giovedì, 2 Gennaio 2025
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La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Donald Trump ha dato avvio ad una vera e propria guerra commerciale che, per\u00f2, fino ad ora aveva coinvolto solamente Washington e Pechino<\/strong>. Infatti, oltre ai dazi, il Tycoon aveva imposto delle sanzioni specifiche<\/strong> su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di quasi 50 miliardi di dollari. Il dragone ha risposto con ritorsioni di eguale entit\u00e0.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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A supporto della sua tesi, il Presidente degli Stati Uniti ha fornito alcuni dati riguardanti il calo dell'occupazione in settori strategici come quello dell'acciaio<\/strong> e dell'alluminio. <\/strong>Per imporre i primi\u00a0dazi, l'amministrazione statunitense ha fatto riferimento ad una norma contenuta nel Trade Expansion Act<\/strong> che consente di attivare l'articolo 21 del Gatt<\/strong>\u00a0consistente nell'imposizione unilaterale di dazi doganali senza chiedere l'autorizzazione al WTO, in nome della sicurezza nazionale.<\/p>\r\n

Nel giugno del 2018 sono scattati i primi dazi di Trump nei confronti di acciaio e alluminio. L'impatto per l'Europa \u00e8 stato molto modesto. Il mercato continentale vale nel complesso 720 miliardi di euro, di cui solamente 6,5 miliardi facenti capo all'acciaio. Il Paese pi\u00f9 colpito da questi primi provvedimenti \u00e8 stato sicuramente la Germania<\/strong> che vende acciaio e alluminio agli USA per 1,4 miliardi di dollari l'anno, cio\u00e8 lo 0,1% delle esportazioni di Berlino verso gli Stati Uniti. Un danno esiguo che comunque ha irritato molto i vertici europei, i quali hanno risposto con una lista dei papabili prodotti da contro-daziare.<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Donald Trump ha dato avvio ad una vera e propria guerra commerciale che, per\u00f2, fino ad ora aveva coinvolto solamente Washington e Pechino<\/strong>. Infatti, oltre ai dazi, il Tycoon aveva imposto delle sanzioni specifiche<\/strong> su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di quasi 50 miliardi di dollari. Il dragone ha risposto con ritorsioni di eguale entit\u00e0.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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I dazi di Donald Trump, innanzitutto, sono una manovra politica gi\u00e0 presente <\/a>all'interno del suo programma elettorale<\/strong>, in vista delle elezioni del 2016. Per porre un freno all'importazione senza controllo di merci dall'estero il Tycoon ha annunciato una serie di misure volte a proteggere il mercato americano dalla concorrenza<\/strong> internazionale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A supporto della sua tesi, il Presidente degli Stati Uniti ha fornito alcuni dati riguardanti il calo dell'occupazione in settori strategici come quello dell'acciaio<\/strong> e dell'alluminio. <\/strong>Per imporre i primi\u00a0dazi, l'amministrazione statunitense ha fatto riferimento ad una norma contenuta nel Trade Expansion Act<\/strong> che consente di attivare l'articolo 21 del Gatt<\/strong>\u00a0consistente nell'imposizione unilaterale di dazi doganali senza chiedere l'autorizzazione al WTO, in nome della sicurezza nazionale.<\/p>\r\n

