Boris Johnson è il nuovo primo ministro del Regno Unito
Boris Johnson è il nuovo primo ministro del Regno Unito. Uno dei più ferventi propugnatori della Brexit è l’uomo scelto...
Leggi ancoraDetailsNel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"cameron-may-johnson-e-una-brexit-piu-difficile-del-previsto","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-09-14 14:27:28","post_modified_gmt":"2019-09-14 12:27:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=134924","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_5"};
I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"cameron-may-johnson-e-una-brexit-piu-difficile-del-previsto","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-09-14 14:27:28","post_modified_gmt":"2019-09-14 12:27:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=134924","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_5"};
Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"cameron-may-johnson-e-una-brexit-piu-difficile-del-previsto","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-09-14 14:27:28","post_modified_gmt":"2019-09-14 12:27:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=134924","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_5"};
La necessit\u00e0 di arginare il malcontento popolare<\/strong>, a causa dei tre anni trascorsi dal referendum senza aver compiuto passi in avanti, e l'inesorabile avanzata di Nigel Farage all'indomani della vittoria alle Europee del 26 maggio<\/strong>, ha portato i conservatori ad affidarsi ad una delle figure pi\u00f9 controverse della politica inglese, il sostenitore di una \"Brexit pura\" e senza compromessi<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. 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Il fallimento di Theresa May ha aperto la strada al suo ex Ministro degli Esteri: Boris Johnson<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n La necessit\u00e0 di arginare il malcontento popolare<\/strong>, a causa dei tre anni trascorsi dal referendum senza aver compiuto passi in avanti, e l'inesorabile avanzata di Nigel Farage all'indomani della vittoria alle Europee del 26 maggio<\/strong>, ha portato i conservatori ad affidarsi ad una delle figure pi\u00f9 controverse della politica inglese, il sostenitore di una \"Brexit pura\" e senza compromessi<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"cameron-may-johnson-e-una-brexit-piu-difficile-del-previsto","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-09-14 14:27:28","post_modified_gmt":"2019-09-14 12:27:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=134924","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_5"};
Il fallimento di Theresa May ha aperto la strada al suo ex Ministro degli Esteri: Boris Johnson<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n La necessit\u00e0 di arginare il malcontento popolare<\/strong>, a causa dei tre anni trascorsi dal referendum senza aver compiuto passi in avanti, e l'inesorabile avanzata di Nigel Farage all'indomani della vittoria alle Europee del 26 maggio<\/strong>, ha portato i conservatori ad affidarsi ad una delle figure pi\u00f9 controverse della politica inglese, il sostenitore di una \"Brexit pura\" e senza compromessi<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. 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Alla bocciatura dell'accordo da parte dei parlamentari inglesi, per\u00f2, non \u00e8 stata corrisposta nessuna alternativa. Nessuno dai banchi del Parlamento britannico \u00e8 riuscito a presentare un'alternativa credibile<\/strong>. Questo fallimento porter\u00e0 anche Theresa May alle dimissioni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Il fallimento di Theresa May ha aperto la strada al suo ex Ministro degli Esteri: Boris Johnson<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n La necessit\u00e0 di arginare il malcontento popolare<\/strong>, a causa dei tre anni trascorsi dal referendum senza aver compiuto passi in avanti, e l'inesorabile avanzata di Nigel Farage all'indomani della vittoria alle Europee del 26 maggio<\/strong>, ha portato i conservatori ad affidarsi ad una delle figure pi\u00f9 controverse della politica inglese, il sostenitore di una \"Brexit pura\" e senza compromessi<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. 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Quanto portato a casa dal Primo Ministro non \u00e8 per niente piaciuto,<\/a> n\u00e9 ai conservatori n\u00e9 tantomeno al resto della classe dirigente pro-Brexit. Questo accordo viene considerato alla stregua di un atto di sottomissione del Regno Unito ai diktat<\/strong> europei. Una finta Brexit che ha tradito le aspettative di chi nel giugno 2016 ha votato per lasciare definitivamente l'Unione politica europea. Infatti, vanamente Theresa May cercher\u00e0 di far approvare per tre volte l'accordo al Parlamento, fallendo miseramente.