La minaccia dei test missilistici nordcoreani continua. Da Seul, il Presidente Yoon Suk-yeol ha denunciato gli eventi come “un’invasione territoriale con missili”. La tensione tra Nord Corea ed Occidente non è mai stata così elevata.
I test missilistici nordcoreani
Continuano i test missilistici nordcoreani. Un missile a corto raggio, un KN-24, ha attraversato la Linea di Confine Settentrionale, percorrendo circa 290 km prima di cadere in mare. Dalla guerra di Corea, nel 1953, mai nessun missile nordcoreano era atterrato così vicino alla costa sud. Naturalmente, il governo di Seul ha definito l’attacco “una provocazione chiaramente deliberata ed intenzionale” e una violazione degli accordi del 2018, stipulati per limitare la tensione militare.
Il nuovo lancio si colloca sulla stessa scia dei recenti test missilistici nordcoreani. Nella notte tra il 4 e il 5 novembre, il dittatore nordcoreano ha riversato 80 proiettili d’artiglieria nella zona cuscinetto, istituita dopo gli accordi del 2018. L’incremento delle provocazioni da parte di Pyongyang è sicuramente dovuto alla preoccupazione per le esercitazioni congiunte organizzate da Usa e Sud Corea. In più, sono evidenti le intenzioni intimidatorie del leader nei confronti, in primis, degli statunitensi e, più in generale, del mondo tutto.
Tra il 2 e il 3 novembre, invece, la Corea del Nord ha lanciato numerosi missili balistici verso il Mar del Giappone. Allertati dalle sirene, gli abitanti delle regioni settentrionali e centrali della nazione nipponica sono stati fatti evacuare. Subito, i residenti delle zone sono stati rassicurati dal fatto che la testata del missile, contenente l’esplosivo, è caduta in mare. Secondo Reuters, gli allarmi sono scattati perché i resti del missile hanno comunque sorvolato le aree poi fatte sgombrare. Le autorità giapponesi e nordcoreane hanno dichiarato che quello lanciato dalla Nord Corea è un missile balistico in grado di trasportare un’arma nucleare potenzialmente fino alla parte opposta del pianeta.
Kim Jong-un: Corea del Nord non disposta alla denuclearizzazione del Paese
Il 28 ottobre, invece, di fronte a un ulteriore test missilistico nel Mare dell’Est, il Presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol ha avvertito che Pyongyang potrebbe essere vicino a condurre un altro test nucleare. La Corea del Nord ha di recente approvato una legge che consentirebbe di effettuare un attacco nucleare preventivo, in caso di rischio di aggressione da parte di “forze ostili”. Il leader ha poi fermamente affermato di non essere disposto in alcun modo alla denuclearizzazione del Paese.
L’Occidente guarda alla Nord Corea con preoccupazione. La paura del nucleare è sempre più concreta. Sicuramente, con la minaccia di test atomici, Kim Jong-un spera di alleggerire le sanzioni internazionali a carico della sua nazione. D’altra parte, è lo stesso schema che aveva seguito nel 2010 e nel 2017 quando aveva intenzionalmente aumentato la tensione con Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. Nel 2021, dopo un periodo di relativa quiete, un rapporto della IAEA ha rivelato che il reattore di Yongbyon sarebbe stato rimesso in funzione. Chiaro e preoccupante segnale di una ripresa dell’attività nucleare.
Il missile nordcoreano viola gli accordi tra Seul e Pyongyang
Non sono durati molto gli accordi di pace, firmati nell’aprile del 2018 a Panmunjom tra Kim Jong-un e Moon Jae-in. L’ambizione del dittatore nordcoreano di essere alla guida di una minacciosa potenza nucleare resta più forte di ogni firma. L’accelerazione dell’escalation ha visto il suo apice negli ultimi due giorni con il lancio di ben 26 missili balistici, sulla scia delle esercitazioni iniziate ormai da un mese. Non si è avverata, fortunatamente, la previsione dell’intelligence statunitense che aveva temuto un nuovo test nucleare nel periodo precedente le elezioni di midterm Usa. Di certo, resta la paura che possa ripetersi la stessa situazione del 2017, quando il leader nordcoreano aveva condotto numerosi test atomici che avevano spaventato il mondo.
La risposta di Seul
La risposta di Seul al lancio del missile nordcoreano non si è fatta attendere. Per prima cosa, il Presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, ha dichiarato, con un comunicato stampa:
la provocazione della Corea del Nord è di fatto un’invasione territoriale con un missile che ha attraversato la Linea di Confine Settentrionale per la prima volta dalla divisione della penisola.
Per difendersi poi dalle continue minacce di test atomici, il Ministero della Difesa sudcoreano ha fatto sapere di essere al lavoro per la costruzione di un centro per testare nuovi armamenti. Secondo l’agenzia Yonhap, il governo ha approvato un budget di 35 miliari di won per la costruzione dell’opera. Intanto, anche Tokyo sta pensando di rafforzare le proprie forze di difesa e di contrattacco, valutando anche la possibilità di schierare missili ipersonici entro il 2030.