mercoledì, 15 Gennaio 2025
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Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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Inoltre, entrambi hanno plasmato le rispettive formazioni politiche a loro immagine e somiglianza. Matteo Salvini lo ha fatto con la Lega, Renzi con il derelitto Partito Democratico. Il secondo, per\u00f2, dopo essere stato defenestrato da Palazzo Chigi e dai vertici dello stesso partito, finendo di fatto ai margini della scena politica del Paese, ha deciso di compiere un gesto che, oltre a suscitare molti interrogativi, lo ha riportato in auge dopo una stagione di anonimato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Come nella Prima Repubblica esisteva il celeberrimo \"bipolarismo\" PC-DC, oggi, nella scena politica italiana, si \u00e8 sviluppato una sorta bi-personalismo. Quello tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Sui giornali, in televisione, in radio sembrerebbero esserci soltanto loro.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, entrambi hanno plasmato le rispettive formazioni politiche a loro immagine e somiglianza. Matteo Salvini lo ha fatto con la Lega, Renzi con il derelitto Partito Democratico. Il secondo, per\u00f2, dopo essere stato defenestrato da Palazzo Chigi e dai vertici dello stesso partito, finendo di fatto ai margini della scena politica del Paese, ha deciso di compiere un gesto che, oltre a suscitare molti interrogativi, lo ha riportato in auge dopo una stagione di anonimato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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A questa digressione, come se non bastasse, se ne dovrebbe accompagnare un'ennesima avente ad oggetto un'altra figura di egual spessore. Ovviamente, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio resta indissolubilmente legato all'ex Premier, sia per storia politica che per importanza scenica. I \"due Mattei\", in poche parole, si son presi la scena politica italiana e, a quanto pare, non hanno nessuna intenzione di restituirla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Come nella Prima Repubblica esisteva il celeberrimo \"bipolarismo\" PC-DC, oggi, nella scena politica italiana, si \u00e8 sviluppato una sorta bi-personalismo. Quello tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Sui giornali, in televisione, in radio sembrerebbero esserci soltanto loro.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, entrambi hanno plasmato le rispettive formazioni politiche a loro immagine e somiglianza. Matteo Salvini lo ha fatto con la Lega, Renzi con il derelitto Partito Democratico. Il secondo, per\u00f2, dopo essere stato defenestrato da Palazzo Chigi e dai vertici dello stesso partito, finendo di fatto ai margini della scena politica del Paese, ha deciso di compiere un gesto che, oltre a suscitare molti interrogativi, lo ha riportato in auge dopo una stagione di anonimato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Inoltre, la personalit\u00e0<\/strong> esplosiva del senatore \u00e8, ormai cosa nota. La sua energia, la sua arroganza non dovrebbero sorprendere. Ci\u00f2 che dovrebbe indurre a farlo, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui ha deciso di abbandonare la nave democratica nel momento pi\u00f9 delicato di questa legislatura, cercando di travalicare il confine del classico pregiudizio<\/strong>, il quale da diverso tempo ha corrotto il dibattito pubblico italiano.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questa digressione, come se non bastasse, se ne dovrebbe accompagnare un'ennesima avente ad oggetto un'altra figura di egual spessore. Ovviamente, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio resta indissolubilmente legato all'ex Premier, sia per storia politica che per importanza scenica. I \"due Mattei\", in poche parole, si son presi la scena politica italiana e, a quanto pare, non hanno nessuna intenzione di restituirla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Come nella Prima Repubblica esisteva il celeberrimo \"bipolarismo\" PC-DC, oggi, nella scena politica italiana, si \u00e8 sviluppato una sorta bi-personalismo. Quello tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Sui giornali, in televisione, in radio sembrerebbero esserci soltanto loro.