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Alla bocciatura dell'accordo da parte dei parlamentari inglesi, per\u00f2, non \u00e8 stata corrisposta nessuna alternativa. Nessuno dai banchi del Parlamento britannico \u00e8 riuscito a presentare un'alternativa credibile<\/strong>. Questo fallimento porter\u00e0 anche Theresa May alle dimissioni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Il fallimento di Theresa May ha aperto la strada al suo ex Ministro degli Esteri: Boris Johnson<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n La necessit\u00e0 di arginare il malcontento popolare<\/strong>, a causa dei tre anni trascorsi dal referendum senza aver compiuto passi in avanti, e l'inesorabile avanzata di Nigel Farage all'indomani della vittoria alle Europee del 26 maggio<\/strong>, ha portato i conservatori ad affidarsi ad una delle figure pi\u00f9 controverse della politica inglese, il sostenitore di una \"Brexit pura\" e senza compromessi<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. 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Le trattative tra Theresa May e Bruxelles si sono arenate proprio in corrispondenza dell'hard border, fino a quando Londra non \u00e8 dovuta capitolare. Per evitare un ritorno al conflitto tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda, si \u00e8 stabilito che l'UK dovr\u00e0 rimanere allineata al mercato unico finch\u00e9 non sar\u00e0 stabilito diversamente. In attesa di un accordo che definisca una soluzione alternativa, Londra dovr\u00e0 sottostare a quanto stabilito dall'Unione Europea (il cosiddetto backstop)<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Quanto portato a casa dal Primo Ministro non \u00e8 per niente piaciuto,<\/a> n\u00e9 ai conservatori n\u00e9 tantomeno al resto della classe dirigente pro-Brexit. Questo accordo viene considerato alla stregua di un atto di sottomissione del Regno Unito ai diktat<\/strong> europei. Una finta Brexit che ha tradito le aspettative di chi nel giugno 2016 ha votato per lasciare definitivamente l'Unione politica europea. Infatti, vanamente Theresa May cercher\u00e0 di far approvare per tre volte l'accordo al Parlamento, fallendo miseramente.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Alla bocciatura dell'accordo da parte dei parlamentari inglesi, per\u00f2, non \u00e8 stata corrisposta nessuna alternativa. Nessuno dai banchi del Parlamento britannico \u00e8 riuscito a presentare un'alternativa credibile<\/strong>. Questo fallimento porter\u00e0 anche Theresa May alle dimissioni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Il fallimento di Theresa May ha aperto la strada al suo ex Ministro degli Esteri: Boris Johnson<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n La necessit\u00e0 di arginare il malcontento popolare<\/strong>, a causa dei tre anni trascorsi dal referendum senza aver compiuto passi in avanti, e l'inesorabile avanzata di Nigel Farage all'indomani della vittoria alle Europee del 26 maggio<\/strong>, ha portato i conservatori ad affidarsi ad una delle figure pi\u00f9 controverse della politica inglese, il sostenitore di una \"Brexit pura\" e senza compromessi<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul voto anticipato<\/strong>. Il maldestro tentativo del conservatore di circondarsi di una maggioranza a lui favorevole \u00e8 fallito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n A questo punto si attende la riapertura dei lavori parlamentari. Se il Primo Ministro dovesse disattendere quanto dettato dal Parlamento, il governo potrebbe cadere. Sono poche le carte rimaste in mano a BoJo che, attualmente, si aggira per la Scozia tra le mucche, i tori e qualche invettiva, alla ricerca di una risposta. L'insicurezza<\/strong> regna sovrana all'interno del Regno Unito. Una \"Brexit dei dolori\" che sta decapitando l'inetta classe dirigente britannica e che potrebbe riversarsi anche sugli stessi ignari cittadini che l'hanno inconsciamente sollecitata.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Cameron, May, Johnson e una Brexit pi\u00f9 difficile del previsto","post_excerpt":"Un'uscita di scena pi\u00f9 difficile del previsto, la Brexit si sta rivelando una tenace avversaria della classe dirigente britannica. 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Con la fine dell'unione doganale<\/strong> si pone il problema del confine tra l'Irlanda del Nord<\/strong>, appartenente al Regno Unito, e la Repubblica d'Irlanda<\/strong>, che fa parte dell'Unione Europea. Di fatto il loro confine rappresenterebbe l'unica frontiera di terra esistente tra Londra e Bruxelles. Ristabilire barriere, dazi e dogana rappresenterebbe un grosso rischio per la pace e la stabilit\u00e0 sociale, faticosamente raggiunta dopo decenni di sanguinosa guerra civile. L'hard border<\/em>, quindi, vanificherebbe quanto fatto con l'Accordo di Venerd\u00ec Santo<\/strong> (1998).