Tiepidi rimpianti, un tempo avevano “valori di sinistra”

valori di sinistra
Un tempo avevano ‘valori di sinistra’. Valori che condividevano con la maggior parte dei loro amici, semplicemente perché vivevano più o meno nelle stesse condizioni, avevano le stesse esigenze, esprimevano gli stessi desideri. Poi devono aver in qualche modo ‘scoperto’ (o devono in qualche modo essersi convinti) di essere un pochino più ‘bravi’ dei loro amici, e allora hanno cominciato a credere alla mobilità sociale non come a un processo che dovrebbe riguardare un’intera classe sociale – la stessa a cui appartenevano – ma come processo che riguardava esclusivamente loro stessi e quelli – pochissimi – ‘bravi’ come loro. E sono diventati i peggiori yankees.
Hanno cominciato a pensare che la ‘libertà’ (la libertà ‘di’, non la libertà ‘da’ – quella dei liberali cioè, non più quella dei socialisti) non è poi così male, che in fondo è vero che l’uomo “si fa da se stesso” (eh, loro ne sono l’esempio vivente, no?), che ci dev’essere un “ragionevole equilibrio tra privato e pubblico”, che gli Stati Uniti sono un ‘grande paese’, che la politica non deve occuparsi di economia, che l’Occidente, sì, ha prodotto l’Inquisizione e Hitler, ma anche Voltaire e la democrazia (mentre prima pensavano, al contrario, che l’Occidente, sì, ha prodotto Voltaire e la democrazia, ma anche l’Inquisizione e Hitler – e non è la stessa cosa, perché la proprietà commutativa vale per la matematica ma non per la storia), e via e via sempre peggio, avvicinandosi sempre di più a quelli che un tempo erano i loro nemici e che poi, invece, magicamente, sono diventati prima i loro ‘avversari’, poi i loro ‘interlocutori’, infine i loro ‘amici’.
E da quel momento, quando sono andati al governo (cosa facile, trattandosi di governi dell’alternanza e non dell’alternativa) hanno fatto scempio di tutti quei ‘vecchi’ valori di sinistra, togliendo diritti ai lavoratori, privatizzando la sanità, trasformando la scuola in azienda, svendendo il patrimonio pubblico, avallando guerre in nome del profitto, inginocchiandosi di fronte al mercato, stando SEMPRE dalla parte dei ricchi e dei padroni.
Ecco: questo è quello che hanno fatto, quegli amici che fin da piccini erano un po’ più bravi di noi anche se – guarda caso – a cazzotti ‘un erano bòni a una sega e le pigliavano sempre. E son quelli che ora ci chiedono di dare il voto a gente impresentabile, immonda, perché “la realtà è questa”, volendo intendere con questa orrenda espressione che questo sarebbe il migliore dei mondi possibili, laddove l’unica, vera, ‘realtà’, è che loro erano delle persone brillanti e oggi sono diventati dei cinici insopportabili, dei tristi, oscuri e intorpiditi personaggi.
E allora andate affanculo, andate. Con o senza francobollo.
E che un grosso abbraccio, nel nome della nostra vecchia amicizia, possa comunque accompagnarvi e confortarvi nel difficile e penoso viaggio (su per ir bùo).

Marco Lenzi

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