Test sugli esseri umani: in coda il nuovo vaccino anti-Covid-19

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La situazione è drammatica per numerose ragioni. Ultima, tra queste, la quarantena.
Sembra strano, ma è così: non è la suddetta ad essere emblematica, quanto i fatti che ne conseguono. La quarantena si presenta come un momentaneo strazio psicologico, chiaramente influente in modalità variegate e differenti; molti esseri umani, a dispetto di quanto si pensi, subiscono malamente la solitudine domiciliare.

Anche qui, le ragioni sono numerose, dalle fobie, alla semplice noncuranza per se stessi e gli altri. È una reazione, quest’ultima, abbastanza curiosa: è come se la paura, istinto di sopravvivenza primordiale, si sia tramutata in qualcosa di più effimero, alla stregua di un’arma a doppio taglio. Anziché proteggersi, si sceglie di fare assembramenti – di più persone – sui tetti o fornicare con la/il propria/o amante. Alcuni episodi ci strappano un sorriso; un po’ meno, invece, chi sputa a destra e a manca, sul viso di qualcuno o sulla frutta al supermercato.

Il Covid-19 ci ha resi consci, per l’ennesima volta, delle nostre debolezze; non solo: ci ha resi consci di quanto sia difficile, in realtà, rispettare le regole e quanto sia facile, al contrario, immaginare un mondo alternativo, che compiaccia la nostra linea di pensiero.
Il pericolo sociale imminente ha estrapolato il meglio e il peggio da ogni cultura, dagli aiuti umanitari agli abusi amministrativi.





La speranza più agognata è certamente quella di un immediato vaccino; difatti, il tempo è denaro e, attualmente, costa migliaia di contagi.
Per l’Inghilterra, oggi più che mai, è opportuno migliorare il proprio status; per tal motivo, a partire dalla fine di aprile, verrà sperimentato il vaccino, messo a punto dall’azienda Advent-Irbm di Pomezia – insieme allo Jenner Institute della Oxford University -, su 550 volontari sani.

Un test fondamentale, atto a garantire una soluzione sanitaria entro i primi mesi d’autunno. Di Lorenzo, dall’Ansa, sottoscrive alcuni passaggi rilevanti:

Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo […], ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio

I risultati sarebbero stati efficaci. Credo sia d’obbligo rendere omaggio anche a coloro che si sono offerti come “cavie” alla sperimentazione; tuttavia, c’è da sottolineare la necessità del test anti-Covid-19 su nostri simili.

La fase attuale è estremamente delicata: il successo delle sperimentazioni dipendono non solo dalla ricerca in atto, ma anche dalla coscienza di ognuno. Considerati i tempi attuali, difatti, incombere in una campagna anti-vaccino è, paradossalmente, un probabile rischio. Comprendere il peso di una scelta così sfrontata è fondamentale: capire il rischio in ballo e la possibilità di benessere che ci viene offerta dai nostri ricercatori.

Per molti potrà essere un peso morale, forse uno sforzo, un modo per abbassarsi alle “pretese” del sistema.
Dall’altro lato, avere un briciolo di autocritica, informarsi seriamente (e serenamente) e tenere a chi ci sta vicino, appare come il risvolto più adatto ad un individuo responsabile; non solo come cittadino contemporaneo, ma come chi, d’altronde, ha gusto e rispetto per la vita.
Perlomeno, la vita degli altri.

Eugenio Bianco

 

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