The Ranch torna su Netflix: una sit-com vecchia maniera

A volte accontentarsi è la scelta migliore. Gli autori di The Ranch hanno deciso di non fare il passo più lungo della gamba, di evitare rischi. E, nel caso specifico, è una scelta che va a loro favore.

Perché la sit-com targata Netflix non vuole innovare né sperimentare. Non vuole vincere premi su premi né diventare di culto. Vuole essere consapevolmente ciò che è. Mantenendo così la sua dignità in un contesto che tende a fare sempre più spesso il ragionamento opposto.

In un panorama in cui le comedy hanno soppiantato le sit-com, anche per distaccarsi dal successo irripetibile di prodotti come The Bing Bang Theory, un panorama in cui si cerca di innovare con prodotti maturi dal punto di vista drammaturgico e comico come Silicon Valley, Master of None, Veep e Transparent, The Ranch fa un passo indietro. Un passo netto e sicuro.

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fonte: highlighthollywood.com

La trama di The Ranch

Colt Bennet (Ashton Kutcher) è un quarterback di football americano che ha buttato al vento il proprio talento. In seguito all’ennesima delusione sportiva e professionale, decide di tornare nel ranch di famiglia in Colorado. Qui trova il fratello alcolizzato Booster e i genitori Beau e Maggie, in perenne crisi matrimoniale.
La serie procede secondo le dinamiche della classica sit-com a modello familiare. Poche ambientazioni quasi interamente domestiche e conflitti legati ai rapporti sentimentali, affettivi e generazionali.

Il padre è un vecchio cowboy legato a valori tradizionali e poco incline ai cambiamenti. La madre è una hippy incapace di legarsi a qualcuno o a qualcosa. E i due figli sono due zoticoni che passano le giornate tra una birra e l’altra. Ma, mentre Colt è il figlio irresponsabile che ha tradito i valori familiari inseguendo un sogno che ha poi mandato in frantumi, Booster è il fallito che si è accontentato di seguire il modello paterno.
Aggiungiamo alla ricetta Abby (Elisha Cuthbert) la ragazza del liceo di Colt. Ormai fidanzata con il classico bravo ragazzo, non ha mai dimenticato il suo primo amore.

Niente di nuovo, insomma, se non fosse per un’ambientazione (la provincia rurale americana), fertile di stereotipi culturali e densa di temi a sfondo sociale.

Semplicemente una sit-com

A partire da oggi i 10 episodi sono disponibili sulla piattaforma di Netflix. Il consiglio è quello di dare un’occhiata a questa serie, ma con la giusta consapevolezza.

I personaggi sono stereotipati all’inverosimile, ma nascondono una profondità che riesce ad intaccare ironicamente i classici modelli di mascolinità. Gli uomini di questa serie sono rozzi, ignoranti e scapestrati. Gli autori, però, mettono in risalto le loro debolezze e la loro sensibilità.
Gli attori poi fanno un lavoro più che dignitoso, con i divi Ashton Kutcher ed Elisha Cuthbert perfettamente in parte. Nota di merito a Sam Elliott, capace di dar vita con grande espressività al ruolo del padre di famiglia duro e tormentato.

Per il resto The Ranch è la solita sit-com. Dove si ha la perenne sensazione che tutto andrà bene, che un sorriso abbatterà sempre tutte le difficoltà. Ma, alla fine dei conti, è questo ciò che deve fare una prodotto di questo tipo: metterci di fronte alle avversità della vita e farcele superare quasi per magia. Una sorta di catarsi, un po’ facile ma senz’altro efficace.

In questo, The Ranch non sbaglia il colpo. E, tra una battuta sull’alcolismo e una a sfondo sessuale, ogni tanto riesce a strapparti una risata sincera. Se state cercando qualcosa di simile, abbandonate i pregiudizi e date una possibilità a questa serie. Una sit-com modesta e, dignitosamente, senza pretese.

articolo di Carlo D’Acquisto

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