Dopo che la tifoseria laziale ha pensato bene di insultare i suoi cugini romanisti tramite degli adesivi di Anna Frank con la maglia giallo-rossa (che poi che insulto è?) sancendo definitivamente la loro indole antisemita e razzista anche la tifoseria dell’Ascoli che ci tiene a far vedere che non sono da meno doveva fare qualcosa. Infatti è arrivato il comunicato della tifoseria ascolana Ultras 1898 alla vigilia della partita contro la Spezia dove dicevano “Questa sera gli ultras della Curva Sud entreranno nel settore dopo il minuto di riflessione deciso dalla Lega. Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale che dimentica i terremotati e i nostri anziani ma è invece sempre prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi.”. Sono stati di parola. Una parte della tifoseria della curva sud dell’Ascoli durante la lettura di un brano del diario di Anna Frank e il minuto di silenzio non sono entrati. Fortunatamente è stata una piccola parte della tifoseria, la maggior parte della tifoseria anche in curva era presente e applaudiva anche se c’erano tenui fischi. Nonostante questo la tifoseria ascolana è comunque riuscita a tenere alta la bandiera dell’antisemitismo e del razzismo. Il comunicato degli Ultra 1898 rispecchia un po’ quello della tifoseria laziale puntando il dito contro lo Stato che abbandona i poveri, gli anziani, i terremotati. Questo è molto peggio di mancare di rispetto ad una bambina che ormai sta solo sui libri di storia. L’attualità bette la storia quindi loro non lo fanno per ideologie catalogabili come fasciste. Assolutamente il discorso non fa una piega se non si possiede un cervello per ragionare. Anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli condanna il gesto “Condanno in modo fermo e incondizionato il post divulgato su FB dagli ultras 1898 prima della partita Ascoli-Spezia. La quasi totalità della curva sud, presente al momento di riflessione, ha respinto i contenuti della nota degli ultras. Resta il profondo rammarico per il gravissimo danno d’immagine arrecato alla nostra città”.
Claudio D’Adamo