Il tifone Yagi sconvolge il Vietnam: più di 150 morti e un Paese in ginocchio

tifone Yagi

Il Vietnam è stato recentemente travolto da una delle peggiori catastrofi naturali della sua storia recente, con il tifone Yagi che ha devastato vaste aree del Paese, causando oltre 150 morti e lasciando dietro di sé un bilancio devastante. L’impatto del tifone ha messo a dura prova le capacità di risposta delle autorità e ha portato alla luce la vulnerabilità del Paese di fronte a eventi climatici estremi.

L’arrivo del tifone Yagi

Il tifone Yagi, classificato come una tempesta tropicale di categoria alta, si è abbattuto sulle coste del Vietnam con venti che hanno raggiunto i 150 chilometri orari, portando con sé forti piogge torrenziali e inondazioni. La tempesta si è formata nell’Oceano Pacifico, guadagnando rapidamente intensità prima di dirigersi verso il Vietnam centrale e settentrionale, dove ha colpito con una forza distruttiva. Le autorità avevano già lanciato allarmi nei giorni precedenti, predisponendo l’evacuazione di migliaia di persone dalle aree costiere, ma l’intensità del tifone ha superato le previsioni iniziali.

Le regioni più colpite includono le province centrali e settentrionali del Vietnam, tra cui Thanh Hoa, Nghe An, e Ha Tinh, dove i residenti hanno assistito a scene apocalittiche di case distrutte, alberi sradicati e strade trasformate in fiumi. Intere comunità sono rimaste isolate a causa delle inondazioni, con le infrastrutture gravemente danneggiate e i servizi essenziali, come l’elettricità e l’acqua potabile, interrotti per giorni.

Il bilancio umano e i soccorsi

Il bilancio delle vittime ha superato le 150 persone, tra cui molti sono stati sorpresi dalla furia delle acque all’interno delle loro abitazioni o mentre cercavano di mettersi in salvo. Oltre ai morti, si contano decine di dispersi, molti dei quali potrebbero non essere mai ritrovati, e migliaia di sfollati che hanno perso le loro case e i mezzi di sostentamento.

Le squadre di soccorso, composte da militari, volontari e personale della Croce Rossa, hanno lavorato incessantemente per raggiungere le aree isolate e portare assistenza ai sopravvissuti. Tuttavia, la portata della devastazione ha reso difficile l’accesso a molte zone colpite, con numerose strade principali e ponti distrutti o inagibili. L’esercito vietnamita è stato mobilitato per accelerare i soccorsi, mentre elicotteri e imbarcazioni sono stati utilizzati per distribuire cibo, acqua e medicinali nelle aree più remote.

Le autorità vietnamite, inoltre, hanno fatto appello alla comunità internazionale per ricevere aiuti e risorse per fronteggiare l’emergenza. Paesi vicini, come Cina e Thailandia, e organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e la Croce Rossa Internazionale, hanno risposto all’appello inviando squadre di soccorso e forniture umanitarie.

La devastazione agricola ed economica

Oltre alle perdite umane, il tifone Yagi ha causato danni incalcolabili all’economia vietnamita, in particolare al settore agricolo, che rappresenta una delle principali fonti di reddito per milioni di vietnamiti. Campi di riso, piantagioni di caffè e altre colture sono stati distrutti o sommersi dalle inondazioni, con conseguenze a lungo termine per la sicurezza alimentare e il sostentamento di molte comunità rurali. Secondo stime preliminari, i danni economici potrebbero superare diversi miliardi di dollari.


Le autorità locali stanno cercando di quantificare con precisione l’impatto economico della calamità, ma è chiaro che il Paese dovrà affrontare una lunga e difficile fase di ricostruzione. Molte aziende e piccole attività sono state distrutte, con centinaia di migliaia di persone che hanno perso il lavoro e l’accesso a servizi essenziali come l’elettricità, l’acqua potabile e le comunicazioni. I governi locali stanno coordinando gli sforzi per ripristinare rapidamente le infrastrutture, ma il ritorno alla normalità richiederà mesi, se non anni.

