democrazia e libertร senza odio, senza brutture. Trasformare il dolore รจ di certo possibile, ed รจ lโunico corridoio percorribile per chi non vuole passare la sua vita nellโinferno del rancore e della rabbia. Anche se il problema fondamentale di un omicidio dello stato senza spiegazione alcuna รจ ilย problema della violenza e della repressione. (E in questo il rimando รจ calzante ai fatti che stanno accadendo in Iran per la repressione del regime). ร evidente che il docu-romanzo rimanda a storie giudiziarie che si ricollegano agli ideali studenteschi e non solo. La questione delle contestazioni non esiste perchรฉ non essendo in uno stato totalitario ma libero e democratico, i giovani e i lavoratori possono contestare e sono liberi di farlo. La riflessione รจ fissata sullโutilizzo della violenza verso chi liberamente sta manifestando un dissenso, di qualsiasi natura sia. ร lo strumento della violenza ad essere strumento di guerra, cosรฌ come strumento di guerra lo sono anche i depistaggi, i silenzi, la giustizia italiana che non cโรจ. Resilienza e coraggio sรฌ, ma soprattutto difesa dei diritti. Potresti anche inquadrare la storia di Lydia come storia attualissima, rispetto a quello che sta accadendo anche in Iran? E in altre parti del mondo ma il regime reprime la libertร di pensiero (non solo delle donne ma anche dei lavoratori, e di persone che vogliono esprimere semplicemente delle idee diverse) e ancora nel 2022 sentiamo di questi racconti per la formazione di nuove ideologie.
Non solo reprime, ma uccide. In Iran sono piรน di due mesi che con coraggio le ragazze iraniane (al fianco ci sono anche i ragazzi) stanno manifestando chiedendo libertร . Con lo slogan urlano โdonna, vita, libertร โ. Che รจ uno slogan potente. ร uno slogan in cui si chiedono diritti. Questa รจ una generazione che non si ricorda nulla della rivoluzione islamica, di Ayatollah Khomeyni che torna dopo la caduta del regime dello shah, e quindi perรฒ รจ una generazione che รจ abituata a stare su internet, quindi sa come va il mondo. E quindi questi giovani adolescenti (perchรฉ alcuni non hanno neanche ventโanni). Cโรจ un ragazzo di nove anni che รจ morto durante le manifestazioni. Sono adolescenti, sedici anni, diciassette anni, che chiedono libertร e chiedono di poter vivere una vita senza repressione. Il velo รจ lo strumento di protesta perchรฉ dopo lโuccisione di Masha Amini, che portava male il velo e quindi รจ stata arrestata per quello. Dietro a questa protesta del velo, delle ciocche tagliate, cโรจ in realtร il disagio di un paese che da anni vive sotto embargo, di un paese che galleggia su un mare di petrolio, che รจ costretto a una povertร incredibile. Dove tutto รจ razionato proprio perchรฉ lโIran, non รจ piรน riuscito a rientrare a pieno titolo nella comunitร internazionale. E quindi cโรจ una popolazione che soffre, che soffre per la privazione dei diritti e della libertร , e soffre perchรฉ cโรจ una crisi economica durissima per le famiglie. E quindi la maggior parte sono giovani e quindi รจ una azione giovane e quindi chiedono di poter vivere, di lasciar perdere proibizioni e imposizioni date dalle autoritร . Quindi ci vuole un grande coraggio perchรฉ la repressione รจ durissima, sono stati fatti tanti arresti, sono state uccise tante persone e molto non sappiamo di quello che sta succedendo perchรฉ appunto internet รจ spesso bloccato. Si riesce a ricevere e a vedere qualcosa, i video che questi ragazzi e queste ragazze mandano, insomma ma da giornalista vorrei sapere un poโ di piรน, vorrei poter essere lรฌ a guardare che cosa sta succedendo, io ero in Iran nel 2009 quando ci fu una protesta violenta perchรฉ dopo le lezioni che avevano segnato la vittoria dellโonda verde dei riformisti, in realtร il presidente di allora,ย Aแธฅmadฤซnizhฤd, che era appunto al governo, e quindi non voleva assolutamente concedere la vittoria ai suoi avversari, aveva represso nel sangue, anche in quella occasione, le proteste. Le proteste dellโonda verde, delle persone che chiedevano riforme. E la repressione era durata pochi giorni, anche lรฌ cโerano state ondate di arresti, di attivisti, di docenti universitari, di avvocati dei diritti umani, ma dopo poco era calato il silenzio. Noi