Suprematisti e revisionisti.Tensioni in Usa tra polemiche sulla statua di Colombo a New York ed estremismi.
Dal tragico scontro di Charlottesville, il clima negli Stati Uniti si infiamma e non sono solo le statue degli ex soldati sudisti a essere messe in discussione ma anche quelle degli europei, mentre i suprematisti e i filonazisti continuano la propria attività.
Caso icona tra i monumenti, dopo i fatti di Charlottesville, è quello della statua di Cristoforo Colombo a New York a Colombus Circle. Eretta nel 1892 davanti l’ingresso del famoso Central Park,un dono dell’Italia agli allora “giovani” Usa per il 400esimo anniversario della scoperta dell’America, “scolpita,come non tutti sanno” fa notare il giovane studioso di storia messinese, Domenico Mazza “da una maestranza italiana,anzi messinese” , ossia lo scultore siciliano Gaetano Russo.
Gaetano Russo nacque a Messina il 29 dicembre del 1847, muore prematuramente il 28 dicembre del 1908 nel terremoto che devastò la sua amata Messina, lasciando però in eredità al mondo questo monumento.
Ma vediamo perchè questa statua è sotto inchiesta.
Il sindaco di New York, Di Blasio, a causa dei disordini a Charlottesville ha indetto una task force. In 90 ore sono stati indivuati tutti quei monumenti che potrebbero provocare disordini e incidenti; tra le statue segnalate il monumento di Columbus Circle. La figura del navigatore genovese è messa in discussione dai revisionisti, giudicato colpevole di aver provocato direttamente, o indirettamente, la morte e la messa in schiavitù di migliaia e migliaia di nativi americani.
Il revisionismo non si ferma alla sola statua di Colombo: è rivolta a tutti i monumenti intitolati a europei, visti come colonizzatori.
Una difesa ai monumenti arriva da tutto il mondo. Sul suolo americano invece a difendere le statue sono i
Suprematisti Bianchi Americani “Questi monumenti fanno parte della storia americana”; ed è proprio a questa “difesa” che sono stati dovuti gli scontri a Charlottesville. I militanti di estrema destra sono infatti intervenuti a difesa della statua del generale Lee.
I Suprematisti nascono agli inizi degli anni ’90 negli Stati Uniti d’America.
Sostengono la superiorità dei veri bianchi americani (anglosassoni e protestanti), su tutti gli altri popoli: neri afroamericani, ispanici, ebrei ed europei!
Il loro timore è quello di vedere gli extracomunitari diventare più numerosi degli americani bianchi. Molto simile a ciò che si sente dire in Italia!
Di idee filonaziste, fanno proselitismo in rete e, organizzati in gruppi locali, non hanno un vertice a differenza del kuklux clan.
Dagli Usa le loro idee sono arrivate in Europa, veicolate da internet, prendendo piede in Regno Unito e in particolare nei Paesi dell’Est europeo, Nazioni che hanno dimostrato poca tolleranza e sono ultranazionaliste.
Al momento i suprematisti e gruppi filonazisti in Usa sono tollerati dalla legge: pochi giorni fa, il 26 agosto, si è svolta una riunione suprematista e filonazista a San Francisco, in California. Sono in molti, i leader suprematisti a sostenere apertamente Trump.
C’è da ammettere il pericolo. Basta pensare al folle gesto di James Alex Fields Jr. a Charlottesville, lanciatosi sui manifestanti antirazzisti con una macchina provoca la morte di una giovane ragazza, Heather Heyere, e ferisce ben 19 persone. La famiglia della vittima ha tuttavia fatto sapere di aver perdonato il giovane James.
O se, ancora il filonazista Jeremy Joseph Christian, che lo scorso maggio ha, purtroppo, sgozzato due uomini e insultato due donne musulmane su un treno in Oregon per il loro velo (nome e cognome certamente non rappresentanti gli ideali cristiani di pace e amore).
Dopo i fatti di Charlottesville arriva tiepida la risposta del presidente Trump “ci sono state violenze da entrambe le parti”.
Subito in molti a rispondere al Tycoon, fra cui Obama e un senatore repubblicano, che scrive su Twitter in direzione di Trump: “Caro presidente, il diavolo va chiamato con il suo nome”.
In difesa, dalla sua amministrazione il consigliere per la sicurezza alla Casa Bianca, Tim Bosset “Trump ha omesso il termine suprematisti per non dare loro importanza e ha esortato gli Americani ad amarsi l’un l’altro”.
Ivanka Trump, figlia del presidente, replica con un tweet: “In America non c’è spazio per suprematisti e razzisti”.
Potrebbe davvero “sembrare” che Donald Trump abbia parlato, anzi non parlato una volta di troppo.
Negli Usa, intanto le discussioni dei revisionisti continuano: suprematisti e filonazisti svolgono liberamente i loro meeting mentre la Corea del nord lancia la scorsa notte (ora italiana) un missile che ha sorvolato il Giappone, aumentando lo stato d’allerta di Giappone e Corea del Sud.
Staremo a vedere come il Tycoon riuscirà a gestire l’esplosione di questi problemi e come, o, se interverrà..
Marco Prestipino