Svezia nella NATO: è arrivata la ratifica dell’Ungheria

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Il 26 febbraio segna una pietra miliare nella storia della sicurezza europea, con il Parlamento dell’Ungheria che ha finalmente ratificato, dopo oltre 18 mesi di attesa, l’atteso ingresso della Svezia nella NATO. Questo voto, approvato da un’altissima maggioranza in Parlamento, rappresenta non solo la conclusione di negoziati complessi e tensioni diplomatiche, ma anche un significativo cambio di rotta nella politica di difesa svedese. L’adesione, da tempo al centro delle discussioni geopolitiche, promette di rafforzare ulteriormente l’Alleanza atlantica – sopratutto in relazione alla guerra in Ucraina – e di avere profonde implicazioni per la sicurezza nella regione baltica.

La maggioranza dell’Ungheria che ha ratificato l’adesione della Svezia nella NATO

Dopo oltre 18 mesi di attesa e negoziati tesi, il Parlamento dell’Ungheria ha finalmente ufficialmente ratificato la richiesta della Svezia di aderire alla NATO. Con 188 voti favorevoli, sei contrari e quattro astenuti su un totale di 199 seggi, questo passo segna un momento storico che vedrà la Svezia diventare il 32esimo membro dell’Alleanza atlantica.

Uno dei principali motivi per cui è stata avanzata la richiesta di adesione della Svezia nella NATO è per la vicina Ucraina, attualmente in una guerra senza fine contro la Russia. Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha acclamato la nuova alleanza, affermando che l’adesione della Svezia nella NATO rappresenta la 32esima nazione entrata nell’alleanza militare atlantica.

Resistenze superate: un voto unanime dell’Ungheria

L’adesione della Svezia nella NATO, che segue quella della Finlandia, è stata accolta con entusiasmo dal primo ministro svedese Ulf Kristersson, definendo la giornata come “storica” attraverso i social network. Il segretario generale della NATO, ha commentato che l’ingresso della Svezia renderà l’alleanza “più forte”.

La grande soddisfazione derivante dall’adesione della Svezia nella NATO trova origine nel percorso della ratifica, che l’Ungheria di Viktor Orban ha reso ancora più complicato. Già nel 2022 il governo nazionalista ungherese aveva depositato la richiesta di ratifica in Parlamento ma, a causa delle forze di opposizione, la questione è sempre stata rallentata. 

Un cammino lungo e tortuoso

La lunga e complessa strada per l’adesione della Svezia alla NATO è giunta a una conclusione con questo passaggio cruciale. La richiesta di adesione era stata presentata insieme alla Finlandia in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, e l’approvazione unanime dei membri NATO era l’ultimo ostacolo da superare.

Il primo stato membro ad opporsi all’entrata della Svezia nella NATO fu la Turchia di Erdogan: la questione problematica secondo il presidente turco era che la Svezia accogliesse troppi emigrati curdi, che secondo la politica autoritaria turca sono considerati terroristi.

Resistenze ungheresi: politiche autoritarie e richieste di rispetto

L’Ungheria, fino a oggi l’unico paese dell’alleanza atlantica a non aver dato il via libera all’adesione di Stoccolma, aveva manifestato resistenze per diverse ragioni, comprese le tensioni con la Turchia e le preoccupazioni legate alle politiche autoritarie del governo svedese. Le richieste di “rispetto” da parte del primo ministro ungherese Viktor Orbán, in risposta alle critiche alle sue politiche, hanno caratterizzato le trattative.

Attualmente Budapest sta aprendo una serie di accordi bilaterali con la Svezia, che riguardano principalmente la compravendita di jet e altri strumenti di difesa aerea e terrestre. In particolare, uno degli accordi raggiunti tra la Svezia e l’Ungheria include la vendita di quattro caccia svedesi JAS 39 Gripen, ha contribuito a sbloccare l’impasse.



Ma oltre il grande mercato economico e bellicistico che si crea attorno ad un nuovo arrivo, è da considerare anche l’importanza geopolitica della decisione di adesione della Svezia nella NATO si riflette nel fatto che il mar Baltico è ora circondato da paesi membri dell’alleanza atlantica, creando ciò che alcuni analisti definiscono un “lago della NATO”.

Cambio di rotta per la Svezia

L’adesione della Svezia nella NATO è parte di un cambiamento significativo nella politica di difesa svedese, che negli ultimi duecento anni ha mantenuto una posizione di non allineamento militare. La Russia ha osservato con attenzione questa evoluzione, soprattutto alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina che ha innescato una riconsiderazione della sicurezza nella regione.

Il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, ha riconosciuto – in un post su X – la grande responsabilità che il paese nordico deve riconoscere in quanto membro di un’alleanza militare e strategica. Lo stesso ministro ha sottolineato come la Svezia si stia dotando di una difesa militare importante e di una sufficiente produzione industriale di guerra; inoltre, la spesa per la difesa ammonta al 2% del PIL. 

D’altro canto però, tra la popolazione svedese non sembra esserci molta popolarità di questa nuova adesione: c’è chi pensa che sia la cosa giusta da fare, mentre altri si preoccupano riguardo il fatto che la storica neutralità svedese – che dura da circa 200 – potrebbe essere compromessa dalle scelte militari collettive.

Passaggi formali rimanenti per l’adesione definitiva della Svezia nella NATO

Nonostante la ratifica dell’Ungheria, alcuni passaggi formali rimangono da completare prima che la Svezia diventi ufficialmente membro della NATO. Con la firma del presidente ungherese ad interim László Kövér, il Segretario generale della NATO inviterà formalmente la Svezia a entrare nell’alleanza, segnando il cammino verso una nuova fase nella sicurezza europea.

Questo passo rappresenta un significativo rafforzamento dell’alleanza NATO, con la Svezia che si unisce alle fila degli Stati impegnati nella difesa comune e nella sicurezza della regione.

Lucrezia Agliani

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