In Brasile viene alla luce il piano segreto del governo brasiliano per aprire il territorio delle tribù incontattate allo sfruttamento. E rimuovere le prove della loro esistenza. Un piano che potrebbe portare all’estinzione diverse tribù incontattate e distruggere circa 1 milione di ettari di foresta pluviale.
Le tribù incontattate non hanno pace. Di questi gruppi si sa poco: non è possibile stimare la loro popolazione, a quale ramo linguistico appartengano o le ragioni che li hanno portati ad evitare il contatto con uomini bianchi e altre popolazioni indigene. Fanno parte di un totale di 114 popoli isolati in Brasile — solo 28 dei quali sono riconosciuti e identificati dal Funai — la cui esistenza è provata solo da tracce materiali o da rari avvistamenti.
Queste tribù incontattate sono particolarmente vulnerabili poiché i loro territori non sono ufficialmente mappati e protetti. Attualmente l’unica cosa che si frappone tra loro e accaparratori di terre ben finanziati e pesantemente armati sono gli ordini. Conosciuti in Brasile come ingiunzioni “Restrições de uso“.
Il governo Bolsonaro e i suoi alleati tentano in ogni modo di porre fine alle ordinanze di restrizione dell’uso. Attualmente sono sette le terre di tribù incontattate soggette a questo regolamento. Di cui tre scadono questo mese: riguardano i territori indigeni di Ituna Itatá (PA), Piripkura (MT) e Pirititi (RR).
Le restrizioni sull’uso vengono utilizzate per proteggere legalmente i territori delle popolazioni indigene incontattate che non hanno ancora completato i loro processi di demarcazione. Questo regolamento rende illegale l’ingresso di invasori in questi territori. Il mancato rinnovo delle ordinanze sarebbe un’altra battuta d’arresto nelle politiche ambientaliste e indigenistiche messe in atto dal governo Bolsonaro.
Fortunatamente è stato svelato l’incredibile complotto politico per strappare gli ordini, rubare queste terre e spazzare via le tribù incontattate che vivono lì. Uno dei tanti nell’attacco genocida del governo Bolsonaro contro le popolazioni indigene del Brasile. E per farlo senza ostacoli ha tentato di insabbiare le prove dell’esistenza di queste tribù incontattate.
Sebbene il territorio di Ituna Itatá, nello Stato del Pará, sia il territorio indigeno più disboscato del paese, è protetto grazie all ‘ordinanza di protezione territoriale, scaduta il 25 gennaio 2022. Ne è stato chiesto il rinnovo al FUNAI. in seguito alla spedizione condotta per confermare la presenza delle tribù incontattate nel territorio.
La scorsa estate il team di operatori sul campo, qualificati esperti nella localizzazione e nel monitoraggio dei Popoli Indigeni incontattati, ha trovato prove della presenza di un Popolo Indigeno incontattato. A conclusione della spedizione è stato redatto un rapporto contenente tutti i dettagli della presenza di tribù incontattate
Tuttavia, FUNAI ha respinto le prove documentate occultandole e difendendo i diritti di proprietà degli invasori. L’insabbiamento coinvolge diversi massimi funzionari del FUNAI. (il Dipartimento governativo agli Affari Indigeni). Selezionati personalmente da Bolsonaro.
Questi avrebbero organizzato un incontro segreto con il senatore Zequinha Marinho. Politico, alleato di Bolsonaro, che guida e spinge la campagna legata allo sfruttamento del territorio. Durante quest’incontro a Marinho è stato mostrato il rapporto completo, che rivela i punti esatti della scoperta delle prove.
Il caso del Territorio Indigeno di Ituna Itatá è molto grave. Il modo in cui la direzione del FUNAI ha affrontato gli ordini di protezione del territorio è un’ulteriore prova delle azioni criminali del governo Bolsonaro. In relazione al suo attacco ai diritti fondiari indigeni, che sono garantiti nella Costituzione.
Per far luce sul caso, l’ufficio del Pubblico Ministero di Altamira, principale città nei pressi di Ituna Itatá, ha aperto un’indagine e ha chiesto al FUNAI di consegnare il report completo.