Il Sessantotto compie cinquant’anni, mezzo secolo di storia non hanno indebolito l’idea che quello è stato l’anno che ha cambiato il mondo.
Ma il movimento ha provocato una rivoluzione riuscita o fallita? Di sicuro ha innescato cambiamenti nello stile di vita; dal diritto di famiglia al femminismo fino allo statuto dei lavoratori.
Quando è nato il ’68 in Italia?
La risposta più ovvia è: il ’68 è nato nel ’68 ma, in realtà, a metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti si protestava contro la guerra in Vietnam. Intorno a quegli anni nasce il movimento hippy che influenza l’intera Europa occidentale e raggiunge il suo culmine nel Maggio francese.
In Italia, due anni prima del ’68 inizia il primo movimento di protesta. “La Zanzara”, giornale studentesco del liceo Parini di Milano, pubblica un’inchiesta sulla libertà sessuale. Fu uno scandalo e i redattori, insieme al preside della scuola vennero processati.
L’anno successivo viene occupato il palazzo della Sapienza a Pisa che, in poco tempo, diventa il centro propulsore della protesta. Gli studenti barricati erano 72, e lottavano contro la riforma universitaria voluta dal ministro Gui. Nasce un manifesto rivoluzionario che farà storia: “Tesi della Sapienza”. Sulla scia della Sapienza, gli studenti iniziano a invadere le università, fino al 1° febbraio ’68 quando venne occupata la facoltà di lettere a Roma.
Cresce la tensione, i partiti sono in fermento perché, la contestazione si divulga fino alle fabbriche. Il ’69 è l’anno delle rivolte degli operai; nell’autunno sindacale nascono gruppi rivoluzionari antagonisti al Partito Comunista. La vicinanza di studenti e operai è indicativa di un malessere sociale profondo.
Il ’68 cinquant’anni dopo
Che cos’è stato il ’68? Ha avuto successo? I giudizi sono diversi. Per alcuni, come Alessandro Bertante la ribellione è stata solo “una clamorosa e tragica illusione”. Dello stesso parere è Indro Montanelli:
Vidi nascere dal Sessantotto una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita italiana portando ovunque i segni della propria ignoranza
Ma il ’68 è stato un anno ricco di avvenimenti, alcuni dovuti alla rivoluzione, alla lotta. Erano gli anni di Saragat e Sandro Pertini, di Fanfani e di Aldo Moro.
È l’anno del terremoto del Belice, in Sicilia, che causò almeno trecento vittime e accese il senso di solidarietà. Come il 6 aprile a Torino quando, migliaia di studenti partecipano ai picchetti degli operai della Fiat in sciopero.
Nel ’68, negli Stati Uniti, il presidente Johnson annuncia la sospensione dei bombardamenti sul Nord Vietnam. È l’anno dell’assassinio di Bob Kennedy e di Martin Luther King.
In quell’anno inizia il Maggio francese e De Gaulle scioglie le camere.
Nel Sessantotto, in Italia, il tasso di analfabetismo era del 9%. È un anno che è stato fatto da persone che avevano voglia di cambiare. Che puntavano verso qualcosa di grande, di migliore.
Il Sessantotto è stato tutto questo e molto altro ancora, ricordi brutti, come le centinaia di morti e belli si accavallano.
È stato l’anno della nazionale italiana di calcio: il 10 giugno del 1968, a Roma, l’Italia vince il campionato europeo.
Elena Carletti