giornalisti eravamo stati cacciati via dal paese. E da quel momento non cโerano piรน state proteste cosรฌ forti, cโera stato qualche cosโaltro. Nel 2019. Ma poca roba. Ma adesso sono oltre due mesi che vediamo queste proteste e loro dicono di non chiamarle proteste ma di chiamarle rivoluzione. Cioรจ le ragazze e i ragazzi iraniani che sono per le strade delle cittร iraniane, dicono โquesta รจ una vera rivoluzioneโ, quello che colpisce รจ che non cโรจ unaโฆ non saprei come direโฆcโรจ un grande silenzio da questa parte del mondo. Se ne parla poco. Non cโรจ (al di lร di essersi tagliati quattro ciocche al parlamento europeo o qualche parlamentare qua, una ciocchetta qui, una ciocchetta lร ) dopodichรจ non cโรจ una solidarietร concreta con queste persone che hanno un coraggio enorme perchรฉ perdono la vita manifestando, e perรฒ con alcuni ce lโabbiamo questa solidarietร , con altri, con cui magari anche facciamo affari, (perchรฉ il petrolio รจ petrolio), stiamo in silenzio. E quindi anche questo va stigmatizzato, in questo momento, che i governi occidentali, non stanno premendo su lโIran, perchรฉ vengano aiutate queste persone ad avere piรน diritti e piรน libertร . Succede con alcuni non succede con altri paesi.
Sรฌ anche perchรฉ รจ un processo di occidentalizzazione. Quindi le donne occidentali e tutta quella che รจ la nostra cultura dovrebbe incontrarsi con la loro cultura. Questa รจ effettivamente una rivoluzione, dove non cโรจ una solidarietร .. no. Non cโรจ una grossa comunanza di intenti, e da parte dellโoccidente ci dovrebbe essere.
Loro si sentono un poโ lasciati soli a combattere questa rivoluzione. ร vero che le rivoluzioni le devono fare i popoli, che sono un fallimento quando vengono portate da fuori, noi abbiamo giร avuto parecchie sconfitte, sullโidea di democrazia importata. Perรฒ รจ anche vero che vedere da oltre due mesi questi giovani in piazza e protestare, morire e finire nelle carceriโฆ cโรจ un poโ troppo silenzio anche in quelle sedi (e penso allโONU) e penso alle tante capitali occidentali dove forse si dovrebbe alzare una voce un poโ piรน forte di sostegno a queste proteste.
Sรฌ, anche perchรฉ sono proteste per le quali, per noi sono impensabili. Quello che vivono queste donne, quello che vivono questi giovani รจ impensabile da parte di noi occidentali. Noi che stiamo piรน avanti almeno in questo dovremmo effettivamente farci sentire, certo da fuori, purtroppo non da dentro. Perรฒ farsi sentire (per chi giร รจ arrivato a un certo punto di civiltร )โฆ
Si perรฒ cโรจ una crisi energetica, cโรจ una guerra nel cuore dellโEuropa. Sappiamo che abbiamo bisogno di fonti energetiche e lโIran galleggia su un mare di petrolio.
Il 23 gennaio 1973 รจ una data per tutte le donne e per tutte le madri, mai piรน quellโorrore. Mai piรน strategia della tensione e lotta armata. Il fatto che il nostro passato di Resistenza sia stato cosรฌ carico di violenza questo รจ forse dovuto ad una proiezione per cui agire era molto piรน importante di analizzare, perchรฉ reprimere non ha una descrizione sentimentale ma รจ solo violenza. Lโazione senza analisi (forzata e a tutti i costi) cosรฌ come la mancanza di dominio di sรฉ, di capacitร di controllare gli eventi con contrapposizioni (senza rifiutare le diversitร , le disuguaglianze) รจ indice di un passato troppo burrascoso per continuare ad essere interpellato se non nella chiave dellโinsegnamento. Ed รจ in questโaura che appare la testimonianza intensa di Lydia, come protagonista riuscita e interessante di un passato di azione che perรฒ ha interessato tutte quelle vere esperienze di conversione di un paese, lโItalia dal primo dopoguerra, troppo estremista per comprendere che il cambiamento moraleย passa per lโintegrazione, la normalizzazione degli elementi democratici, il ricorso alle soluzioni civili.ย In questa ottica il romanzo va a formare quello che รจ una coscienza civile, una identitร consapevole per cui accanto alle parole โvittime innocentiโ esistono quelle della โnormalizzazione dei diritti chiesti dal movimento femministaโ, โlibertร di manifestare dissenso e opinioni diverseโ. In questo la storia di Lydia, puรฒ essere la storia di una formazione di coscienza civile? Non solo per lโItalia?
