La migliore tecnica di galleggiamento per evitare l’affogamento

tecnica di galleggiamento

La notizia giunge dall’Università di Otago (Nuova Zelanda), la dottoressa Tina van Duijn della Scuola di Educazione Fisica della suddetta Università insieme a due colleghi, ha pubblicato su Frontiers in Physiology una ricerca in cui hanno individuato la più vantaggiosa tecnica di galleggiamento in caso di emergenza.
Le tecniche confrontate sono: la camminata nell’acqua, il cosiddetto flutter kick cioè il galleggiamento in verticale con fluide e rapide brevi sforbiciate delle gambe (come quelle dello stile libero o del dorso), rana in verticale e quello che gli inglesi chiamano eggbeater (sbattitore d’uova) kick che non è altro che la gambata rana alternata in verticale, probabilmente la tecnica di galleggiamento verticale più comune insegnata in piscina.
Lo scopo come abbiamo detto non era individuare il miglior esercizio per un nuotatore, ma quale tecnica fosse più vantaggiosa in una situazione di emergenza per rimanere a galla ma anche per eventualmente richiamare l’attenzione di soccorritori, in altre parole per salvarsi la pelle dall’annegamento.
Quindi punti a favore erano l’economicità in fatto di energie spese e altri aspetti come per esempio la possibilità di stare a galla con le mani fuori dall’acqua perché magari le state usando per richiamare l’attenzione.



possiamo dire che la scienza ha dato ragione agli istruttori di nuoto, la tecnica di galleggiamento vincente è risultata proprio l’ultima,  che poi è suppergiù la stessa tecnica usata dai pallanuotisti.
Come si è svolta la prova? I partecipanti erano in un canale per il nuoto e venivano monitorati: la loro ossigenazione, la produzione di anidride carbonica e il tasso cardiaco. Inoltre venivano sottoposti a test cognitivi. Hanno sperimentato ciascuna tecnica di galleggiamento per tre minuti.
I ricercatori sono stati sorpresi di scoprire che la rana in verticale si è rivelata quasi altrettanto vantaggiosa, cioè sufficientemente economica perlomeno finché i partecipanti potevano usare le braccia per aiutarsi a stare a galla, nel caso in cui dovevano usare le braccia per fare altro e tirarle fuori dall’acqua la rana alternata o bicicletta o come la volete chiamare, risultava vincente.
Non sorprenderà nessuno che abbia frequentato dei corsi di nuoto e le abbia provate, che le prime due tecniche siano velocemente risultate perdenti, richiedono una tecnica perfetta e sono tremendamente faticose ed infatti alla prova del monitoraggio sono risultate molto più impegnative sia sotto il profilo fisico che mentale.

Roberto Todini

Exit mobile version