In un mondo dominato dal complottismo e dalle fake news una posizione d’onore è occupata dai cosiddetti terrapiattisti. Sono coloro che ancora oggi credono che la Terra sia piatta, proprio come le persone del Medioevo. Ma davvero i medievali credevano questo? O si può parlare, invece, di una “invenzione della Terra piatta”, creata in epoche ben successive? Da quanto tempo è in circolazione?
Dall’antichità al Medioevo
Furono gli antichi Greci i primi a porsi domande sulla forma della Terra. Il filosofo Anassimandro l’aveva immaginata come un cilindro galleggiante. Nasce qui il concetto di antipodi: l’idea cioè che dall’altro lato del mondo – del cilindro – possa esistere un altro mondo con un altro popolo che viveva a testa in giù.
Non si sa chi fra Pitagora e Parmenide sia stato il primo a proporre la sfericità della Terra. Si sa però che il primo a dimostrarla scientificamente fu Eratostene di Cirene, che inoltre calcolò con buona approssimazione anche la circonferenza del globo. Ad un certo punto, comunque, il fatto che la Terra fosse una sfera venne dato per acquisito dalla maggior parte dei pensatori antichi, a cominciare da Aristotele fino al matematico Tolomeo.
Il concetto della Terra sferica non venne affatto abbandonato durante il Medioevo. Sono stati numerosi gli studiosi, i chierici e i filosofi ad averlo citato. Ci fu Beda il Venerabile, secondo cui la “rotondezza della Terra” causava la differente durata del giorno a seconda di luoghi e stagioni. Anche per Tommaso d’Aquino la Terra era tonda, così come lo era nella Divina Commedia di Dante Alighieri.
Probabilmente una parte della gente comune continuò a non credere alla sfericità della Terra (o meglio, a non porsi particolari domande sulla questione). La quasi totalità degli intellettuali del Medioevo, tuttavia, era già da tempo convinta che la Terra fosse tonda.
Com’è nata, allora, l’idea che nel Medioevo si credesse che la Terra fosse piatta?
Washington Irving e l’invenzione della Terra piatta
Una delle cause fu il positivismo. Questo era un movimento filosofico e culturale che, sulla scia dell’Illuminismo settecentesco e della rivoluzione industriale, esaltava l’uomo, la conoscenza e il progresso scientifico. In contrapposizione alla scienza ed alla modernità, i positivisti si erano convinti che non ci fosse stato nulla di buono nei secoli bui del Medioevo.
Fu a partire dallo scrittore statunitense Washington Irving che l’invenzione della Terra piatta conobbe una larga diffusione. Nel 1828 Irving pubblicò una biografia (quasi un’agiografia): La vita ed i viaggi di Cristoforo Colombo. Nel libro si racconta che il celebre esploratore genovese avrebbe avuto difficoltà nel farsi finanziare la spedizione per le Indie, poiché gli studiosi della corte di Spagna (i Dotti di Salamanca) ritenevano che la Terra fosse piatta.
Non ci furono solo invenzioni storiografiche. Pochi decenni dopo, a Baltimora (Maryland, USA), l’inglese William Carpenter pubblicò l’opuscolo One hundred proofs the Earth is not a Globe (“Cento prove che la Terra non è un Globo”). Una delle “prove” sarebbe la seguente:
Gli esseri umani hanno bisogno di una superficie su cui vivere che, nel suo carattere generale, sia piana; e poiché il Creatore onnisciente deve essere stato perfettamente al corrente delle esigenze delle Sue creature, ne consegue che, essendo un Creatore onnisciente, le ha soddisfatte a fondo. Questa è una prova teologica che la Terra non è un globo.
Queste vere e proprie fake news ottocentesche vennero accolte da alcune sette cristiane in reazione al positivismo, fino ad arrivare nel 1956 alla fondazione della Flath Earth Society (ancora oggi esistente). Ad oggi, si stima che solo in Italia ci siano oltre 30.000 persone “terrapiattiste” e c’è chi ha parlato di un “Medioevo della conoscenza“.
Niente di più sbagliato.
Vi ricordate i Dotti di Salamanca? Fu proprio perché erano consapevoli della lunghezza della circonferenza della Terra che cercarono di opporsi al finanziamento del viaggio: Colombo non avrebbe potuto raggiungere le Indie a bordo di una caravella. E, se non ci fosse stata l’America di mezzo, non avrebbero affatto avuto torto.
Rachele Colasanti