Tinder è un’app statunitense nata nel 2012 che sta riscuotendo un discreto successo.
Il motivo?
La possibilità di fare nuovi incontri in modo facilitato e quasi a kilometro zero grazie alla funzione GPS.
Il vantaggio che questa giovane app offre è quello di filtrare le ricerche tramite i propri gusti personali ed instaurare un primo contatto con l’altro utente tramite dei like sulle foto che decidiamo di mostrare, successivamente si va in chat privata , la conversazione inizia a farsi più interessante e a tratti peccaminosa, ma attenzione, in fin dei conti, TINDER NON PERMETTE DI SCAMBIARE FOTO.
Eh sì, ci si deve accontentare anche di fidanzati, sposati, timidoni, falsi uomini (o donne) .
Sei vero o sei un fake?
L’importante è mettere una bella foto accattivante.
Mi viene in mente a tal proposito “ Catfish” , un programma che mandavano in monda su Mtv basato sullo smascheramento di gente che metteva in atto una creazione di falsi profili pur di avere una vita o semplicemente di crearsene un’altra, perché quella reale faceva schifo.
Le delusioni e le batoste erano parecchie, ma a mio avviso, è proprio questo che rende entusiasmante l’utilizzo delle app per incontri: l’impatto con lo sconosciuto, il nuovo, il piacere di divergere dalla vita quotidiana ed imbattersi in situazioni che possono trasformarsi in una cena al ristorante o in una sconvolgente avventura sui sedili posteriori di un’auto.
Tinder, Grindr, Happn, Hornet, Wapa e tutto il resto seguono l’imperativo categorico del ““mi piaci, ti incontro, ti voglio”.
E’ inutile negare che tutto ciò non ci affascina, anche perché si tratta di un modo per uscire dalla routine , un’occasione per uscire fuori dall’ordinario e trasformare in straordinario una noiosa serata.
Questa è la pasta con cui sono fatte le app per incontrare nuova gente: un mix tra possibilità di svago , giochi d’identità ed alienazione pura.
Tinder Plus – YouTube