In provincia di Foggia ci sono ben 18 TAC, ma non si sa bene dove siano tutte quante. La Regione sembra non sentire e non lo vuole dire. Nel frattempo, ne approfittano – come sempre – gli operatori sanitari privati e la gente è costretta a lunghe attese o a pagare tanti soldi per esami importanti.Tanto per parlare sempre chiaro: lei signor Michele Emiliano è stato eletto per risolvere i problemi della Regione Puglia, e non certo per fare le primarie di un partito. Se non ha tempo o non è in grado di assolvere al suo ruolo istituzionale, allora si dimetta.
«La TAC che l’Asl di Foggia ha installato e abbandonato nella sua sede di piazza Libertà non è stata autorizzata e dunque non è in funzione. Le procedure autorizzative sono ancora in corso, non essendo stato effettuato il sopralluogo del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Bat competente sul territorio di Foggia ». E’ la risposta esatta della regione Puglia ad un’interrogazione. Dunque la Daunia dipende adesso dalla BAT, una provincia costituita di recente. Incredibile? No, è il baricentrismo che imperversa dal 1948.
Il governo regionale ha fatto presente che a fronte di un fabbisogno regolamentare di 11 TAC, nel territorio dell’Asl di Foggia risultano già autorizzate e operanti 10 TAC, di cui 3 presso strutture private di Foggia. Altre 3 sono operanti presso gli Ospedali Riuniti e 5 presso Casa Sollievo a San Giovanni Rotondo per un totale di 18 TAC, di cui 6 solo a Foggia. Se i numeri ufficiali non sono una mera opinione, allora dove sono le altre 7 TAC? Perché le persone in caso di bisogno devono pagare i privati o rassegnarsi ad attendere tempi biblici per un semplice esame? Quale mammasantissima o boss della sanità occulta l’ha stabilito?
Un medico di famiglia, la dottoressa Lucia D’Amico di Stornarella con ambulatorio ad Orta Nova, mi ha nuovamente riferito di suoi pazienti che improvvisamente, senza che ne avessero fatto richiesta vengono scambiati da un medico all’altro per favorire le clientele dei soliti camici bianchi. Che accade a Cerignola?
La trasparenza amministrativa presidente Emiliano, non è un optional o comunque un favore personale, ma un obbligo normativo, stabilito dal Decreto Legislativo numero 33 del 2013, mentre la legge 833 del 1978 è ancora in vigore. Per la cronaca: l’articolo 32 della Costituzione repubblicana, sancisce il diritto alla tutela della salute umana.