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, entrambi hanno plasmato le rispettive formazioni politiche a loro immagine e somiglianza. Matteo Salvini lo ha fatto con la Lega, Renzi con il derelitto Partito Democratico. Il secondo, per\u00f2, dopo essere stato defenestrato da Palazzo Chigi e dai vertici dello stesso partito, finendo di fatto ai margini della scena politica del Paese, ha deciso di compiere un gesto che, oltre a suscitare molti interrogativi, lo ha riportato in auge dopo una stagione di anonimato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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Matteo Renzi \u00e8 tornato alla ribalta. Lo ha fatto grazie ad una mossa allo stesso tempo scaltra e pericolosa. D'altronde, e questo lo dicono i libri di storia e politologia, per essere un leader <\/strong>occorre non essere delle persone perfettamente equilibrate. Per affascinare gli elettori, riscaldare gli animi, sorprendere i detrattori, ottenere successi e insuccessi. Per fare tutto ci\u00f2, c'\u00e8 bisogno di una personalit\u00e0 fuori dal comune. Un leader deve essere \"vittima e carnefice\" del proprio destino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, la personalit\u00e0<\/strong> esplosiva del senatore \u00e8, ormai cosa nota. La sua energia, la sua arroganza non dovrebbero sorprendere. Ci\u00f2 che dovrebbe indurre a farlo, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui ha deciso di abbandonare la nave democratica nel momento pi\u00f9 delicato di questa legislatura, cercando di travalicare il confine del classico pregiudizio<\/strong>, il quale da diverso tempo ha corrotto il dibattito pubblico italiano.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questa digressione, come se non bastasse, se ne dovrebbe accompagnare un'ennesima avente ad oggetto un'altra figura di egual spessore. Ovviamente, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio resta indissolubilmente legato all'ex Premier, sia per storia politica che per importanza scenica. I \"due Mattei\", in poche parole, si son presi la scena politica italiana e, a quanto pare, non hanno nessuna intenzione di restituirla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Come nella Prima Repubblica esisteva il celeberrimo \"bipolarismo\" PC-DC, oggi, nella scena politica italiana, si \u00e8 sviluppato una sorta bi-personalismo. Quello tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Sui giornali, in televisione, in radio sembrerebbero esserci soltanto loro.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, entrambi hanno plasmato le rispettive formazioni politiche a loro immagine e somiglianza. Matteo Salvini lo ha fatto con la Lega, Renzi con il derelitto Partito Democratico. Il secondo, per\u00f2, dopo essere stato defenestrato da Palazzo Chigi e dai vertici dello stesso partito, finendo di fatto ai margini della scena politica del Paese, ha deciso di compiere un gesto che, oltre a suscitare molti interrogativi, lo ha riportato in auge dopo una stagione di anonimato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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In tv e sui giornali non si parla d'altro. La scaltra mossa del Senatore di Firenze ha acceso gli animi all'interno dell'opinione pubblica italiana, causando una miriade di polemiche<\/strong>. Da quelle provenienti dagli ambienti interni <\/strong>del suo ex partito alle stesse innescate dai suoi pi\u00f9 fedeli sostenitori. Tra questi c'\u00e8 chi dice che una scelta del genere sia da imputare alla volont\u00e0 di Renzi di rientrare all'interno dei giochi di potere<\/strong> governativi. Altri sottolineano come il senatore abbia sfruttato l'errore di Matteo Salvini<\/strong> per tornare al centro della scena. Apparentemente, ci \u00e8 riuscito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 tornato alla ribalta. Lo ha fatto grazie ad una mossa allo stesso tempo scaltra e pericolosa. D'altronde, e questo lo dicono i libri di storia e politologia, per essere un leader <\/strong>occorre non essere delle persone perfettamente equilibrate. Per affascinare gli elettori, riscaldare gli animi, sorprendere i detrattori, ottenere successi e insuccessi. Per fare tutto ci\u00f2, c'\u00e8 bisogno di una personalit\u00e0 fuori dal comune. Un leader deve essere \"vittima e carnefice\" del proprio destino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, la personalit\u00e0<\/strong> esplosiva del senatore \u00e8, ormai cosa nota. La sua energia, la sua arroganza non dovrebbero sorprendere. Ci\u00f2 che dovrebbe indurre a farlo, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui ha deciso di abbandonare la nave democratica nel momento pi\u00f9 delicato di questa legislatura, cercando di travalicare il confine del classico pregiudizio<\/strong>, il quale da diverso tempo ha corrotto il dibattito pubblico italiano.