Da qualche giorno le più famose piattaforme social hanno visto il dilagare di un nuovo fenomeno: la cosiddetta Ten years challenge una sfida all’autocelebrazione, con un confronto fotografico tra il “sé” di oggi e il “sé” di dieci anni fa ha riscontrato il successo previsto e promosso tanta sana autoironia.
Sembra però che qualcuno abbia preferito sfruttare la challenge per scopi di ben altra caratura: sotto la voce #tenyearschallenge l’impegno sociale si è fatto sentire. Si è passati velocemente dall’ironia alle foto denuncia, drammi costatati durante l’arco dei fatidici dieci anni. È piuttosto interessante notare la controparte social che cerca di mantenere la serietà in un periodo forse delicato dal punto di vista sociale (e non solo). Facebook resta la solita prova del nove; tra profili e pagine, qualche “sottile freddura” non ha faticato a farsi spazio.
E così le foto profilo si sostituiscono a riscontri ambientali, mutamenti cittadini e confronti statistici. Il comunicatore Dominique Bel, ad esempio, punta il dito sulla deforestazione in Amazzonia, mostrandoci un’immagine termografica (NASA) da far accapponare la pelle; certamente una delle foto più eloquenti.
Anche i nostri connazionali si uniscono alla denuncia e sfornano perle interessanti; qualche esempio? La pagina Dio ricorda tutti del cambiamento climatico, mostrandone gli effetti in Antartide nell’arco degli ultimi anni;
Il capoluogo abruzzese ricorda agli utenti quel 6 aprile 2009, la tragedia del sisma forse “passata ormai di moda” agli occhi dell’opinione pubblica. A giudicare dalla foto, sembra che, dopo 10 anni, la città abbia ancora da macinare.
Come al solito Facebook sembra cercare di mantenere una buona condotta, parallelamente ai picchi di hate speech tipici di ogni piattaforma online. La Ten years challenge non manca anche di buona ironia sulle istituzioni, le figure politiche, sui cambiamenti sociali repentini contrapposti ad assoluta immobilità pratica e concettuale. Dieci anni, dopotutto, non sono affatto pochi per poter migliorare qualcosina; che ci si sia abituati troppo al “chi va piano, va sano e va lontano? “.
Eugenio Bianco