The Swim Reaper, ovvero, “quando la Morte va in vacanza (su Instagram)”

Instagram conta ormai milioni di utenti e milioni di profili da seguire: fashion blogger, beauty blogger, influencer e relativi figli come Leone Lucia Ferragni, figlio di Chiara Ferragni e Fedez, che a un mese dalla sua nascita è già una star del web. Insomma, tutti ma proprio tutti hanno un profilo Instagram, anche colei che mai avremmo immaginato di vedere sui social e che rappresenta il traguardo comune di tutte le nostre esistenze, di chi stiamo parlando? Ma della Morte, ovviamente!




La Morte su Instagram si fa chiamare The Swim Reaper

Ebbene sì, anche la Morte ha il suo profilo Instagram, dal nome The Swim Reaper. Nome scelto ovviamente non a caso, dal momento che viene da The Grim Reaper, ossia l’appellativo della Morte personificata: quella non proprio rassicurante figura vestita tutta di nero, il cui outfit è completato da un accessorio ancor meno rassicurante, ossia una falce. Ecco, questo singolare personaggio si aggira per le spiagge e le cascate della Nuova Zelanda e posta foto e video che riproducono le classiche pose da Instagram: con un cono gelato in mano; a cavallo di un fenicottero gonfiabile; stesa su un materassino a forma di trancio di pizza; con le gambe sulla sabbia; con la mano stretta a quella della sua dolce metà dietro la schiena, e via dicendo. Tutte quelle foto che diventano virali e che vengono postate, ricondivise e riprodotte con hashtag vari e che, a furia di essere viste e straviste, diventano degli stereotipi.




The Swim Reaper: il guardiano delle spiagge della Nuova Zelanda

Ma perché qualcuno o qualcuna (non si conosce l’deantità di questa misteriosa figura) dovrebbe vestirsi da Morte e passare il suo tempo interpretando il ruolo di The Swim Reaper? L’idea è nata dal governo della Nuova Zelanda che con Water Safety New Zealand ha lanciato a dicembre del 2016 la campagna The Swim Reaper, fondata dall’ACC e sviluppata da FCB New Zealand. A cosa è dovuta un’idea all’apparenza bizzarra? Ad una problematica molto delicata: notando l’alto tasso di mortalità giovanile a causa di annegamenti sulle coste dell’isola, le autorità hanno pensato di sensibilizzare i giovani (in particolar modo a quelli di età compresa tra i 15 e i 30 anni) riguardo la sicurezza sulle spiagge e in mare, usando un mezzo a loro noto e da loro molto usato, ovvero Instagram. Difatti, i cittadini neozelandesi appartenenti a questa fascia d’età costituiscono un terzo delle vittime da annegamento, ma sono solo il 14% della popolazione nazionale; per preservare e salvaguardare le loro vite è stata perciò introdotta la campagna che ha per protagonista The Swim Reaper. Ovviamente, anche se le foto e le relative didascalie sono goliardiche e contraddistinte da una buona dose di black humour, lo scopo dell’iniziativa è dei più nobili.




Il successo di The Swim Reaper

The Swim Reaper ha riscosso un grande successo e ad oggi il suo account conta più di 272mila iscritti; inoltre, la campagna ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui quello per la categoria Social Good Campaign all’edizione del 2017 dei New Zealand Social Media Awards, mentre a livello internazionale è stata inserita fra i candidati della Laugh category ai Facebook awards del 2017.

Un modo ironico e intelligente di coinvolgere i giovani che sono troppo spesso soliti sottovalutare i rischi legati alla sicurezza, in mare, ma non solo. Ed ecco che The Swim Reaper ricorda loro di “Vivere, Ridere, Amare” e li mette in guardia dai possibili pericoli con frasi quali

“If ur gonna make dumb decisions in the water, I’ll be waiting” (Se prenderai delle decisioni stupide in acqua, io sarò lì ad attenderti)

oppure

“Swim dumb and you’re done” (Nuota in maniera idiota e sei finito)

Se non conoscevate The Swim Reaper ora sapete chi è e cosa fa e, se ancora non l’aveste fatto, correte a seguirlo su Instagram e prestate attenzione ai suoi consigli!

Carmen Morello

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