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questa digressione, come se non bastasse, se ne dovrebbe accompagnare un'ennesima avente ad oggetto un'altra figura di egual spessore. Ovviamente, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio resta indissolubilmente legato all'ex Premier, sia per storia politica che per importanza scenica. I \"due Mattei\", in poche parole, si son presi la scena politica italiana e, a quanto pare, non hanno nessuna intenzione di restituirla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Come nella Prima Repubblica esisteva il celeberrimo \"bipolarismo\" PC-DC, oggi, nella scena politica italiana, si \u00e8 sviluppato una sorta bi-personalismo. Quello tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Sui giornali, in televisione, in radio sembrerebbero esserci soltanto loro.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, entrambi hanno plasmato le rispettive formazioni politiche a loro immagine e somiglianza. Matteo Salvini lo ha fatto con la Lega, Renzi con il derelitto Partito Democratico. Il secondo, per\u00f2, dopo essere stato defenestrato da Palazzo Chigi e dai vertici dello stesso partito, finendo di fatto ai margini della scena politica del Paese, ha deciso di compiere un gesto che, oltre a suscitare molti interrogativi, lo ha riportato in auge dopo una stagione di anonimato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"Come Salvini e Renzi hanno monopolizzato la scena politica italiana","post_excerpt":"In uno scenario politico che si sta frammentando, sono emerse due figure pi\u00f9 ambiziose delle altre. Matteo Salvini e Matteo Renzi, politicamente agli antipodi, hanno monopolizzato il dibattito pubblico del Paese a causa della loro irrefrenabile voglia di tornare a Palazzo Chigi. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"come-salvini-e-renzi-hanno-monopolizzato-la-scena-politica-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-09-03 16:44:48","post_modified_gmt":"2023-09-03 14:44:48","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=135484","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":true,"total_page":4},"paged":1,"column_class":"jeg_col_3o3","class":"jnews_block_5"};

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L'attuale scena politica italiana, sembrerebbe essere stata monopolizzata da due personalit\u00e0, Salvini e Renzi, apparentemente contrapposte ma che, nella realt\u00e0, possiedono molte cose in comune.<\/h2>\r\n

La scena politica italiana, negli ultimi giorni, ha subito un sussulto a causa della decisione di Matteo Renzi<\/strong> di lasciare il Partito Democratico<\/strong> per dare vita ad un movimento tutto suo: Italia Viva<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In tv e sui giornali non si parla d'altro. La scaltra mossa del Senatore di Firenze ha acceso gli animi all'interno dell'opinione pubblica italiana, causando una miriade di polemiche<\/strong>. Da quelle provenienti dagli ambienti interni <\/strong>del suo ex partito alle stesse innescate dai suoi pi\u00f9 fedeli sostenitori. Tra questi c'\u00e8 chi dice che una scelta del genere sia da imputare alla volont\u00e0 di Renzi di rientrare all'interno dei giochi di potere<\/strong> governativi. Altri sottolineano come il senatore abbia sfruttato l'errore di Matteo Salvini<\/strong> per tornare al centro della scena. Apparentemente, ci \u00e8 riuscito.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 tornato alla ribalta. Lo ha fatto grazie ad una mossa allo stesso tempo scaltra e pericolosa. D'altronde, e questo lo dicono i libri di storia e politologia, per essere un leader <\/strong>occorre non essere delle persone perfettamente equilibrate. Per affascinare gli elettori, riscaldare gli animi, sorprendere i detrattori, ottenere successi e insuccessi. Per fare tutto ci\u00f2, c'\u00e8 bisogno di una personalit\u00e0 fuori dal comune. Un leader deve essere \"vittima e carnefice\" del proprio destino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, la personalit\u00e0<\/strong> esplosiva del senatore \u00e8, ormai cosa nota. La sua energia, la sua arroganza non dovrebbero sorprendere. Ci\u00f2 che dovrebbe indurre a farlo, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui ha deciso di abbandonare la nave democratica nel momento pi\u00f9 delicato di questa legislatura, cercando di travalicare il confine del classico pregiudizio<\/strong>, il quale da diverso tempo ha corrotto il dibattito pubblico italiano.