In attesa di trovare i 35 milioni di dollari necessari per realizzare finalmente la sua versione di Pinocchio, Guillermo del Toro è stato applauditissimo nel corso della conferenza stampa per il suo film The shape of water. La pellicola in concorso per il Leone d’Oro è un fantasy ambientato negli Stati Uniti durante la Guerra Fredda, che vede come protagonista la donna delle pulizia Elisa e un essere metà uomo e metà pesce, con sentimenti più che umani.
“Credo che la fantasia sia estremamente politica“, ha esordito il regista messicano, introducendo la sua ultima opera. Una risposta a “paura e cinismo che oggi sono usati in modo persuasivo. Invece dobbiamo credere nell’amore, sebbene di questi tempi è difficile parlare di emozioni, ma non credo che i Beatles e Gesù si siano sbagliati entrambi”.
Illustrando il processo di creazione che ha preceduto le riprese, del Toro ha rivelato d’aver “scritto la biografia di tutti i personaggi, eccetto quella di Elisa e della creatura”. All’inizio aveva in mente “l’idea di un uomo che si trasformava in pesce”. Poi si è sentito con Sally Hawkins, l’attrice che avrebbe poi interpretato il ruolo della protagonista, ed ha “scoperto che stava pensando a una donna che diventa sirena”. La stessa Hawkins ha spiegato che “quando Guillermo mi ha raccontato il film mi è caduto il telefono dalle mani”. Una combinazione magica che ha stimolato i due artisti. E “così abbiamo scritto in collaborazione quello che mancava“, ha rivelato del Toro.
The shape of water è “un film d’epoca, ambientato nel 1962, con temi contemporanei”. Un periodo storico importante per gli Usa. “Quando qualcuno usa lo slogan ‘Facciamo di nuovo grande l’America‘ si riferisce proprio a quel’’America lì, piena di promesse e di fiducia nel futuro, ma profondamente razzista, sessista e classista”, ha ricordato Del Toro. “Con l’uccisione di Kennedy gli Stati Uniti persero, insieme al sogno di Camelot, anche l’innocenza. Sono messicano e quindi so cosa significa esser visto come l’altro. E con la creatura ho cercato di creare proprio l’alterità“.
The shape of water: il film
Il film di Guillermo del Toro unisce fantasia a realtà storica ambientando il suo film nel 1962, quando la Guerra Fredda era all’apice del suo parossismo. La protagonista della storia si chiama Elisa (Sally Hawkins), un giovane di Baltimora orfana e muta. Alle spalle ha un passato difficile, ma nonostante il suo handicap è riuscita a trovare una propria dimensione in apparenza perfetta. Lavora di notte come donna delle pulizie in laboratorio governativo dove si svolgono esperimenti segreti. E’ molto amica della sua collega Zelda (Octavia Spencer). Con il suo vicino di casa, un pubblicitario omosessuale, ha un rapporto che somiglia molto a quello tra figlia e padre, avendo in comune la passione per i musical degli Anni Quaranta.
Un giorno però accade che nel laboratorio dove lavora Elisa arrivi una strana e misteriosa creatura. Ha gambe, braccia e testa ma è interamente ricoperto di squame. Il governo americano ha intenzione di usarla come cavia nella corsa allo spazio. In quella creatura all’apparenza mostruosa Elisa scoprirà un essere in grado di guardarla per quello che è, senza pregiudizi o compatimento. A quel punto se ne innamorerà e assieme cercheranno il modo per sfuggire dalla grinfie di scienziati e militari.
Michele Lamonaca