Dopo diverse settimane dal terribile terremoto ad Amatrice, la protezione civile e i vigili del fuoco hanno dato l’ok per visitare le scuole.
È stato fatto un viaggio tra i banchi , dove è stato concesso anche di entrare ai bambini, considerata finalmente zona sicura e tra le tante cose ritrovate, si sono ritrovati i disegni fatti dai bambini strappati appesi ai muri delle aule completamente distrutte, in ricordo di un periodo che sarà difficile dimenticare.
Adesso i bambini stanno studiando nelle le tendopoli dove di certo non possono perdere anni di scuola, per una disgrazia che ci colpisce tutti profondamente.
Il luogo è accessibile a tutti nonostante ci siano dei sigilli e la visita nelle scuole dovrà essere fatta in gruppetti piccoli in modo tale da potersi aiutare se ci fosse bisogno. La cosa che colpisce molto è la forza di questi ragazzi che sono ancora intenzionati a continuare gli studi, nonostante questa disgrazia e c’è stata una grande solidarietà e aiuti per ricostruire queste scuole che sono inutilizzabili.
La scuola è stata considerata il luogo simbolo del terremoto, molti si sono chiesti il perché, e questo è dovuto al fatto che la scuola simboleggia 9 mesi in cui si poteva stare con insegnanti e compagni e condividere tutti insieme le fatiche di un anno scolastico, però questo non ci sarà più, o meglio in altre condizioni.
L’intenzione rimane comunque quella di continuare con gli studi anche perché sarebbe un vero peccato fargli perdere degli anni che non potranno più avere indietro, come spiegano molti docenti. Ora rimane da capire se i finanziamenti arriveranno per permettere la ricostruzione delle aule che sono inutilizzabili sotto tutti i punti di vista, di certo riavviare questa ricostruzione non sarà un gioco da ragazzi e ci vorranno degli aiuti da parte di tutti noi connazionali, per aiutare delle povere persone che hanno dovuto subire un terremoto di una violenza che non si vedeva ormai da diversi anni.
Ora resta solo a noi fare la cosa giusta e si tratta di donare, in modo da permettergli un ambiente di studio molto più accogliente e soprattutto di poter farli ritornare nelle loro aule come ogni bambino o studente merita perché c’è differenza tra stare in una tendopoli e avere la possibilità di apprendere tra i banchi di scuola con la lavagna e tutto quello che siamo abituati a vedere. Quindi mi raccomando dobbiamo essere solidali in questo momento difficile e fare di tutto per restituire un po’ di serenità a questi poveri terremotati.
Matteo Ghilardi