Un violentissimo terremoto è stato registrato nella giornata di ieri in Giappone. La scossa di magnitudo 6.1 della scala Richter ha interessato la parte occidentale del paese con epicentro nella città di Ohda, a circa 800 chilometri dalla capitale Tokyo. Per quanto concerne l’ipocentro, è stato localizzato 12 km sotto terra.
Danni e feriti
Insomma si è trattato di un sisma piuttosto violenta, per fortuna senza conseguenze irreparabili. Il bilancio finora è di cinque persone ferite in maniera lieve, mentre sono più ingenti i danni alle strade e agli edifici, con diverse famiglie rimaste senza acqua ed elettricità visti i danni ai condotti idrici ed elettrici. Al momento è stata scongiurata l’ipotesi Tsunami.
Strutture resistenti
Si tratta dell’ennesima conferma di come questo paese sia ben organizzato per sopperire ad ogni tipo di terremoto, visto che gli edifici locali, costruiti con rigidi sistemi antisismici, hanno retto all’urto.
Altre zone in cui è stato avvertito il terremoto
La scossa è stata avvertita anche nella città di Izumo, dove si trova uno dei santuari shintoisti più importanti del Giappone. Per fortuna non sono stati registrati danni.
Possibili conseguenze
Al momento quindi sono stati scampati pericoli seri, ma un delegato dell’Agenzia meteorologica del Giappone, ha spiegato che potrebbero esserci nuovi fenomeni a breve. Ecco le sue dichiarazioni a riguardo: “Vogliamo che le aree che sono state interessate da queste scosse stiano in guardia nelle settimane a venire perché potrebbero verificarsi qualche altro terremoto di portata superiore”.
Scosse di terremoto anche in Italia
In nottata e all’alba Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, ha rilevato diverse attività sismiche nel centro Italia, di cui le maggiori nella provincia di Macerata, a pochi minuti l’una dall’altra, entrambi di magnitudo 2.3. Crollato il campanile della Chiesa del ‘600 Santa Maria di Varano a Muccia. Nessun danno invece per quel che riguarda le persone. La situazione però rimane delicata e verrà monitorata nella prossime ore.
Antonio Pilato