Io penso proprio di sรฌ perchรฉ tutta lโimpostazione che Lydia dร alla sua vita รจ allโinsegna di un impegno civile. Non abbiamo detto una curiositร . Che Lydia รจ stata anche la mia insegnante in una fase della mia vita allโinizio. Insomma avevo dodici anni e lei era la mia insegnante di matematica e di scienze. Ma non era solo un insegnante, era una donna che quando entrava in classe con la sua passione e il suo impegno, ti obbligava a tenere gli occhi aperti anche sul mondo. E quando tieni gli occhi aperti sul mondo รจ inevitabile che fai anche delle scelte civiche, che quando guardi e non attraversi la vita con indifferenza, sei obbligato a scegliere, sei obbligato a capire e scegli quello che per te รจ bene e giri le spalle al male. E questa รจ unโimpostazione se ha la fortuna di ricevere da piccolo poi si porta dietro per tutta la vita. e quindi avere incontrato Lydia in questa fase della mia vita รจ stata una grande fortuna perchรฉ erano anni complessi e non si poteva far finta di attraversare la vita con indifferenza. E quindi lโimpegno si inizia da subito, si inizia a scuola, si inizia in famiglia, quindi รจ unโimpostazione che uno dร alla propria vita e trasmette ai propri figli. E non a caso Lydia ha avuto due figli, Cristina e Roberto, che in modi diversi perรฒ si sono sempre impegnati. Il figlio era impegnato nella realizzazione, dei suoi ideali e quelli erano anni in cui appunto cโerano le ribellioni degli studenti che chiedevano una scuola riformata. Una scuola piรน moderna, una scuola dove anche loro potessero partecipare alle decisioni. Non a caso, Lydia era sempre in ascolto anche degli studenti, non solo come madre ma anche come insegnante. E nella scuola di suo figlio nel momento in cui lo scontro ideologico รจ anche tra genitori, lei sceglie di fondare i genitori democratici. Proprio per dialogare con i giovani, e non capisce come mai cโera in alcune famiglie una contrapposizione genitori-figli. Anche lei discuteva con suo figlio, alla fine discutevano su opinioni diverse ma lei non riusciva a capire come alcuni genitori potessero essere contro i loro figli. ร molto interessante addentrarsi nella sua vita e percorrere anche quella che รจ stata la storia del nostro paese. Le grandi battaglia attraversavano il paese ma attraversavano anche le famiglie. E quindi gli stili di vita e lโimpostazione anche dellโautoritร . Un salto nel passato per vedere gli sbagli di allora e capire cosa รจ servito a migliorare il paese. E oggi che si parla molto di merito, dobbiamo intenderci su cosa รจ il merito. perchรฉ Lydia lo spiega molto bene in queste sue battaglie, il merito significa anche dare a tutti le stesse opportunitร . Perchรฉ il talento puรฒ essere distribuito in modo disorientato. Disordinato. Va un poโ ovunque il talento. Ma sono le opportunitร che hai di dimostrare il tuo talento che fanno la differenza. E quelle non ci sono in modo uguale. Se nasci in un paese povero dellโAfrica puoi avere tantissimo talento, nel canto, nel disegno, il talento puรฒ essere in varie cose. Ma come faiย a sapere di averlo e come fai a tirarlo fuori se non hai le opportunitร di dimostrarlo? Quindi parlare di merito significa non solo premiare gli studenti piรน bravi ma dare a tutti la possibilitร di dimostrare che si vale.
Cercare di eliminare le diseguaglianze, ma questa รจ una piaga mondiale.
