Texas, una nuova legge per l’esposizione dei Dieci Comandamenti e un’ora dedicata alla Bibbia tra le mura della scuola pubblica

Texas

In Texas, il Senato ha approvato una nuova legge che prevede l’esposizione dei Dieci Comandamenti e un’ora dedicata alla Bibbia. “Farà bene ai nostri studenti e renderà il Texas migliore”. Ora, il testo passa alla Camera dei Rappresentanti dello stato.

Mentre in Italia imperversa la polemica su Marisa Francescangeli, la maestra che faceva recitare le preghiere ai suoi studenti, in Texas viene approvata una nuova legge che fa varcare alla religione i confini del privato. La legge approvata dal Senato prevede l’esposizione dei Dieci Comandamenti e un’ora di Bibbia proprio tra le mura della scuola pubblica.

Il provvedimento è stato approvato con diciassette voti a favore e dodici contrari. La proposta di legge, firmata dal senatore repubblicano Phil King, prevede che i Dieci Comandamenti vengano esposti in ogni classe, su un luogo idoneo. Il testo, infatti, dovrà essere leggibile da ogni punto dell’aula. Qualora entrasse in vigore, a seguito della decisione della Camera dei Rappresentati dello stato, la legge dovrà essere applicata a partire dall’anno scolastico 2023-2024. Ma non è tutto.

Il Senato del Texas – con la stessa maggioranza di diciassette voti – ha anche approvato una proposta di legge che prevede, per studenti e dipendenti degli istituti scolastici, un break per leggere la Bibbia ogni giorno. A riguardo, si è espresso il governatore Dan Patrick: “Riportare i Dieci Comandamenti e la preghiera nelle nostre scuole pubbliche è un passo che dobbiamo compiere per essere certi che ogni texano abbia il diritto di esprimere liberamente i propri sentimenti religiosi. Farà bene ai nostri studenti e renderà il Texas migliore”.

In Texas, dunque, la religione si appresta a entrare prepotentemente nelle scuole pubbliche, varcando i confini del privato in qualità di valore aggiunto. Innegabile, è il mosaico etico che caratterizza lo stato degli USA meridionali, il più esteso della federazione dopo l’Alaska, composto da minoranze etniche come gli Ispanici di provenienza messicana, che costituiscono ben il 25% della popolazione.

Un confronto con l’Italia

La notizia della nuova legge approvata dal Senato del Texas, strettamente legata all’aspetto religioso, colpisce. Soprattutto a seguito dell’enorme polemica, recentemente diffusasi nel nostro Paese, con protagonista la maestra Marisa Francescangeli.




Maestra di storia, geografia e musica in una scuola di San Vero Milis (Oristano) ha fatto recitare suoi suoi alunni un’Ave Maria e un Padre Nostro. Un comportamento che non è passato inosservato, soprattutto agli occhi di due genitori, alzando un polverone e portando alla sospensione per venti giorni della maestra cinquantottenne.

In Italia, si sa, è spesso rimarcato – tra scandali, correzioni e dimenticanze – il monito di una separazione da rispettare, quella tra Stato laico e religione. Difatti, non sono rari i casi in cui i due aspetti si mescolano, per presunte rivendicazioni culturali, che, tuttavia, spesso stridono con il rispetto delle libertà individuali garantite dall’articolo 39 della nostra Costituzione.

Se in Italia, dunque, si rimarca spesso il concetto di libertà individuale – dando vita anche a conflitti ideologici – in Texas la religione sta assumendo l’aspetto di un valore da promulgare, stendardo di una morale da conoscere, anche a forza di legge.

Angela Piccolomo

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