Nel giugno del 2018 sono scattati i primi dazi di Trump nei confronti di acciaio e alluminio. L'impatto per l'Europa \u00e8 stato molto modesto. Il mercato continentale vale nel complesso 720 miliardi di euro, di cui solamente 6,5 miliardi facenti capo all'acciaio. Il Paese pi\u00f9 colpito da questi primi provvedimenti \u00e8 stato sicuramente la Germania<\/strong> che vende acciaio e alluminio agli USA per 1,4 miliardi di dollari l'anno, cio\u00e8 lo 0,1% delle esportazioni di Berlino verso gli Stati Uniti. Un danno esiguo che comunque ha irritato molto i vertici europei, i quali hanno risposto con una lista dei papabili prodotti da contro-daziare.<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Donald Trump ha dato avvio ad una vera e propria guerra commerciale che, per\u00f2, fino ad ora aveva coinvolto solamente Washington e Pechino<\/strong>. Infatti, oltre ai dazi, il Tycoon aveva imposto delle sanzioni specifiche<\/strong> su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di quasi 50 miliardi di dollari. Il dragone ha risposto con ritorsioni di eguale entit\u00e0.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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L'art. 21 del GATT e i primi dazi su acciaio e alluminio<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Donald Trump, innanzitutto, sono una manovra politica gi\u00e0 presente <\/a>all'interno del suo programma elettorale<\/strong>, in vista delle elezioni del 2016. Per porre un freno all'importazione senza controllo di merci dall'estero il Tycoon ha annunciato una serie di misure volte a proteggere il mercato americano dalla concorrenza<\/strong> internazionale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A supporto della sua tesi, il Presidente degli Stati Uniti ha fornito alcuni dati riguardanti il calo dell'occupazione in settori strategici come quello dell'acciaio<\/strong> e dell'alluminio. <\/strong>Per imporre i primi\u00a0dazi, l'amministrazione statunitense ha fatto riferimento ad una norma contenuta nel Trade Expansion Act<\/strong> che consente di attivare l'articolo 21 del Gatt<\/strong>\u00a0consistente nell'imposizione unilaterale di dazi doganali senza chiedere l'autorizzazione al WTO, in nome della sicurezza nazionale.<\/p>\r\n

Nel giugno del 2018 sono scattati i primi dazi di Trump nei confronti di acciaio e alluminio. L'impatto per l'Europa \u00e8 stato molto modesto. Il mercato continentale vale nel complesso 720 miliardi di euro, di cui solamente 6,5 miliardi facenti capo all'acciaio. Il Paese pi\u00f9 colpito da questi primi provvedimenti \u00e8 stato sicuramente la Germania<\/strong> che vende acciaio e alluminio agli USA per 1,4 miliardi di dollari l'anno, cio\u00e8 lo 0,1% delle esportazioni di Berlino verso gli Stati Uniti. Un danno esiguo che comunque ha irritato molto i vertici europei, i quali hanno risposto con una lista dei papabili prodotti da contro-daziare.<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Donald Trump ha dato avvio ad una vera e propria guerra commerciale che, per\u00f2, fino ad ora aveva coinvolto solamente Washington e Pechino<\/strong>. Infatti, oltre ai dazi, il Tycoon aveva imposto delle sanzioni specifiche<\/strong> su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di quasi 50 miliardi di dollari. Il dragone ha risposto con ritorsioni di eguale entit\u00e0.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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A questo proposito sorgono alcune domande relative alla visita del Segretario di Stato americano, Michael Pompeo<\/strong>, in Italia. L'Italia potrebbe venire esclusa dalla lista nera del Dipartimento del Commercio? Dove sono finiti i<\/em> buoni uffici di\u00a0 Conte nei confronti di Trump? Quali sono le sue vere intenzioni?<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'art. 21 del GATT e i primi dazi su acciaio e alluminio<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Donald Trump, innanzitutto, sono una manovra politica gi\u00e0 presente <\/a>all'interno del suo programma elettorale<\/strong>, in vista delle elezioni del 2016. Per porre un freno all'importazione senza controllo di merci dall'estero il Tycoon ha annunciato una serie di misure volte a proteggere il mercato americano dalla concorrenza<\/strong> internazionale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A supporto della sua tesi, il Presidente degli Stati Uniti ha fornito alcuni dati riguardanti il calo dell'occupazione in settori strategici come quello dell'acciaio<\/strong> e dell'alluminio. <\/strong>Per imporre i primi\u00a0dazi, l'amministrazione statunitense ha fatto riferimento ad una norma contenuta nel Trade Expansion Act<\/strong> che consente di attivare l'articolo 21 del Gatt<\/strong>\u00a0consistente nell'imposizione unilaterale di dazi doganali senza chiedere l'autorizzazione al WTO, in nome della sicurezza nazionale.<\/p>\r\n

