Tecnologia e Arte: un connubio vincente?

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Tecnologia e Arte, due aspetti, apparentemente diversi, che per loro natura si compenetrano.

Come l’ etimologia stessa della parola suggerisce, tecnologia deriva infatti dal greco “techne” che significa “arte” intesa come “il saper fare”, in riferimento ad un’ attività, sia essa esclusivamente intellettuale o manuale, e “logia”, cioè discorso, trattato. Questo rapporto ambivalente le ha portate spesso a confondersi l’una nell’altra: l’artista, nella sua opera di progettazione, racchiude in sé un po’ del tecnico, dello scienziato e dell’inventore.

Oggi la tecnologia influenza sempre più la creazione artistica.

Col progresso tecnologico gli artisti hanno la possibilità di disporre di mezzi sempre più avanzati per raggiungere nuove frontiere d’espressione e forme di comunicazione.
Non meno importante, la tecnologia dà inoltre accesso a nuove modalità di fruizione dell’arte stessa, rendendola alla portata di tutti. Basti pensare infatti alla possibilità, grazie a piattaforme come Google Arts & Culture, di ammirare immagini in HD di opere d’arte esposte in musei in tutto il mondo, e visitare virtualmente i siti in cui esse sono esposte.

E’ facile scommettere quindi che questo connubio sia destinato a crescere e a regalare emozionanti sorprese.

La tecnologia è infatti in grado non solo di dar vita a nuove forma d’arte, ma di riproporre e valorizzare in un’ ottica nuova quelle più classiche. Sono sempre più gli esempi di gallerie e musei che si arricchiscono di installazioni tecnologiche capaci, grazia a giochi di luce, suoni e proiezioni, di dare letteralmente nuova vita a opere centenarie, e rendere l’arte un’ esperienza non più puramente contemplativa ma interattiva.

Di recente successo è stata ad esempio la  mostra multimediale “Van Gogh Alive – The Experience”, prodotta da Grande Exhibition. Ospite in diverse città italiane e non solo, è risultata essere tra le più visitate al mondo. In un ambiente illuminato esclusivamente dalle proiezioni delle opere del noto artista olandese, così nitide da sembrare quasi reali, la visita consente di immergersi in un turbinio di colori, reso ancor più suggestivo dalle vibrazioni delle musiche di fondo di grandi maestri come Vivaldi.

Lo scopo è quindi quello di coinvolgere emotivamente il visitatore e farlo sentire totalmente inserito nel contesto delle opere.

La tecnologia si fa così strumento atto a “svecchiare” l’arte e renderla più accattivante soprattutto per le nuove generazioni, filtrando l’esperienza educativa e culturale attraverso l’intrattenimento multimediale.
Una sfida avvincente, ma non priva di contro, per chi teme così di veder scomparire dalle sale la bellezza atavica di tele, cornici e dei capolavori che racchiudono.

Arianna Pane

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