L’ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica indagato per corruzione. Tangenti in cambio di vantaggi economici. Ci siamo di nuovo. Vorremmo parlare più spesso delle eccellenze del Belpaese, e ne ha tante. Ci ritroviamo invece a commentare un altro caso di corruzione, con conseguenti arresti.
Precisamente, per ordine del GIP del Tribunale di Roma, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza il presidente e il direttore generale dell’ente nazionale di previdenza degli infermieri, nonché un imprenditore, un avvocato e un commercialista.
Il Fatto
I professionisti arrestati avrebbero versato tangenti, intascate dal presidente e dal direttore generale dell’ENPAPI. In questo modo si assicuravano l’assegnazione di importanti incarichi, da cui naturalmente riuscivano a ottenere cospicue somme di denaro. Si parla di circa 50 milioni di euro fruttati ai professionisti dal 2012. La Guardia di Finanza ha dichiarato che:
“Le indagini traggono origine da un’articolata analisi finanziaria antiriciclaggio, svolta “a monte” dall’Unità di Informazione Finanziaria e sviluppata sul piano investigativo dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria, il quale ha curato, su delega dell’Autorità Giudiziaria romana, tutti gli occorrenti atti di indagine finalizzati all’acquisizione delle fonti di prova.”
Sempre la GdF ha informato riguardo a ulteriori indagini in programma su tutto il territorio nazionale che interesseranno studi professionali e aziende che potrebbero essere coinvolte nel caso di corruzione. Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha anche già sequestrato denaro, beni mobili e immobili, per un valore di circa 350mila euro.
Preoccupazione per gli iscritti
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, ha espresso la sua apprensione per quanto accaduto, precisando che:
“I percorsi ordinistici e previdenziali sono ovviamente strade separate, ma ci auguriamo che questa vicenda non incida sulla gestione previdenziale degli oltre 60mila infermieri iscritti all’Ente di previdenza in quanto liberi professionisti ‘puri’ o con prestazioni casuali… Abbiamo piena fiducia nella Magistratura che dovrà ora svolgere l’iter di legge e siamo certi che agirà anche nell’interesse e tutela dei nostri iscritti”.
Una speranza che dovrebbe essere certezza, perché una ripercussione sugli iscritti all’Ente nazionale della previdenza degli infermieri sarebbe una sconfitta per la giustizia, che invece dovrebbe essere sovrana nell’applicazione della legge.