Tagliati i fondi per le associazioni della comunità Lgbt in Slovacchia, a deciderlo è stata la ministra della Cultura

comunità Lgbt in Slovacchia

Sono stati tagliati i fondi destinati alle associazioni della comunità Lgbt in Slovacchia. Questa decisione, presa dalla ministra della Cultura, Martina Šimkovičová, è arrivata dopo circa un anno e mezzo dal tragico caso di due persone uccise, fuori da un bar a Bratislava, perché gay. Si sa che, il governo Slovacco, guidato da Robert Fico, è estremamente di destra e con questa decisione rischia di mettersi sulla stesa linea d’onda del governo ungherese di Viktor Orban, di stampo completamente autoritario

Le parole della ministra che ha deciso di tagliare i fondi della comunità Lgbt in Slovacchia

Di recente, ha fatto molto discutere la decisione presa dalla ministra della Cultura, Martina Šimkovičová, riguardo il taglio dei fondi alle associazioni della comunità Lgbt in Slovacchia. Questa notizia risulta scioccante agli occhi di tutti, in quanto arriva dopo circa un anno e mezzo dell’uccisione di due ragazzi gay, fuori da un bar, a Bratislava. Così, il governo Slovacco di Robert Fico si dimostra sempre più retrogrado e conservatrice ma, d’altronde, cosa aspettarsi da un governo che è di estrema destra.

La ministra della Cultura, in una dichiarazione ufficiale postata su Facebook ha dichiarato i “presunti” motivi per cui ha preso questa decisione:

“le organizzazioni LGBTI+ […] non approfitteranno più dei soldi del dipartimento della cultura.  Certamente non lo permetterò sotto la mia guida”

Secondo la sua idea, l’obbiettivo è quello di “respingere la progressiva normalizzazione” dei gay, poiché la sua idea di futuro è di un “ritorno alla normalità.” Mi chiedo se davvero una ministra di destra possa essere in grado di parlare di “normalità”. Inoltre, nel suo discorso, Šimkovičvá ha attaccato l’Ong Saplinq, la quale da sempre si è impegnata nella lotta contro le discriminazione verso la comunità Lgbt e di conseguenza si è sempre apprestata a tutelare le persone facente parti di questa comunità. A tal proposito, l’Ong ha deciso di rispondere:

“Siamo disgustati dal fatto che il ministro attacchi pubblicamente una determinata minoranza e una specifica organizzazione non governativa, con la quale le autorità statali finora non hanno avuto problemi”, ha reagito così il direttore di Saplinq, Róbert Furiel.

L’organizzazione, attiva ormai da più di 12 anni ha tenuto a sottolineare che non è giusto che “le preferenze personali di un ministro siano l’unico criterio per stabilire quali attività lo Stato dovrà sostenere”.

La Slovacchia, secondo l’edizione 2023 dello studio del think tank Globsec, è uno dei luoghi in cui è più difficile vivere, in tutta l’Unione europea, per le persone Lgbt e, dal rapporto emerge che, circa il 63% degli slovacchi si oppone a garantire determinati diritti, come ad esempio quello del matrimonio tra persone dello stesso sesso.

L’omicidio dei due ragazzi gay a Bratislava

Il motivo per cui ad oggi risulta ancora più disgustosa questa notizia è perché, nell’ottobre del 2022, due ragazzi gay, i quali si trovavano fuori da un bar nel centro di Bratislava, sono stati uccisi con una pistola. Questo tragico caso venne classifico solo come un “attacco terroristico” e non come quello che in realtà è stato, ovvero un “crimine d’odio anti-Lgbt“. Dopo questa tragedia, i cittadini avevano chiesto maggiore tutela per la comunità Lgbt ma, non sono stati ascoltati e ad oggi il Governo Slovacco anziché fare dei passi avanti, ha fatto diecimila passi indietro.

È assurdo come al giorno d’oggi, politiche conservatrici debbano intaccare, negativamente su questioni che dovrebbero essere trattate con degno rispetto. La comunità Lgbt oramai da anni si vede al centro delle questioni politiche e da anni, persone con una sessualità differente, rispetto a quella che è considerata “normale”, vengono sminuite e trattate con superficialità. Da sempre ritenute come un oltraggio alla normalità e per queste soggette a continue discriminazioni, vessazioni e chi più ne ha più ne metta.

La decisione di tagliare i fondi ad una comunità volta alla tutela delle persone Lgbt, presa dalla ministra della Cultura della Slovacchia, è a dir poco spregevole. Così facendo, il governo Slovacco incentiva la popolazione a trattare con discriminazione la comunità Lgbt e il messaggio che trasmette è quello che dal tragico caso dei due ragazzi gay uccisi a Bratislava, non hanno appreso nulla, anzi, sembrano voler ignorare la questione. Chissà quando non si dovrà più parlare di ingiustizie del genere.

Ambra Vanella

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