Nel giugno del 2018 sono scattati i primi dazi di Trump nei confronti di acciaio e alluminio. L'impatto per l'Europa \u00e8 stato molto modesto. Il mercato continentale vale nel complesso 720 miliardi di euro, di cui solamente 6,5 miliardi facenti capo all'acciaio. Il Paese pi\u00f9 colpito da questi primi provvedimenti \u00e8 stato sicuramente la Germania<\/strong> che vende acciaio e alluminio agli USA per 1,4 miliardi di dollari l'anno, cio\u00e8 lo 0,1% delle esportazioni di Berlino verso gli Stati Uniti. Un danno esiguo che comunque ha irritato molto i vertici europei, i quali hanno risposto con una lista dei papabili prodotti da contro-daziare.<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Donald Trump ha dato avvio ad una vera e propria guerra commerciale che, per\u00f2, fino ad ora aveva coinvolto solamente Washington e Pechino<\/strong>. Infatti, oltre ai dazi, il Tycoon aveva imposto delle sanzioni specifiche<\/strong> su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di quasi 50 miliardi di dollari. Il dragone ha risposto con ritorsioni di eguale entit\u00e0.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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All'interno di questa spietata rappresaglia commerciale, purtroppo, ci andr\u00e0 di mezzo anche l'Italia. Un'analisi Coldiretti<\/strong> <\/a>ha evidenziato le ripercussioni che i dazi potrebbero avere nei confronti del commercio italiano. Il made in Italy<\/strong>, dalla moda al settore agroalimentare, ne uscirebbe molto indebolito, poich\u00e9 quello americano \u00e8 da sempre uno dei mercati pi\u00f9 ben disposti nei confronti dei nostri prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito sorgono alcune domande relative alla visita del Segretario di Stato americano, Michael Pompeo<\/strong>, in Italia. L'Italia potrebbe venire esclusa dalla lista nera del Dipartimento del Commercio? Dove sono finiti i<\/em> buoni uffici di\u00a0 Conte nei confronti di Trump? Quali sono le sue vere intenzioni?<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'art. 21 del GATT e i primi dazi su acciaio e alluminio<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Donald Trump, innanzitutto, sono una manovra politica gi\u00e0 presente <\/a>all'interno del suo programma elettorale<\/strong>, in vista delle elezioni del 2016. Per porre un freno all'importazione senza controllo di merci dall'estero il Tycoon ha annunciato una serie di misure volte a proteggere il mercato americano dalla concorrenza<\/strong> internazionale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A supporto della sua tesi, il Presidente degli Stati Uniti ha fornito alcuni dati riguardanti il calo dell'occupazione in settori strategici come quello dell'acciaio<\/strong> e dell'alluminio. <\/strong>Per imporre i primi\u00a0dazi, l'amministrazione statunitense ha fatto riferimento ad una norma contenuta nel Trade Expansion Act<\/strong> che consente di attivare l'articolo 21 del Gatt<\/strong>\u00a0consistente nell'imposizione unilaterale di dazi doganali senza chiedere l'autorizzazione al WTO, in nome della sicurezza nazionale.<\/p>\r\n

Nel giugno del 2018 sono scattati i primi dazi di Trump nei confronti di acciaio e alluminio. L'impatto per l'Europa \u00e8 stato molto modesto. Il mercato continentale vale nel complesso 720 miliardi di euro, di cui solamente 6,5 miliardi facenti capo all'acciaio. Il Paese pi\u00f9 colpito da questi primi provvedimenti \u00e8 stato sicuramente la Germania<\/strong> che vende acciaio e alluminio agli USA per 1,4 miliardi di dollari l'anno, cio\u00e8 lo 0,1% delle esportazioni di Berlino verso gli Stati Uniti. Un danno esiguo che comunque ha irritato molto i vertici europei, i quali hanno risposto con una lista dei papabili prodotti da contro-daziare.<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Donald Trump ha dato avvio ad una vera e propria guerra commerciale che, per\u00f2, fino ad ora aveva coinvolto solamente Washington e Pechino<\/strong>. Infatti, oltre ai dazi, il Tycoon aveva imposto delle sanzioni specifiche<\/strong> su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di quasi 50 miliardi di dollari. Il dragone ha risposto con ritorsioni di eguale entit\u00e0.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0Donatello D'Andrea<\/strong><\/p>\r\n","post_title":"La sberla dei dazi all'economia europea (e italiana)","post_excerpt":"E' fatta. Donald Trump ha ottenuto l'ok dall'Organizzazione mondiale del commercio ed \u00e8 pronto a dare una stangata all'Unione Europea, ai suoi Paesi e soprattutto ai suoi prodotti. Sono in arrivo circa 7,5 miliardi di dollari di dazi sulle merci europee come rappresaglia per la scelta dell'Unione di sostenere l'Airbus nella battaglia \"aerospaziale\" con Boeing. ","post_status":"publish","comment_status":"open","ping_status":"open","post_password":"","post_name":"la-sberla-dei-dazi-alleconomia-europea-e-italiana","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2019-10-04 13:15:28","post_modified_gmt":"2019-10-04 11:15:28","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/www.ultimavoce.it\/?p=136622","menu_order":0,"post_type":"post","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"next":false,"prev":false,"total_page":1},"paged":1,"column_class":"jeg_col_2o3","class":"jnews_block_6"};