Veniamo da anni in cui le diseguaglianze sono aumentate. La pandemia le ha aumentate ma poi appunto lo stiamo vedendo, aumentano le diseguaglianze. Sono anni difficili e chi รจ povero รจ diventato piรน povero. E la possibilitร di migliorare la condizione di partenza, รจ complicata รจ molto piรน complicato rispetto al passato. E in Italia questo si avverte.
Per chiudere il nostro discorso. Femminicidi, abusi di potere, piazze e tribunali pieni di opportunistiche manifestazioni di diritti privati dati in pasto alla giustizia italiana, fino a quando la storia โchiude un occhioโ difronte a un delitto. ร contro questo โchiudere un occhioโ che le donne ancora gridano la loro liberazione. Ed รจ impensabile che questo accada mediante un meccanismo violento. La violenza appartiene al mondo animale. La libertร di espressione non puรฒ essere affidata come ad una propaganda semplicistica ma รจ una intenzione sempre piรน contagiosa che permea i nostri immaginari, i rapporti personali, i discorsi comuni, non piรน come una materia prelibata ma come una realtร della comunicazione (per questo contenente rispetto, gentilezza, empatia e apertura mentale). La storia di Lydia รจ quella di una umanitร viva, che raccoglie le buone ideologie per farne un patrimonio normalizzato, comune, dove ciรฒ che ancora sembra traguardo รจ invece la normalitร degli esseri dotati di ragione.
Cโรจ ancora tanto da fare per la violenza sulle donne, per la paritร . Certo oggi stiamo meglio di cinquanta anni fa, ma i dati li abbiamo visti anche in occasione del 25 di novembre, i dati sono comunque molto preoccupanti. ร indispensabile agire su piรน fronti, perchรฉ le leggi ci sono ma purtroppo alcune volte non vengono applicate. E non sempre ci sono i fondi per applicarle. Perchรฉ รจ un lavoro preziosissimo quello che fanno i centri antiviolenza. Ma non sono sufficienti. I corsi di formazione, per le forze dellโordine che sono spesso il primo incontro che le donne che hanno il coraggio di denunciare un compagno violento hanno. E non sempre sono attrezzati e preparati per rispondere alle esigenze di queste donne. Per cui ogni volta vediamo che succede che la donna che va a denunciare venga mandata a casa. Alcuni dati sono migliorati un poโ perchรฉ si รจ riusciti ad usare lo strumento dellโammonimento. Per cui sono le forze dellโordine che prendono lโuomo violento e lo avvisano e gli dicono โattenzione, non devi piรน comportarti cosiโ o comunque gli impongono una serie di controlli. E questo รจ servito ad avere un poโ meno di femminicidi ma sono numeri veramente piccoli. Cโรจ anche molto lavoro da fare sui bambini nelle scuole. Bisogna farne di piรน, superare gli stereotipi, bisogna insegnare ai ragazzi che le donne non sono di loro proprietร . E alle ragazze che non si devono far trattare come oggetti di proprietร , che lโamore รจ una altra cosa non รจ quello. Un compagno geloso non รจ un compagno che ti ama. ร un compagno che ha dei problemi e deve risolverli e deve andare a farsi curare. Perchรฉ la gelosia non รจ un segno di amore ma รจ patologica, una patologia, una malattia e quindi un uomo che ti tiene lontano dai tuoi amici, che ti dice come ti devi vestire, che lentamente ti isola, e poi incomincia ad alzare la voce e poi incomincia a picchiare il pugno sul tavolo, e poi comincia a picchiarti il pugno addosso, รจ un uomo dal quale devi scappare, ma prima che inizia a picchiare te, da subito. Ci sono dei segnali molto molto chiari. Che possono solo sfociare in una violenza fisica. Si parte da una violenza psicologica, e poi si sfocia nella violenza fisica se non si scappa prima. Quindi servono azioni su piรน livelli che un poโ si fanno ma non รจ abbastanza quindi era uno dei crucci di Lydia Franceschi, perchรฉ come diceva serve una nuova resistenza. Perchรฉ lei diceva che dopo quello che ha dovuto combattere dopo il โ45 comunque ho fatto la mia nuova resistenza e perรฒ serve una nuova resistenza anche per le donne perchรฉ comunque la resistenza non รจ riuscita a portare quella paritร che sognavamo quando stavamo a combattere per la libertร e paritร .
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