Sta molto facendo discutere in questi giorni la pubblicazione di un nuovo libro, “The secret taboo“, ad opera di una trentanovenne australiana, Gwyneth Montenegro.
Il motivo è presto detto: Gwyneth ha alle proprie spalle una carriera più che decennale nel mondo della prostituzione (durante la quale sarebbe andata a letto con oltre 10.000 uomini). Ora, ritiratasi, ha deciso di scrivere il libro in questione col dichiarato scopo di raccogliere al suo interno tutto quel che ha imparato “sul campo” e di fornire una guida a coloro che si avvicinano al “mestiere”, per far loro comprendere non solo come sopravvivere, ma come guadagnare cifre impressionanti.
Com’era prevedibile, la pubblicazione di “The secret taboo” ha scatenato una vera e propria bufera mediatica: accanto a commenti di approvazione ad opera di aspiranti prostitute, che ne hanno apprezzato il carattere di guida “step- by- step”, il libro ha scatenato una pioggia di critiche da parte di chi ha accusato la Montenegro di incoraggiare le giovani a percorrere la via della prostituzione e chi si è detto preoccupato perché si insegna ai ragazzini come prostituirsi e vendere i loro corpi, giungendo ad asserire che “la civiltà occidentale è morta“.
La Montenegro si è difesa dalle accuse rivoltele asserendo icasticamente che “non è compito della società giudicare” senza conoscere, non avendo nulla a che fare con una diversa realtà. Ed ammette candidamente il suo obiettivo dichiarato:
In maniera controversa ho deciso di insegnare alle giovani donne come sopravvivere come escort. Okay, non solo sopravvivere, ma mostrar loro ogni dritta e trucco necessari per guadagnare grandissime quantità di denaro all’interno del settore… ed uscirne”.
Così l’ex prostituta, che guadagnava fino a 1000 dollari l’ora, ha deciso di condividere la sua intera esperienza, dalle basi fino ai livelli più elevati, precisando altresì che la spinta per questo progetto le è arrivata dalla grande sfiducia manifestata dalle più giovani colleghe, scoraggiate e con enormi problemi economici.
Alla base di “The secret taboo“, insomma, ci sarebbe una motivazione socio- economica: la Montenegro- che ha più volte dichiarato di essersi data alla prostituzione dopo un periodo traumatico, in cui era stata, tra le altre cose, vittima di stupro di gruppo, e che attualmente si dedica a battaglie per i diritti delle donne e per il conseguimento dei loro sogni ed obiettivi- si è detta preoccupata per le giovani colleghe od aspiranti tali:
Si assumono rischi non necessari. Fanno scelte poco assennate. Ed il settore fa ciò per cui è famoso; le mastica e le sputa via”.
A suo dire, inoltre, ciò è dovuto in parte al fatto che quella della prostituzione sia una scelta non dettata da aspirazioni professionali, ma piuttosto da ragioni più personali e profonde, spesso da eventi traumatici. A volte, invece, si entra per denaro, ma con poca o nessuna conoscenza della realtà dei traffici sessuali. E, senza accorgersene ci si ritrova a essere delle escort che accrescono le loro relazioni sociali, indipendentemente dalla città in cui si trovano che sia Roma o Milano aumentando così proporzionalmente i loro guadagni. “In ogni caso abbiamo a che fare con persone che cercano di far funzionare le loro vite“.
Ed aggiunge che il libro intende fornire a chiunque volontariamente si approcci a questo tipo di lavoro “la migliore conoscenza possibile”, rivelando come effettuarlo “in maniera sicura, responsabile e redditizia“, ma precisando: “poi escine e goditi di nuovo la vita“.
Al di là delle dichiarazioni d’intenti, comunque, il libro contiene una serie molto articolata di consigli per attrarre la clientela, avendo soprattutto riguardo a chi si è ed a ciò che il cliente desidera, mantenendo sempre molto chiara la sua vocazione economica.
Il dubbio, dunque, non può che essere legittimo: davvero la Montenegro è tanto interessata a far sì che il settore della prostituzione non fagociti chi lavora al suo interno, o si tratta solo di una furba trovata pubblicitaria dell’autrice?
Lidia Fontanella