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Dopo qualche giorno d'attesa \u00e8 arrivata la drammatica pronuncia: il WTO<\/strong> ha stabilito che gli usa potranno imporre dazi<\/strong> all'UE per un valore di 7,5 miliardi di dollari<\/strong> (6,8 miliardi di euro) come \"conseguenza\" per gli aiuti illegali concessi al consorzio aerospaziale Airbus.<\/strong> In particolare l'amministrazione Trump<\/strong>,, aveva chiesto un risarcimento ancora maggiore. Sarebbe superfluo far notare che una mossa del genere renderebbe ancora pi\u00f9 tese le relazioni commerciali tra gli USA e l'Unione Europea,<\/strong> la quale, dal canto suo, probabilmente risponder\u00e0 in egual misura.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

All'interno di questa spietata rappresaglia commerciale, purtroppo, ci andr\u00e0 di mezzo anche l'Italia. Un'analisi Coldiretti<\/strong> <\/a>ha evidenziato le ripercussioni che i dazi potrebbero avere nei confronti del commercio italiano. Il made in Italy<\/strong>, dalla moda al settore agroalimentare, ne uscirebbe molto indebolito, poich\u00e9 quello americano \u00e8 da sempre uno dei mercati pi\u00f9 ben disposti nei confronti dei nostri prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito sorgono alcune domande relative alla visita del Segretario di Stato americano, Michael Pompeo<\/strong>, in Italia. L'Italia potrebbe venire esclusa dalla lista nera del Dipartimento del Commercio? Dove sono finiti i<\/em> buoni uffici di\u00a0 Conte nei confronti di Trump? Quali sono le sue vere intenzioni?<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

L'art. 21 del GATT e i primi dazi su acciaio e alluminio<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Donald Trump, innanzitutto, sono una manovra politica gi\u00e0 presente <\/a>all'interno del suo programma elettorale<\/strong>, in vista delle elezioni del 2016. Per porre un freno all'importazione senza controllo di merci dall'estero il Tycoon ha annunciato una serie di misure volte a proteggere il mercato americano dalla concorrenza<\/strong> internazionale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A supporto della sua tesi, il Presidente degli Stati Uniti ha fornito alcuni dati riguardanti il calo dell'occupazione in settori strategici come quello dell'acciaio<\/strong> e dell'alluminio. <\/strong>Per imporre i primi\u00a0dazi, l'amministrazione statunitense ha fatto riferimento ad una norma contenuta nel Trade Expansion Act<\/strong> che consente di attivare l'articolo 21 del Gatt<\/strong>\u00a0consistente nell'imposizione unilaterale di dazi doganali senza chiedere l'autorizzazione al WTO, in nome della sicurezza nazionale.<\/p>\r\n

