Per gli esperti del Mit – la commissione nominata dal ministero dei trasporti – la Tav è troppo costosa. I costi superano i benefici. E i benefici per l’ambiente? “Trascurabili”
Tav, per il dossier la Torino- Lione ci costa 9,930 miliardi. E’ quanto reso noto dal gruppo di tecnici incaricati dal governo di studiare i costi, i benefici e le penali della tratta Torino- Lione.
Per gli esperti del Mit, i costi della Tav superano di 7-8 miliardi i benefici. E per la commissione nominata dal ministero dei Trasporti, si tratta di un saldo “fortemente negativo” in redditività. Nel dossier sulla Tav – pubblicato sul sito del Ministero delle infrastrutture – si legge che ” la Tav avrebbe un impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati superiore alla sola somma dei costi di investimento e di gestione“. E si legge ancora che ” a questi devono infatti essere sommate le minori accise che portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi nello scenario ‘realistico’ e a 15 miliardi in quello ‘Osservatorio 2001’ “. Nel dossier quindi, si ipotizzano minor entrate per gli Stati a causa delle mancata riduzione delle accise.
“Ecco come si perderebbero 7 miliardi”
Secondo il dossier, completando la Tav ” si verificherebbero perdite per 7 miliardi e vantaggi economici per 885 milioni“. Prosegue il dossier sul Tav ” nello scenario ‘realistico’, il valore attuale netto economico (Vane), ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi “a finire” (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero“.
Ambiente e Tav
Secondo il dossier sulla Tav, i benefici che l’opera comporterebbe per l’ambiente sono da considerarsi “Trascurabili“. Infatti ” la riduzione attesa delle emissioni a seguito dell’acquisizione della ferrovia del 37% dei flussi al confine tra l’Italia e la Francia – si legge nel documento – si attesta intorno alle 500.000 tonnellate“. Tale quantità rappresenterebbe circa lo 0,05% delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti in Italia, e lo 0,05% delle emissioni del settore dei trasporti in Europa; ed infine lo 0,12 % del totale delle emissioni in Italia pari a 428 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti.
Il nodo politico
La questione ha poi un risvolto politico fra le due fazioni del governo giallo-verde, che si attestano su due posizioni diametralmente opposte. Da un lato il vicepremier Salvini che, seguito a ruota da tutta la Lega, sostiene con forza il completamento della Torino-Lione. Dall’alto lato il M5S che, all’apice di una crisi di consensi ( soprattutto a seguito del clamoroso fallimento alla regionali in Abruzzo), ha fatto della NoTav la sua principale bandiera e punta alle cifre pubblicate sul dossier per far valere le proprie ragioni.
Ma intanto Salvini fa sapere di non aver ancora letto il documento mentre il sottosegretario leghista alle infrastrutture, Armando Siri, ritiene che ci siano argomento dell’analisi ” su cui potremmo discutere e discuteremo attorno ad un tavolo: troveremo una sintesi di buonsenso”. Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, la Tav ” è una grande occasione per dare lavoro a 50mila persone, e a noi basta” .
Dalla loro parte, il M5S rilancia :” lo stop è l’unica via” e il ministro Toninelli commenta: sono ” numeri impietosi, deciderà il governo“. Di rimando, il commissario straordinario Foietta che attacca: ” Dalla farsa alla truffa. Un’analisi realizzata per far quadrare i conti in base a quel che vuole il padrone“. Va precisato poi che il dossier non è stato firmato da uno dei sei commissari, Piergiorgio Coppola, che si è dimesso per non partecipare alla stesura del testo.
A questo punto quella della Tav sembra una questione da giocare tutta sul piano politico. Mentre ancora una volta gli italiani si dividono fra i tanti contrari, i NoTav , e quelli a favore della Torino-Lione.
Francesca Peracchio