In Thailandia, cinque località costiere del sud sono state attaccate da una decina di esplosioni tra ieri e oggi. Si contano 40 feriti tra cui anche due italiani.
Thailandia: tensione massima per gli abitanti del sud dell’isola. Nella giornata di ieri e fino a stamane continuano esplosioni ai danni dei civili. Tra i paesi colpiti anche le mete turistiche di Hua Hin e Phuket.
Al momento, nessun attacco è stato rivendicato ma le autorità Bangkok escludono che si possa trattare di attacchi di matrice islamica.
Secondo il bilancio attuale 4 persone sono morte mentre 35 sono rimaste ferite. Tra i feriti molti risultano stranieri, tra cui tedeschi, svizzeri e anche due italiani.
L’esplosione più grave è toccata alla città di Hua Hin. Qui, infatti è stato colpito un resort turistico in cui sono morte almeno 20 persone e altre due sono rimaste ferite. Tra i feriti di Hua Hin, c’è l’italiano 51enne Andrea Tazzioli, genovese che è stato operato d’urgenza alla spalla per rimuovere una scheggia dovuta all’esplosione: “Ero a due metri dalla bomba, sono stato fortunato” (Fonte: Ansa).
Gli altri attacchi sono avvenuti nelle provincie di Phuket, Phang Nga, Surat Thani e Trang. Le autorità al momento hanno intensificato le misure di sicurezza, invitando i turisti ad evitare le zone affollate. Al momento s’indaga sull’origine delle esplosioni.
Nel 2015 un altro attentato era avvenuto in Agosto con l’esplosione di una bomba presso un tempio induista di Bangkok, uccidendo 20 persone. In Thailandia, da anni esiste un movimento separatista islamico che opera nel sud dell’isola, in particolare nelle quattro provincie meridionali facendo stragi in cui hanno perso la vita oltre 6mila persone.
Gli attentatori però non hanno mai fatto manifesto un loro possibile legame con il terrorismo internazionale o con l’Isis, operando sempre in maniera indipendente.
Si crede che alla luce dei fatti recenti come l’approvazione della nuova Costituzione dopo il referendum indetto in Thailandia domenica scorsa, che ha fatto tanto discutere e la presenza di militari al potere, difensori della Monarchia, si voglia far presente la posizione antidemocratica degli attentatori.
Laura Maiellaro