La vulnerabilità del Vietnam ai cambiamenti climatici

Il tifone Yagi non rappresenta un evento isolato, ma è parte di un quadro più ampio di intensificazione dei fenomeni climatici estremi che stanno colpendo il Vietnam e altre nazioni del Sud-Est asiatico. Negli ultimi decenni, il Vietnam ha assistito a un aumento della frequenza e dell’intensità di tifoni, tempeste tropicali e inondazioni, con conseguenze devastanti per le comunità locali. Questo fenomeno è in gran parte attribuito ai cambiamenti climatici globali, che stanno alterando i modelli meteorologici e rendendo più imprevedibili e pericolosi gli eventi naturali.

Il Vietnam, con una lunga linea costiera e numerose aree a bassa altitudine, è particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico, tra cui l’innalzamento del livello del mare e l’erosione delle coste. Nonostante gli sforzi del governo per rafforzare le difese contro i disastri naturali, come la costruzione di dighe e sistemi di allerta precoce, eventi come il tifone Yagi dimostrano che c’è ancora molto da fare per proteggere efficacemente la popolazione.

La risposta del governo e le critiche

Le autorità vietnamite hanno cercato di rispondere rapidamente alla crisi, ma non sono mancate critiche riguardo alla preparazione e alla gestione dell’emergenza. Molti cittadini hanno lamentato la mancanza di infrastrutture adeguate per prevenire i danni causati dalle inondazioni, con argini che hanno ceduto sotto la pressione delle acque e sistemi di drenaggio incapaci di gestire l’enorme quantità di pioggia.

Il governo ha promesso di investire maggiormente nella prevenzione e nella resilienza contro i disastri naturali, con un piano a lungo termine che prevede la costruzione di nuove infrastrutture, l’ampliamento dei sistemi di evacuazione e un miglioramento delle tecnologie di previsione meteorologica. Tuttavia, per molte delle persone colpite, questi interventi arriveranno troppo tardi, con il Paese che dovrà affrontare una sfida colossale per ricostruire le comunità devastate.

La solidarietà internazionale

In risposta al disastro, la comunità internazionale si è mobilitata per fornire aiuti al Vietnam. La Cina ha inviato squadre di soccorso e materiale medico, mentre il Giappone e gli Stati Uniti hanno promesso supporto finanziario e logistico per aiutare nella fase di emergenza e ricostruzione. Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per l’impatto umanitario del tifone e hanno lanciato un appello affinché gli aiuti umanitari vengano intensificati per affrontare la crisi in corso.

Organizzazioni non governative e agenzie di soccorso locali e internazionali sono al lavoro per garantire che i beni di prima necessità, come cibo, acqua potabile e medicine, raggiungano le persone più colpite. Tuttavia, la portata della distruzione ha reso difficili le operazioni di soccorso e molti abitanti delle aree più remote non hanno ancora ricevuto alcun tipo di aiuto.

Le lezioni dal tifone Yagi

Il tifone Yagi lascia un segno indelebile sul Vietnam, non solo per le vite perse e la devastazione economica, ma anche per le dure lezioni che il Paese dovrà affrontare. Il cambiamento climatico sta già avendo un impatto significativo sulla regione, e il Vietnam, come molte altre nazioni, dovrà rivedere le proprie strategie per gestire le calamità naturali. Questo significa non solo migliorare le infrastrutture e i sistemi di allerta precoce, ma anche investire in soluzioni di lungo periodo che possano ridurre la vulnerabilità del Paese ai cambiamenti climatici.

In definitiva, il tifone Yagi rappresenta un triste monito per il Vietnam e per il mondo intero: la necessità di una maggiore cooperazione internazionale e di una pianificazione più efficace per mitigare i disastri naturali è più urgente che mai.

 

 

 

Patricia Iori

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