Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium tetani.
Questo batterio è capace di vivere solo in assenza di ossigeno. Per questo motivo è presente in natura sotto forma di spore. La spora batterica è una forma di resistenza verso un’ambiente ostile al batterio. Quando questi è presente sotto forma di spora è in uno stato di quiescente, non è attivo.
La pericolosità non è data dal batterio in sé, ma dalla sua tossina
Il Clostridium tetani, quando trova un ambiente adatto, passa dallo stato di spora a quello di batterio. Ritornando attivo inizia a produrre una tossina, chiamata tetanospasmina. Questa sostanza è tossica per i neuroni ed è molto potente. Infatti, la quantità letale per l’uomo è di circa 7 milionesimi di milligrammo.
La tossina raggiunge il sistema nervoso centrale attraverso il sangue e il sistema linfatico. Interferisce con il rilascio di neurotrasmettitori che controllano la contrazione muscolare.
Dalla ferita alle complicanze del tetano
Il microrganismo vive sia nell’intestino di molti animali, come bovini e ovini, che in quello dell’uomo. Viene eliminato nell’ambiente con le feci.
Il contatto avviene attraverso la ferita ed il periodo che intercorre tra il contagio e la comparsa dei sintomi è tra i 3 e gli 8 giorni.
La pericolosità si riscontra nelle complicanze della tossina. Rigidità del collo e dei muscoli addominali, spasmi nei muscoli della respirazione, sono tra la sintomatologia riscontrabile. Se non viene curato, il tetano può essere fatale; la morte può sopraggiungere per collasso cardio-respiratorio.
Il trattamento si basa sulla somministrazione di immunoglobuline antitetaniche, che conferiscono una protezione passiva immediata e temporanea. Si associa un ciclo di antibiotici, in modo da eliminare il batterio.
La vaccinazione per prevenire i danni
La prevenzione per il tetano è strettamente legata alla tossina prodotta dal batterio. Si attua mediante la vaccinazione, costituita da anatossine.
L’anatossina è la tossina prodotta dal batterio opportunamente trattata in modo da perdere la sua tossicità, ma ugualmente capace di stimolare la produzione di anticorpi da parte dell’organismo.
Con i recenti piani di vaccinazione, “I casi sono rari nei bambini perché di solito sono sottoposti al vaccino. Infatti, l’80% dei casi totali si registra in persone sopra i 64 anni” afferma Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità.
È importante ricordare infine che, a differenza di altre malattie infettive, il tetano non è contagioso. Di conseguenza, afferma Gianni Rezza, “Nel caso del tetano non c’è immunità di gregge. Il vaccino conferisce una protezione individuale“.
Valentina Imperioso