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questa digressione, come se non bastasse, se ne dovrebbe accompagnare un'ennesima avente ad oggetto un'altra figura di egual spessore. Ovviamente, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio resta indissolubilmente legato all'ex Premier, sia per storia politica che per importanza scenica. I \"due Mattei\", in poche parole, si son presi la scena politica italiana e, a quanto pare, non hanno nessuna intenzione di restituirla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Come nella Prima Repubblica esisteva il celeberrimo \"bipolarismo\" PC-DC, oggi, nella scena politica italiana, si \u00e8 sviluppato una sorta bi-personalismo. Quello tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Sui giornali, in televisione, in radio sembrerebbero esserci soltanto loro.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre, entrambi hanno plasmato le rispettive formazioni politiche a loro immagine e somiglianza. Matteo Salvini lo ha fatto con la Lega, Renzi con il derelitto Partito Democratico. Il secondo, per\u00f2, dopo essere stato defenestrato da Palazzo Chigi e dai vertici dello stesso partito, finendo di fatto ai margini della scena politica del Paese, ha deciso di compiere un gesto che, oltre a suscitare molti interrogativi, lo ha riportato in auge dopo una stagione di anonimato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La scena politica italiana tra ambizione, arroganza e centrismo<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Uno dei motivi per cui Matteo Renzi \"ha fatto ci\u00f2 che ha fatto\" \u00e8 sotto gli occhi di tutti. Ha cercato di ritagliarsi una posizione di potere<\/strong> con cui esercitare la sua pressione sulle decisioni del Conte bis. Ha prima atteso le nomine, poi dopo aver fatto due conti, ha deciso di uscire dal Partito Democratico. Si \u00e8 gi\u00e0 detto che un leader non vuole partecipare passivamente allo stato di cose, bens\u00ec vuole prendere delle decisioni. Per dirla in altri termini, non vuole essere giocatore ma vuole schierare la squadra e guidarla.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un aspetto psicologico<\/strong> davvero importante. Il suo temperamento, e la sua posizione favorevole all'interno dell'ala della maggioranza, gli permetteranno di sperimentare la sua creatura senza il rischio di essere dimenticato.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Inoltre c'\u00e8 un altro motivo, pi\u00f9 personale, che guida una delle scelte pi\u00f9 discusse degli ultimi tempi: l'ambizione.<\/strong> Esiste dappertutto, nel calcio, in televisione, nella quotidianit\u00e0. L'ambizione guida l'uomo verso un miglioramento delle proprie capacit\u00e0. In politica quest'ultima \u00e8 molto spesso accompagnata dai rimpianti<\/strong>. E Matteo Renzi di rimpianti ne ha tanti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'infelice scelta di personalizzare il referendum<\/strong> (il referenzum<\/em>) del 4 dicembre 2016 ha portato gli avversari a coalizzarsi contro di lui. Matteo Renzi sa di aver sbagliato e sa che con il suo errore ha permesso ad altri individui politici di rubargli la scena. Una colossale ingenuit\u00e0 che gli \u00e8 costata la Presidenza del Consiglio. Ora, per\u00f2, l'astuzia politica abbonda, il carisma non \u00e8 pi\u00f9 un marchio di famiglia, il livello dello scontro (e non del dibattito, attenzione) \u00e8 molto alto.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi \u00e8 un politico naturale, il figlio prediletto della politica italiana di questi tempi. Una politica televisiva<\/strong>, della comunicazione social e del colpo di scena. Sicuramente sessant'anni fa, in piena Prima Repubblica, l'ex sindaco di Firenze avrebbe incollato i manifesti di partito, per\u00f2 oggi no.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non si sa, ancora, se la sua creatura avr\u00e0 fortuna o se la sua mossa strategica riuscir\u00e0 nell'intento. Non si sa se Italia Viva riuscir\u00e0 a ritagliarsi un p\u00f2 di spazio all'interno del fronte centrista italiano, assieme a Siamo Europei<\/strong> di Carlo Calenda e a +Europa<\/strong>. L'obiettivo<\/a> di Matteo Renzi \u00e8 quello di avvicinare quanto pi\u00f9 possibile gli scontenti <\/strong>delle formazioni tradizionali, e in crisi, come Forza Italia. A questo proposito Berlusconi, pur con tutte le precauzioni del caso, ha espresso apprezzamento nei confronti del nuovo progetto del senatore fiorentino.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Fatto sta che la scissione era inevitabile. Matteo Renzi non \u00e8 mai stato di sinistra<\/strong>, e dopo tanto tempo lo ha ammesso, indirettamente. Il problema sar\u00e0 cercare di comprendere quali saranno, ora, le sue prossime mosse. Sicuramente, nel breve periodo, non ci saranno altri colpi di scena eclatanti poich\u00e9 la sua creatura \u00e8 ancora molto giovane. Nel futuro, per\u00f2, al di l\u00e0 della ferrea volont\u00e0 di combattere il suo acerrimo rivale, Matteo Salvini, l'ambizione di tornare al governo, da protagonista, si far\u00e0 sentire.