Di Carlo Nesti
C’è una frase sempre attuale, e senza scadenza, e cioè “Le vie del Signore sono infinite”. E queste vie passano anche attraverso lo sport. La Biggi, nella pallacanestro degli anni 70, divenne suora. Trevisan, nel rugby degli ann 2000, è diventato prete. Gli atleti di Cristo, da Kakà a Legrottaglie, agiscono secondo una vocazione molto chiara.
Adesso, Elisa Mele, 21 anni, talento del calcio femminile, appende gli scarpini al chiodo, e decide che c’è qualcosa di più importante del pallone, che pure ama tantissimo, ed è aiutare il prossimo.
Quest’estate sarà missionaria, in Mozambico, nel nome di Dio, ed è impressionante come la spinta spirituale sia stata irresistibile, perché avrebbe potuto, tranquillamente, attendere ancora qualche anno, vista la giovane età, senza negarsi il piacere dello sport.
Ma, quando arrivano certi segnali dall’Alto, e dal Cuore, tutti avrete notato un dettaglio non indifferente: chi viene cercato dal Signore cambia radicalmente, e senza gradualità. Autentiche “folgorazioni sulla strada di Damasco”, come accadde a San Paolo, trasformandolo da persecutore a benefattore dei cristiani.
Elisa utilizzerà il calcio in tante occasioni, aggregazione, educazione e gioco, a dimostrazione di come, da San Giovanni Bosco a Papa Francesco, sport di base e Fede non siano affatto distanti.
Il nuoto mondiale, recentemente, ha fatto visita, in Vaticano, al Pontefice. Nella sala Clementino del Palazzo Apostolico, la delegazione del “Settecolli” (circa 400 persone) è stata ricevuta in udienza privata.
Papa Francesco ha detto: “L’acqua è vita, liquida e fondamentale, ma il nuoto è solido, per l’impegno costante, che ci mettete, e col vostro spirito. Il corpo va amato, e non idolatrato. A contatto con l’acqua, imparate ad avere ripugnanza, verso tutto ciò che è inquinante, nello sport e nella vita”.
Elisa, evidentemente, ha scelto di “nuotare” al largo di qualsiasi inquinamento, nel suo “tempo delle… Mele”.