Tina Anselmi fu la prima donna nominata ministro della Repubblica.
La nomina avvenne nel luglio del 1976, in cui divenne titolare del decastero del lavoro e della previdenza sociale.
Il governo era presieduto da Giulio Andreotti.
Venne eletta più volte parlamentare della Democrazia Cristiana, a cui si iscrisse nel dicembre del 1944.
Tina Anselmi a 17 anni divenne una delle staffette della brigata Cesare Battisti, il cui comandante era Gino Sartor.
Il suo nome di battaglia era Gabriella.
In seguito giunse al Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà.
Nel corso degli anni è stata presa in considerazione molto spesso come possibile candidata alla carica di Presidente della Repubblica.
Proprio quest’anno, il 2016 è stato un anno importante e pieno di riconoscimenti per questa donna.
Per l’anniversario della sua nomina a ministro, quarant’anni fa, la sua città le ha dedicato un tributo.
Inoltre, le è stato dedicato un francobollo.
Se ne è andata a 89 anni, nella sua casa di Castelfranco Veneto nella notte di lunedì.
Messaggi di cordoglio sono giunti dalle istituzioni, da esponenti del mondo politico, del sindacato e della società civile, attraverso ogni mezzo.
Il Presidente del Senato, Pietro Grasso ha fatto osservare un minuto di silenzio per ricordare Tina Anselmi, definita «un personaggio scomodo ed esemplare, fuori dalla logica delle cordate e della cooptazione».
Se ne va un personaggio importante per la storia italiana.
La prima donna ad essere nominata ministro, a conferma, anche se in ritardo di qualche anno, della conquista fatta dalle donne nel 1948.
Con la costituzione del ’48, infatti, venne riconosciuto alle donne il potere di accedere ad incarichi pubblichi e privati.
Nel 2016 non siamo ancora arrivati ad un numero equo di donne in parlamento.
Come riportato nell’articolo Donne in politica: numeri, riflessioni, dududu di Gea di Bella.
Dall’insediamento del governo Renzi (22 febbraio 2014) fino al giorno della nomina dei ministri e sottosegretari (solo sei giorni dopo, dico 6), la presenza delle donne è scesa dal 50 al 26%; con l’ultimo rimpastino di governo è scesa ulteriormente arrivando a 25,40%.
Tina Anselmi è stato il primo passo verso l’affermarsi del ruolo della donna in politica.
Ora tocca alle donne arrivare alla parità.
Grazie Tina.