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Si spera, infine, che questa ambizione non coster\u00e0 alla bistrattata Italia un'altra insopportabile e lancinante crisi di governo<\/strong>, gi\u00e0 sperimentata poco tempo fa a causa di qualche moijto di troppo<\/em> e di cui il Paese non ne ha proprio bisogno.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'altro Matteo, quello della Lega<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Dopo l'8 agosto<\/strong>, giorno in cui Matteo Salvini ha annunciato l'apertura ufficiosa della crisi di governo, sembrerebbe che il leader della Lega non ne abbia azzeccata pi\u00f9 una. Nonostante i ripetuti moniti degli uomini a lui pi\u00f9 vicini, il leader del Carroccio ha aperto uno dei periodi pi\u00f9 strani e controversi della storia politica dell'Italia degli ultimi anni.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ora, quasi barcollando nel buio, l'ex Ministro dell'Interno continua a ripetere sempre le stesse parole, gli stessi concetti, le stesse incostituzionali illazioni. Da \"poltronari\" a \"governo non voluto dal popolo\", alla sua retorica da Papeete<\/a> si va affiancando, in cuor suo, il rimorso <\/strong>per un gesto compiuto a causa della troppa sicurezza maturata guardando il risultato dell'Europee<\/strong> e i conseguenti sondaggi <\/strong>che davano la Lega vicina al 38%.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Apparentemente i due Mattei non avrebbero quasi niente in comune<\/strong>. Uno centrista, l'altro sovranista. Uno euro-entusiasta, l'altro euro-scettico. Invece no. Entrambi sono figli della stessa politica, quella della comunicazione totale, dell'effetto scenico. Entrambi usano in modo quasi smodato i social per comunicare con la propria base. E lo fanno alla stessa maniera, punzecchiandosi a vicenda con messaggi al limite della provocazione.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Salvini, come il suo omonimo nel 2016, \u00e8 riuscito nella rovinosa impresa di far crollare tutto quello che aveva costruito. Spinto dall'arroganza<\/strong> ha rovesciato un governo, all'interno del quale aveva l'inerzia dalla sua parte, catapultandosi ai margini del Parlamento. Ed ora, ha monopolizzato le reti televisive per tornare alla ribalta. Entrambi i Mattei sono stati traditi dalla loro ambizione<\/strong> e dalla loro presunta intoccabilit\u00e0<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sia chiaro, politicamente sono agli antipodi<\/strong> ma, nonostante ci\u00f2, entrambi sono figli della stessa politica, quella televisiva, dell'egocentrismo<\/strong> e del personalismo. Entrambi hanno monopolizzato la scena politica italiana e continuano a farlo. Sono dappertutto: in televisione, in radio, sui social. Entrambi cercano disperatamente visibilit\u00e0 attraverso mosse strategiche al limite della comprensibilit\u00e0<\/strong>. L'uno si scinde da un partito dopo aver profetizzato l'unit\u00e0 e aver propiziato una \"strana alleanza\" con il Movimento Cinque Stelle, l'altro per capitalizzare un consistente bottino di consensi ha deliberatamente (e con l'insostenibile leggerezza dell'irresponsabilit\u00e0<\/em>) ha fatto cadere l'esecutivo di cui faceva parte.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Matteo Renzi, sfruttando l'errore del suo omonimo, ha colto l'occasione per tornare a contare qualcosa. L'altro Matteo \u00e8 riuscito a contenere <\/a>l'emorragia di consensi che nell'ultimo periodo gli ha portato via quasi il 5% del consenso. Entrambi godono di un'ottima abilit\u00e0 politica, di una efficace dialettica e sono arroganti<\/strong> quanto basta per non ammettere mai gli errori commessi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Sicuramente un dibattito politico co\u00ec aspro non giova alla democrazia<\/strong>, ma a loro non interessa. Entrambi si sentono leader nati e vogliono tornare ad esserlo; entrambi hanno toccato il cielo con un dito e sono rovinosamente caduti a causa di un fatale errore. Politicamente distinti ma accomunati da un unico desiderio, quello di tornare a tutti i costi sul gradino pi\u00f9 alto della politica italiana. L'uno lo sta facendo ripartendo dal basso, da un nuovo partito; l'altro la butta sulla propaganda. Solo il tempo dir\u00e0 chi dei due riuscir\u00e0 nel suo intento, per ora si pu\u00f2 soltanto dire che Salvini e Renzi, i due Mattei, hanno monopolizzato la scena politica italiana. <\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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