Gli scienziati del German Aerospace Center hanno riprodotto un enorme sole artificiale. Una struttura formata da ben 149 riflettori.
L’obiettivo di Synlight è quello di creare idrogeno, senza produrre emissioni di carbonio durante la combustione, evitando di incrementare il riscaldamento globale.
La struttura del Synlight
Synlight è stata installata a Juelich a pochi chilometri da Colonia. La struttura è una grande parete costituita 149 riflettori allo xenon. Questa tipologia di fari utilizzati in campo cinematografico per simulare la luce solare.
Le temperature che emanano i fasci luminosi dei riflettori possono superare i 3000 gradi. Proprio per le alte temperature le sperimentazioni vengono svolte in una camera anti radiazioni. Il costo per generare l’energia è molto elevato infatti per produrre un fascio luminoso per 4 ore consecutive è necessaria una spesa che corrisponde a quanto pagherebbe una famiglia annualmente per coprire le spese sull’elettricità.
Lo studio del Synlight servirà ai ricercatori tedeschi nella ricerca sulle tecnologie rinnovabili. “Le energie rinnovabili saranno il cardine dell’alimentazione globale nel futuro”, dice Karsten Lemmer (membro del comitato dell’Energia e dei Trasporti).
Modello 3D del Synlight. Da: rtve.es
Investire sulle energie rinnovabili
Il progetto vuole aiutare gli studiosi a trovare un modo migliore per produrre l’idrogeno attraverso le radiazioni solari. Questo gas infatti è un combustibile pulito che può essere utilizzato da diversi mezzi di trasporto, come ad esempio le auto e gli aerei.
Esistono due tipologie di fonti di energia, quelle primarie e quelle secondarie, l’idrogeno fa parte di quelle secondarie perchè non è presente allo stato puro ma legato ad altri atomi. Questo gas lo possiamo trovare nel carbone, l’acqua e il gas naturale.
Produrre l’idrogeno partendo da molecole d’acqua è un processo molto costoso, per questo gli studiosi stanno cercando un’alternativa. Hanno osservato che la Terra è sottoposta a molta luce proveniente dal Sole. Imparare a sfruttare le tecniche di immagazzinamento della luce sarebbe un grandissimo passo avanti.
Elena Cremonesi