<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Le trattative tra Theresa May e Bruxelles si sono arenate proprio in corrispondenza dell'hard border, fino a quando Londra non \u00e8 dovuta capitolare. Per evitare un ritorno al conflitto tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda, si \u00e8 stabilito che l'UK dovr\u00e0 rimanere allineata al mercato unico finch\u00e9 non sar\u00e0 stabilito diversamente. In attesa di un accordo che definisca una soluzione alternativa, Londra dovr\u00e0 sottostare a quanto stabilito dall'Unione Europea (il cosiddetto backstop)<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Quanto portato a casa dal Primo Ministro non \u00e8 per niente piaciuto,<\/a> n\u00e9 ai conservatori n\u00e9 tantomeno al resto della classe dirigente pro-Brexit. Questo accordo viene considerato alla stregua di un atto di sottomissione del Regno Unito ai diktat<\/strong> europei. Una finta Brexit che ha tradito le aspettative di chi nel giugno 2016 ha votato per lasciare definitivamente l'Unione politica europea. Infatti, vanamente Theresa May cercher\u00e0 di far approvare per tre volte l'accordo al Parlamento, fallendo miseramente.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Alla bocciatura dell'accordo da parte dei parlamentari inglesi, per\u00f2, non \u00e8 stata corrisposta nessuna alternativa. Nessuno dai banchi del Parlamento britannico \u00e8 riuscito a presentare un'alternativa credibile<\/strong>. Questo fallimento porter\u00e0 anche Theresa May alle dimissioni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Il fallimento di Theresa May ha aperto la strada al suo ex Ministro degli Esteri: Boris Johnson<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n La necessit\u00e0 di arginare il malcontento popolare<\/strong>, a causa dei tre anni trascorsi dal referendum senza aver compiuto passi in avanti, e l'inesorabile avanzata di Nigel Farage all'indomani della vittoria alle Europee del 26 maggio<\/strong>, ha portato i conservatori ad affidarsi ad una delle figure pi\u00f9 controverse della politica inglese, il sostenitore di una \"Brexit pura\" e senza compromessi<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Pi\u00f9 volte accusato di aver \"corrotto\" il voto referendario inglese con decine di fake news<\/a><\/strong>, Boris Johnson ha promesso agli inglesi di traghettare il Paese fuori dall'Unione Europea a qualunque costo. Gi\u00e0 dal suo insediamento, infatti, il leader dei conservatori ha chiesto all'UE di abolire la clausola sull'Irlanda del Nord, trovando il disaccordo di Bruxelles. A questo punto, BoJo si \u00e8 detto pronto a tutto, spingendo sempre di pi\u00f9 verso un no deal<\/em> dalle conseguenze imprevedibili.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n I parlamentari inglesi, dal canto loro, resisi conto della sciatteria<\/em> insita nelle intenzioni del loro Primo Ministro, il quale dopo aver condotto una campagna elettorale all'insegna del bluff<\/em> \u00e8 pronto ad anteporre la propaganda all'interesse della nazione, hanno deciso di agire. I conservatori moderati <\/strong>hanno votato assieme alle opposizioni una legge che obbliga BoJo a chiedere un rinvio della Brexit<\/strong>, prevista per il 31 ottobre. Inoltre, tramite una legge, il Parlamento ha costretto a rendere pubblici alcuni documenti<\/b>\u00a0governativi secretati riguardanti le conseguenze economiche\/sociali della Brexit e un piano per contrastarle (Yellowhammer<\/i>). Il loro contenuto, nonostante BoJo lo abbia minimizzato, delinea, nella peggiore delle ipotesi, \u00a0uno scenario<\/b>\u00a0semi apocalittico<\/b> in caso di \u201cno deal\u201d: aumento della disoccupazione, calo del PIL, penuria di cibo e di farmaci, rivolte nelle strade. Ecco perch\u00e9 si vuole a tutti i costi evitare un\u2019uscita senza accordo.<\/p>\r\n Il Primo Ministro, per\u00f2, \u00a0ha fatto sapere tramite un suo portavoce, di non essere intenzionato a richiedere un rinvio (nonostante le aperture\u00a0<\/a>di Ursula Von der Leyen), rischiando di essere portato davanti ad un tribunale<\/a><\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n Nel frattempo, per\u00f2 il Primo Ministro \u00e8 riuscito a far sospendere<\/a> i lavori parlamentari <\/strong>per un paio di settimane, non prima per\u00f2 di aver incassato una seconda sconfitta: quella sul Boris Johnson e il fumo della propaganda<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n
Boris Johnson e il fumo della propaganda<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n
Boris Johnson e il fumo della propaganda<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n
Boris Johnson e il fumo della propaganda<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n
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