La Tesla Exhibition
Da questo ottobre lo Spazio Ventura XV a Milano (Lambrate) ospita la “Tesla Exhibition” prima ed ultima tappa italiana del tour mondiale di questa mostra itinerante organizzata in collaborazione con il Nikola Tesla Museum di Belgrado. Si tratta di un’esperienza per grandi e piccoli. Nei saloni dell’esposizione infatti si possono trovare non solo illustrazioni e macchine originali dell’inventore serbo ma anche postazioni interattive nelle quali i bambini possono giocare e osservare, senza pericolo, i fenomeni scientifici legati all’elettricità e all’elettromagnetismo.
Di chi parliamo?
Facciamo però un passo indietro, chi è Nikola Tesla? Probabilmente la maggior parte delle persone non ha un’idea precisa di chi sia questo inventore.
Nikola Tesla nasce nel 1856 a Smiljan, un paesino dell’attuale Croazia, nel periodo in cui quest’ultima era parte dell’impero austro-ungarico. Dopo i primi anni di studi Tesla si trasferisce in America ed è lì che inizia a lavorare sulla sua idea. Un’idea che avrebbe rivoluzionato la società dell’ottocento: il motore ad induzione. Sempre in America nasce la sua rivalità con l’imprenditore Thomas Alva Edison che avrà culmine nella Guerra delle Correnti. Quest’ultimo sosteneva che il lavoro di Tesla basato sulla corrente alternata (quella utilizzata da noi oggi) fosse pericoloso e infruttuoso. Inutile dire che si sbagliava, il motore ad induzione infatti, così come molte altre invenzioni di Nikola Tesla, si dimostrò una scoperta prodigiosa. Lo scrittore e fisico britannico Robert Lomas, in un suo libro, definì Tesla come: l’uomo che inventò il ventunesimo secolo. Effettivamente molte invenzioni dello scienziato ottocentesco, a cui vengono attribuiti più di 300 brevetti ufficiali, stanno alla base della tecnologia moderna.
Un genio dimenticato
Quindi come ha fatto una persona così importante a “finire nel dimenticatoio”?
Nikola Tesla non era un imprenditore bensì uno scienziato e inventore, un’uomo che viveva della propria scienza e che non prestava molta attenzione al denaro. Questo lo portò addirittura a strappare un contratto che lo avrebbe reso uno degli uomini più ricchi nell’America dell’epoca. Quello che amava fare però era scoprire ed inventare quindi non gli interessava arricchirsi, posizione che lo mise in forte contrasto con la società della Seconda Rivoluzione Industriale. Tesla non riteneva importante fare soldi con le proprie invenzioni ma piuttosto voleva che portassero ad un miglioramento dell’uomo. Nella sua autobiografia dice:
La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità.
Il sogno di Tesla era quello di poter trasmettere l’elettricità wireless (senza fili) in modo che potesse raggiungere tutti. Questo suo sogno però non era fondato sulla possibilità di profitto ma sulla condivisione, un concetto molto importante per lo scienziato.
L’eredità dell’uomo che illuminò il mondo
Nikola Tesla è stato un uomo geniale il cui unico interesse era la scienza e i suoi risvolti, questo insieme al suo carattere schivo e agli atteggiamenti dovuti al suo disturbo ossessivo-compulsivo, lo allontanarono dalla vita sociale del suo secolo fino alla sua morte nel 1943 al New Yorker Hotel.
La mostra che è esposta allo Spazio Ventura è importante quindi non solo per l’arricchimento del bagaglio culturale ma anche per ciò che rappresenta. Si tratta infatti della verità storica che viene a galla, di un’uomo dimenticato che finalmente riceve i meriti per il suo contributo all’umanità. La “Tesla Exhibition” non è solo un museo da visitare ma anche un insegnamento che da Nikola Tesla è arrivato fino a noi. Una lezione importante: quella di porsi domande e non dare per verità assoluta quella che tutti ritengono verità.
Elena Ferrari