I taxi del mediterraneo: le ONG e l’ignoranza di Saviano o di Luigi Di Maio

Di recente si è parlato dello scontro tra Roberto Saviano e Luigi Di Maio riguardo al tema delle ONG accusate di essere dei “taxi del mediterraneo“, dove sono volate parole come “ipocrita” e accuse di sciacallaggio (“in breve cerca i voti, di tutti quelli che i migranti li vorrebbero morti in fondo al mare“, dal post FB di Saviano). Di Maio sostiene che non è lui a definire in tal modo le ONG, ma l’agenzia dell’UE Frontex nel suo rapporto “Risk analysis 2017“.




Vediamo il riferimento riportato da Di Maio nel suo post Facebook del 23 aprile 2017, pubblicato anche da “Il Blog delle Stelle” nell’articolo dal titolo “L’ignoranza di Saviano“:

1) Definire taxi le imbarcazioni delle ONG non è un mio copyright. Prima di me, e a ragione, lo ha detto (http://www.lastampa.it/…/abbiamo-le-prove-dei-c…/pagina.html) l’agenzia dell’UE Frontex nel suo rapporto “Risk analysis 2017″*. Saviano questo lo ignora e parla a vanvera.

Il Vicepresidente della Camera porta a sostegno delle sue affermazioni un articolo de La Stampa del 23 aprile 2017 (poco prima del suo post) dal titolo ““Abbiamo le prove dei contatti tra scafisti e alcuni soccorritori”” che sostiene quanto segue:

Come abbia queste informazioni, il procuratore non lo dice; ma che l’agenzia dell’Ue Frontex nel suo rapporto «Risk analysis 2017» abbia definito «taxi» alcune Ong e che i servizi segreti italiani in Libia abbiano notizie dettagliate e di prima mano non è un mistero.

La Stampa riportava una considerazione simile il 15 marzo 2017 nell’articolo dal titolo “Sotto accusa le navi delle Ong: “Usate come taxi dagli scafisti”“. A questo punto non resta che controllare il contenuto del rapporto “Risk analysis 2017” (PDF), in cui non è presente in alcun modo la parola “taxi“. Nella citata pagina 32 leggiamo che le attività all’interno delle acque territoriali libiche hanno “conseguenze involontarie“:

In this context, it transpired that both border surveillance and SAR missions close to, or within, the 12-mile territorial waters of Libya have unintended consequences. Namely, they influence smugglers’ planning and act as a pull factor that compounds the difficulties inherent in border control and saving lives at sea. Dangerous crossings on unseaworthy and overloaded vessels were organised with the main purpose of being detected by EUNAVFOR Med/Frontex and NGO vessels.

Vengono citate non solo le ONG (NGO), ma anche le imbarcazioni della EUNAVFOR MED (operazione europea nota come Sophia).

In merito alle accuse rivolte alle ONG, il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, il 23 aprile ha dichiarato quanto segue:

«Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c’è poco da dire – dice Zuccaro – discorso diverso per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte»

Dopo aver escluso dalle accusate Medici senza frontiere e Save the Children, le più contestate dagli schieramenti e dai siti razzisti e anti immigrazione, Zuccaro cita le “evidenze” riscontrate:

«Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti – dice Zuccaro – non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati».

Sarebbe corretto riportare questa distinzione tra le ONG citate, altrimenti si continuerà a fare di tutta l’erba un fascio.

In conclusione, a quanto sembra Di Maio si è fidato delle errate dichiarazioni delle testate giornalistiche.

 

 

David Puente 

 

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