Il 20° Rapporto sulla Comunicazione del Censis, presentato recentemente presso la Biblioteca del Senato, offre uno spunto di riflessione sull’evoluzione dei consumi mediali in Italia, mostrando come i mezzi tradizionali, come la televisione, mantengano un potere attrattivo significativo. Questo dato è confermato dal fatto che nel 2024 la televisione è stata guardata dal 94,1% della popolazione italiana. Un numero che testimonia una resilienza sorprendente da parte del medium televisivo, che non solo sopravvive ma continua a esercitare una forte influenza.
L’importanza del media tradizionale
Nonostante l’inarrestabile diffusione dei dispositivi digitali e l’uso crescente di Internet, la televisione dimostra una capacità unica di attrarre e mantenere un ampio pubblico. Questo fenomeno, lungi dall’essere una reliquia del passato, sembra riflettere un’abilità di adattamento alle nuove sfide tecnologiche e socioculturali. La televisione ha saputo diversificarsi, evolvendo non solo nel formato, ma anche nei contenuti, avvicinandosi alle esigenze del pubblico moderno senza rinunciare al suo valore di intrattenimento di massa.
Nel contesto attuale, la TV è infatti il mezzo che riesce a raccogliere l’attenzione di una fetta di popolazione più ampia rispetto ad altri media. Nonostante i numerosi concorrenti digitali, essa continua a essere centrale nella vita quotidiana degli italiani, una sorta di punto di riferimento universale nel panorama della comunicazione di massa. Questo successo si lega alla sua capacità di raggiungere simultaneamente un pubblico molto vasto, rendendola uno degli strumenti di comunicazione più potenti e influenti del nostro tempo.
Internet e smartphone: il duopolio digitale
Se la televisione conserva una posizione di leadership, il panorama digitale non è da meno. Il Rapporto del Censis mostra infatti una solida crescita nell’uso di Internet, che nel 2024 ha raggiunto il 90,1% della popolazione, con un incremento dell’1% rispetto al 2023. Questi numeri confermano l’inarrestabile diffusione della rete, che ormai rappresenta una parte integrante delle abitudini quotidiane di gran parte degli italiani. L’uso di Internet si sovrappone a quello degli smartphone, anch’essi in forte espansione, con un incremento dell’1,2% rispetto all’anno precedente, portando la percentuale di utenti a quota 89,3%.
La combinazione di questi due fattori, la diffusione di Internet e l’utilizzo sempre più pervasivo degli smartphone, ha cambiato radicalmente le modalità di fruizione dei contenuti, spingendo le aziende e i produttori di contenuti a ripensare la propria offerta in ottica digitale.
Il confronto tra media tradizionali e digitali
Il contrasto tra i media tradizionali e quelli digitali è ormai un tema centrale nel dibattito contemporaneo. Mentre i mezzi digitali, tra cui i social media, le piattaforme di streaming e le app, offrono una fruizione personalizzata e on-demand dei contenuti, la televisione continua a esercitare un’egemonia nei momenti di aggregazione sociale e nel fornire un’informazione di ampio respiro. La TV, infatti, rimane il canale prediletto in occasione di eventi pubblici e collettivi, come le elezioni, i grandi eventi sportivi o le festività, dove diventa il punto di riferimento per milioni di spettatori che si riuniscono intorno allo schermo.
D’altra parte, l’ascesa dei media digitali ha cambiato le dinamiche di consumo, in quanto permette agli utenti di scegliere autonomamente quando e come fruire dei contenuti. L’interattività, l’accesso immediato a una vastissima gamma di informazioni e la personalizzazione delle offerte hanno reso il digitale particolarmente attraente per una parte significativa della popolazione. Tuttavia, l’esperienza televisiva continua a garantire quella sorta di rituale collettivo che manca nel consumo individuale e frammentato dei contenuti digitali.
Il ruolo dell’informazione
Un altro aspetto che emerge dal Rapporto riguarda il ruolo cruciale che la televisione continua a svolgere nell’informazione. Nonostante la crescente diffusione di piattaforme online, la TV rimane uno dei principali canali attraverso cui gli italiani si aggiornano sulle notizie. Questo dato testimonia come la televisione, anche in un’epoca di sovrabbondanza informativa, sappia ancora svolgere un ruolo di filtro e selezione delle notizie. La presenza dei principali network televisivi in tutte le case italiane fa sì che la TV continui a rappresentare una fonte di informazione considerata affidabile e autorevole, a differenza di quanto accade nel contesto del web, dove la qualità e la veridicità delle informazioni possono essere più difficili da verificare.
In tal senso, il ruolo della TV nell’informazione pubblica non è affatto marginale. Si pensi solo al ruolo fondamentale che la televisione ha avuto durante eventi di portata internazionale o in momenti di crisi, come le emergenze sanitarie e politiche. In queste circostanze, i media tradizionali, e in particolare la televisione, si sono rivelati più efficaci di altri mezzi nel fornire una comunicazione tempestiva e organica.
La pubblicità
Nonostante la crescente invasività delle pubblicità online, la televisione rimane un mezzo privilegiato per gli inserzionisti. Le aziende continuano a investire risorse significative in campagne pubblicitarie televisive, consapevoli della capacità di questo mezzo di raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo. L’efficacia della pubblicità televisiva risiede, infatti, nell’impiego di spot che possono raggiungere simultaneamente milioni di persone, creando un impatto immediato e duraturo.
Il contesto pubblicitario televisivo si è tuttavia evoluto nel tempo. Con l’avvento delle piattaforme digitali, molte emittenti hanno dovuto adattare la propria offerta, integrando contenuti pubblicitari su piattaforme online e interagendo con gli utenti attraverso canali digitali. Questo approccio multicanale ha contribuito a mantenere alto l’interesse degli inserzionisti, che cercano di capitalizzare sull’ampia portata della TV, abbinandola a strumenti digitali più mirati e personalizzati.