Nel giugno del 2018 sono scattati i primi dazi di Trump nei confronti di acciaio e alluminio. L'impatto per l'Europa \u00e8 stato molto modesto. Il mercato continentale vale nel complesso 720 miliardi di euro, di cui solamente 6,5 miliardi facenti capo all'acciaio. Il Paese pi\u00f9 colpito da questi primi provvedimenti \u00e8 stato sicuramente la Germania<\/strong> che vende acciaio e alluminio agli USA per 1,4 miliardi di dollari l'anno, cio\u00e8 lo 0,1% delle esportazioni di Berlino verso gli Stati Uniti. Un danno esiguo che comunque ha irritato molto i vertici europei, i quali hanno risposto con una lista dei papabili prodotti da contro-daziare.<\/strong><\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Donald Trump ha dato avvio ad una vera e propria guerra commerciale che, per\u00f2, fino ad ora aveva coinvolto solamente Washington e Pechino<\/strong>. Infatti, oltre ai dazi, il Tycoon aveva imposto delle sanzioni specifiche<\/strong> su 1.300 prodotti cinesi, per un valore di quasi 50 miliardi di dollari. Il dragone ha risposto con ritorsioni di eguale entit\u00e0.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un altro settore nel mirino degli Stati Uniti sembrerebbe essere quello delle automobili.<\/strong> Di mezzo ci andrebbero l'italiana FCA,<\/strong> che \"tappa i buchi\" del deludente mercato europeo con gli utili americani, ma anche la Germania, che esporta automobili per un valore di 28 miliardi di euro, e il Regno Unito. In questo caso per\u00f2, imporre dazi sarebbe molto pi\u00f9 complesso dato che il mercato automobilistico \u00e8 in assoluto il pi\u00f9 \"globalizzato\". Solo nel 2017 sono state prodotte, entro i confini a stelle e strisce, circa 800mila vetture tedesche.\u00a0<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Comunque sia, i primi dazi hanno avuto l'effetto di preannunciare una guerra commerciale <\/strong>che, a quanto sembra, potr\u00e0 solamente peggiorare. Nel giro di un anno si \u00e8 passati dai prodotti siderurgici a quelli alimentari<\/a>. Un vero e proprio colpo di mano, i cui effetti saranno ancor pi\u00f9 visibili se l'Europa reagir\u00e0<\/a>, nei confronti della globalizzazione<\/strong> e dell'integrato sistema di mercato che da almeno un cinquantennio garantisce la circolazione pacifica delle merci, dei costumi e soprattutto dei valori.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La contesa Airbus-Boeing come casus belli dei dazi<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

La vicenda scatenante l'ira di Trump \u00e8 quella legata al presunto \"finanziamento\" pubblico illecito di Bruxelles, e quindi contro le regole del libero mercato, nei confronti del consorzio aerospaziale Airbus<\/strong>. La duratura contesa tra il colosso europeo e quello statunitense, la Boeing<\/strong>, per\u00f2, ha durata ultra decennale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In particolare la genesi dello scontro risale al 2004<\/strong>, subito dopo che il consorzio europeo si impose come primo produttore per consegne di velivoli in tutto il mondo, superando proprio il rivale nordamericano. Gli USA, per giustificare la disfatta, puntarono il dito contro i finanziamenti e i sussidi che l'Airbus ha ricevuto fin dagli anni '70. Nello specifico Trump ha indicato 22 miliardi<\/strong> di dollari di flussi illegali. Bruxelles ha risposto giocando la stessa carta<\/em>: Washington ha finanziato illecitamente la propria azienda per una cifra di poco superiore, 23 miliardi.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

In questo fanciullesco battibeccare si colloca la pronuncia<\/a><\/strong> dell'Organizzazione mondiale del commercio che ha quantificato le tariffe che gli USA possono legittimamente imporre verso l'Unione Europea: 7,5 miliardi di dollari. Trump ne chiedeva undici, ma si \u00e8 dovuto accontentare.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Ci\u00f2 che non si riesce a spiegare, per\u00f2, \u00e8 il motivo per cui il Tycoon abbia deciso di puntare il dito anche contro il mercato italiano<\/strong>. Del consorzio Airbus ne fanno parte solamente Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Cosa c'entra l'Italia?<\/p>\r\n

Uno \"schiaffo\" all'economia europea e italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

I dazi di Trump non solamente uno schiaffo all'economia europea, bens\u00ec anche a quella di un suo storico alleato. La Casa Bianca avrebbe potuto evitare benissimo di inserire i prodotti italiani nella lista del Dipartimento del Commercio.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

