Con 310 sì, 107 no e 5 astenuti è passato alla Camera il disegno di legge costituzionale che porterebbe alla riduzione del numero dei deputati e senatori italiani.
Se la legge dovesse superare tutti gli step di approvazione 60 giorni prima le prossime elezioni, nella prossima legislatura avremmo 600 parlamentari, contro i 945 attuali. Una riduzione pari al 36,5%.
Cosa prevede il disegno di legge
Ora il testo è tornato al Senato, dove era stato respinto lo scorso 7 febbraio, per la seconda lettura. La riduzione del numero dei parlamentari implica la modifica della Costituzione. Nella fattispecie, i disegni di legge costituzionale devono subire quattro letture parlamentari (una doppia lettura conforme alle due Camere).
Il disegno di legge costituzionale per il taglio dei parlamentari prevede la modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione. I deputati passano da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200 (di cui gli eletti per la circoscrizione Estero passano da sei a quattro). Inoltre, il numero minimo di senatori per Regione o Provincia autonoma da sette passa a tre. Il numero massimo di Senatori a vita in carica nominati dal presidente della Repubblica viene stabilito a cinque.
Al fine di consentire l’adozione del decreto legislativo nei collegi elettorali, tali disposizioni troveranno applicazione solo 60 giorni dopo l’entrata in vigore.
Contestualmente, è stata licenziata dal Senato una proposta di legge finalizzata a rendere ’neutra’ la normativa elettorale rispetto al numero dei parlamentari fissato dagli articoli 56 e 57 della Costituzione affinché non siano richiesti interventi di armonizzazione della normativa elettorale stessa in seguito ad eventuali modifiche del numero dei deputati.
Il Parlamento nel mondo: le classifiche
Le spese della politica, periodicamente, tornano ad essere argomento delle commissioni parlamentari, delle tribune politiche, dei commenti giornalistici. Secondo l’ultima analisi pubblicata da Youtrend, l’Italia è seconda solo alla Gran Bretagna per numero di parlamentari.
Confrontando i paesi per quanto concerne il rapporto tra popolazione e numero di rappresentanti, Malta possiede il primato con un parlamentare ogni 6mila abitanti; al secondo posto compare il Lussemburgo (uno ogni 10mila) e l’Estonia (uno ogni 13mila). L’Italia si localizza al 23esimo posto, con un parlamentare ogni 63 mila. Nel Regno Unito è previsto un rappresentante ogni 46mila abitanti; un totale di 1432 parlamentari, sebbene i Lord della camera alta di Westminster non siano direttamente eletti. La Francia ha un parlamentare ogni 70mila, la Germania uno ogni 106mila.
Tuttavia, se consideriamo soltanto gli Stati con una popolazione superiore ai 50 milioni, l’Italia occupa il secondo posto nella classifica mondiale di abitanti per parlamentare, seconda solamente al Regno Unito e seguita dalla Francia e poi dal Myanmar (un parlamentare ogni 80 mila persone). Nelle ultime posizioni troviamo gli Stati Uniti, al penultimo posto (un parlamentare ogni 606mila abitanti), e infine l’India, con un parlamentare ogni 1,7 milioni di persone.
Giulia Galdelli