Super Seducer, il videogame che può trasformare i vostri figli in molestatori

Super Seducer

Super Seducer nasce come un videogame che si pone come un mezzo per “offrire agli uomini consigli su come avvicinare le donne in modo più rispettoso e seducente”. In realtà però si perde in stereotipi preoccupanti, che riducono la donna a un mero oggetto di conquista, e si basa su dinamiche distorte dove le donne arrivano a schiaffeggiare il protagonista del gioco, pur di impedire all’uomo di portare a termine l’approccio.




Il gioco è un simulatore punta-e-clicca, nato e interpretato da Richard La Ruina, famoso dating coach londinese, che ha scritto svariati libri sul tema dei rapporti tra uomo e donna.

Su Steam, la piattaforma su cui è disponibile, “Super Seducer” viene descritto come un “simulatore di seduzione più realistico al mondo: un gioco di azione dal vivo che ti mette dentro le situazioni di tutti i giorni (al bar o a lavoro) e ti permette di scegliere come comportarti e di vedere come le donne reagiscono alle tue scelte”. Peccato però che, nei fatti, questa tanto decantata libertà di scelta non venga assolutamente garantita, visto che Super Seducer non dà la possibilità al protagonista di rispettare le eventuali risposte negative da parte delle protagoniste, costringendole a volte a doverlo schiaffeggiare.




L’uomo si trova costretto, a tutti gli effetti, a dover praticare una sorta di stalking, tanto che, per Motherboard Usa, è un “prodotto in grado normalizzare l’atteggiamento degli stalker”.

Per il creatore, Ruina, tutte le polemiche e le critiche negative sono esagerate, visto che l’intento del suo videogame è offrire una spalla di supporto agli uomini più timidi, o con meno esperienza, nel rapporto con l’altro sesso. Ruina però non si è fermato a evidenziare l’obiettivo “didattico” di “Super Seducer”, ma ha pensato bene di tirare in causa il movimento #metoo, per motivare l’ideazione del videogame: “Gli uomini sono ancora più spaventati, in questa situazione, perché non sanno cosa fare, ogni gesto sembra sbagliato”.




Allora visto che gli uomini, in questo periodo storico, sono costretti a vagare a tentoni, la soluzione migliore è ridurre le donne a dei meri oggetti manipolabili, che hanno come unico scopo, nella vita, di ricevere riconoscimenti in ambito sessuale.

In Super Seducer, l’approccio avviene in svariate location, da un incontro casuale in strada a una serata in discoteca, e c’è sempre una costante: solo l’uomo può concludere attività e conversazioni, riducendo la donna a mera pedina nelle mani del protagonista.

Chi gioca al videogame deve inoltre scegliere la risposta più adatta alle diverse situazioni, indicando quello che farebbe lui, al posto di La Ruina, quando si trova a doversi rapportare con le donne; se la risposta viene ritenuta corretta, il protagonista si ritrova circondato da donne che indossano dell’intimo, se invece viene ritenuta sbagliata, si ritrova da solo.

Fonte: repubblica.it

Super Seducer è un videogame di cui nessuno sentiva la necessità, soprattutto quando il fenomeno della stalking è in piena crescita; nel 2016 infatti, secondo l’Istituto nazionale di statistica, sono più di tre milioni le donne italiane ad avere subito comportamenti persecutori almeno una volta nella vita. I casi più recenti sono quelli di una ragazza ventenne, di Parma e delle accuse di molestie rivolte da una dipendente dell’Hard Rock Cafe di Roma al suo capo. Secondo la ragazza, infatti, l’uomo le avrebbe più volte “palpeggiato il sedere, le cosce, ha fatto battute fuori luogo, minacciato di non rinnovare il contratto, fatto mobbing”.

In un’epoca dove viene continuamente calpestato il sacrosanto diritto delle donne di dire “no” ad avances, approcci violenti o non desiderati, bisognerebbe creare al massimo un videogame che educa le persone (perché non bisogna confinare l’argomento a una differenza di genere) a rispettare il libero arbitrio di ogni essere con cui ci confrontiamo.

Insegnare ad essere persone, prima che uomo macho o latin lover.

Dorotea Di Grazia

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