A questo proposito una delle ragioni<\/strong> la si potrebbe cercare all'interno dell'obiettivo, pi\u00f9 o meno dichiarato, di Donald Trump di riequilibrare la bilancia commerciale <\/strong>con l'Unione Europea. Germania e Italia, in particolare, sono i due partner europei verso cui ogni anno gli Stati Uniti maturano un passivo pi\u00f9 elevato. Quindi, alla fine della fiera, l'Italia sarebbe colpita dai dazi per il semplice motivo di \"esportare troppo\". Ci\u00f2, per la nostra economia, sarebbe un guaio: le esportazioni italiane, a differenza di quelle tedesche, sono troppo \"USA-dipendenti\" poich\u00e9 incidono per la met\u00e0 del surplus totale della nostra bilancia commerciale.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

Un'altra motivazione<\/strong>, degradata al rango di \"mera ipotesi\"<\/strong>, sarebbe invece squisitamente politica.. Il sentimento di frustrazione <\/strong>italiano\u00a0per l'ingiusta colpa da pagare \u00e8 palese. Lo si \u00e8 notato anche durante l'incontro tra Giuseppe Conte <\/strong>e il Segretario Pompeo e lo si \u00e8 potuto estrapolare anche dai ripetuti richiami<\/a> alla responsabilit\u00e0 da parte di Sergio Mattarella<\/strong>.<\/p>\r\n

L'atteggiamento di Donald Trump nei confronti del mercato italiano potrebbe riassumersi in una semplice quanto verosimile frase: \"L'Italia paga in quanto membro dell'Unione Europea\".<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Una tale mossa avrebbe delle motivazioni politiche reali e forti. L'Italia ultimamente si \u00e8 mostrata una delle nazioni europee pi\u00f9 euroscettiche, tanto che per 14 mesi ha avuto al governo due forze inquadrate in questa sfera\u00a0<\/strong>(fino ad un anno fa si parlava addirittura di Italexit). Lo scontro tra grillini, leghisti e l'Europa ha visibilmente \"allietato\" il Tycoon, da sempre acerrimo e \"velato\" nemico dell'asse franco-tedesco. L'imposizione dei dazi anche alla nostra economia potrebbe, di conseguenza, rispondere al riavvicinamento <\/strong>del governo PD-M5S a Germania e Francia.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

I prodotti colpiti e le conseguenze sull'economia italiana<\/h3>\r\n\r\n\r\n\r\n

Non c'\u00e8 bisogno di aggiungere, o di ripetere, che i dazi di Trump sono rischiosi per il Made in Italy e mettono a repentaglio la gi\u00e0 difficile situazione economica<\/strong> nostrana, stagnante e sull'orlo della recessione<\/strong>. L'Italia vive di export e non pu\u00f2 fare affidamento sulla domanda interna<\/strong> per i suoi prodotti.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n

Il settore agroalimentare risulterebbe il pi\u00f9 colpito dai dazi, seguito da moda, cosmetici e componenti edili\/industriali. In particolare, secondo quanto emerge dalla lista <\/a><\/strong>pubblicata<\/a> sul sito del Rappresentante al Commercio USA, i prodotti<\/strong> italiani colpiti sarebbero il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Esclusi, per ora, l'olio d'oliva e il prosecco. Le tariffe dovrebbero scattare dal 18 ottobre<\/a><\/strong> e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni, industriali e agricoli. Secondo Coldiretti, il danno <\/strong>italiano ammonterebbe circa ad un miliardo di euro<\/strong>.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La reazione della politica italiana non si \u00e8 fatta attendere. Sia Giuseppe Conte che Luigi Di Maio hanno dichiarato che il problema dei dazi \u00e8 molto serio e che le eccellenze italiane devono essere tutelate. Nello specifico il Premier Conte spera che i suoi buoni uffici presso la Casa Bianca possano convincere Donald Trump a cambiare idea.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

La soluzione diplomatica<\/strong>, in questo caso, \u00e8 quanto mai necessaria.<\/p>\r\n\r\n\r\n\r\n

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