Dopo il successo di Perfetti Sconosciuti in molti erano in attesa di conoscere il futuro di Paolo Genovese. Con The Place il regista originario di Roma spazza via tutti i dubbi possibili, dirigendo un’opera capace di parlare dell’oggi come solo i migliori film riescono a fare.
Tra redenzione e condanna.
Ispirata alla serie The Booth At The End, la storia parla di un uomo senza nome seduto al tavolo di un locale, che per lavoro esaudisce i desideri delle persone che lo ingaggiano. In cambio farà svolgere loro un compito, senza il quale il loro sogno non potrà mai diventare realtà.
Il film conferma l’orientamento che un certo cinema italiano sta cercando di intraprendere. La scrittura è asciutta e di impatto, ma la maggiore attrattiva che troverete in The Place riguarda sopratutto l’identificazione. Le storie dei protagonisti, intrecciandosi tra di loro, ci rivelano i vizi e le paure della nostra società. Le loro reazioni rivelano ipocrisie, gelosie, egoismi, rabbie, ma a volte anche generosità e senso di giustizia. Sono proprio questi conflitti che riescono a partorire una trama non solo incalzante, ma anche profondamente identitaria con il nostro nostro tempo.
L’importanza di scegliere.
Amori che non bastano, famiglie disgregate, ossessioni estetiche e violenza costituiscono un puzzle che lungo la narrazione attraversa la vita di tutti i personaggi. L’aspetto che però costituisce un ulteriore grado di interesse risiede nella somma di queste problematiche, che crea una forte incertezza sulla morale. Sono le tentazioni che spesso ci mettono con le spalle al muro, e le nostre scelte sono in grado di dimostrare l’umanità che siamo in grado di sostenere. È qui, in questa perenne sfida, che viene sprigionata la forza più intensa di The Place. L’etica sembra essersi sciolta in un abisso e ritrovarla è compito di tutti noi.
The Place of cinema.
In molti probabilmente troveranno difetti in questo film, confermando questa tendenza del pubblico e della critica italiana a rimanere ostili ai cambiamenti del nostro cinema. A chi riuscirà ad andare oltre questi giudizi però risulterà evidente il cammino che stiamo percorrendo grazie a film come The Place. Non più un panorama cinematografico diviso tra ispirati lavori autoriali e farse comiche o melodrammi approssimativi, ma anche una via di mezzo che da quasi quarant’anni si era smarrita e che in passato era riuscita a renderci celebri in tutto il mondo: la straordinaria forza del nostro cinema di genere.
ll film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma e uscirà nelle sale giovedì 9 Novembre.
Mario Blaconà