Tipule: erroneamente credute i maschi delle fastidiose zanzare

Le Tipule: credenze errate

Torna l’estate, il caldo e con il caldo tornano a farci visita anche diverse specie di insetti, tra questi le fastidiosissime: Zanzare.

La lotta alle zanzare, combattuta con lozioni, zampironi, candele, fino alla più antica ciabatta, miete anche delle vittime innocenti.

Quelli chiamati volgarmente: “Zanzaroni” e creduti i maschi delle zanzare nonostante le dimensioni notevolmente maggiori (tra gli insetti il maschio è generalmente più piccolo della femmina, più gracile e meno dotato cerebralmente), quelle specie di ragni ballerini con le ali per intenderci, in realtà, anche se facenti parte dello stesso ordine di insetti i: “Ditteri” non hanno molto a che vedere con le zanzare. Il loro nome è Tipule, vengono da sempre accostate ai più fastidiosi insetti ematofagi a causa della forma del corpo somigliante, dell’essere entrambi insetti acquatici nello stadio preimmaginale come la maggior parte dei Ditteri, e a causa della comparsa stagionale più o meno contemporanea.

La Tipula al contrario della zanzara non ha possibilità di pungere e di nuocere in alcun modo all’uomo o ad altri animali. Possono essere dannose solo per alcuni frutti, come ad esempio i fichi, a causa della loro dieta.

Le Tipule sono di medie o grandi dimensioni, hanno occhi di forma globosa distanti e laterali alla testa, le zampe sono sottili e molto lunghe. Come tutti i Ditteri volanti presentano solo due ali, le posteriori con l’evoluzione si sono ridotte di dimensioni assumendo la funzione di bilancieri per il volo. Solitamente sono di colori neutri: bruni, rossastri o giallastri e in alcuni casi ricorrono al “Mimetismo Batesiano” imitando le colorazioni di imenotteri Ichneumonidae per dissuadere eventuali predatori.

 

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Ichneumonidae

 

Gli imenotteri Ichneumonidae sono parassitoidi, depongono le uova dentro altri insetti ospite  dopo averli punti  e paralizzati ma senza ucciderli in modo che le larve possano nutrirsi di carne fresca. Charles Darwin a proposito di questi insetti e del crudele modo di sfamare le loro larve scrisse: «Non riesco a persuadermi che un Dio benefico e onnipotente abbia volutamente creato gli Icneumonidi con l’espressa intenzione che essi si nutrano dentro il corpo vivente dei bruchi.».

Andrea Ianez

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