Summit di Hanoi, Trump torna a casa a mani vuote

Summit di Hanoi

Dal Summit di Hanoi sul disarmo ci si aspettava un risultato diverso. Soprattutto dopo il fortunato vertice di giugno e le reciproche dichiarazioni di stima. Per trovare un compromesso tuttavia non è bastata la stretta di mano del primo giorno né il tentativo da parte di entrambi di ridimensionare le proprie aspettative in vista di una prospettiva di pace duratura.

L’incontro tra le due delegazioni

Il presidente americano si è recato nella capitale del Vietnam accompagnato da Mike Pompeo e Mick Mulvaney. Rispettivamente Segretario di Stato e capo dello staff. Al fianco del leader nordcoreano figurano invece il suo braccio destro Kim Yong-chol e il ministro degli Esteri Ri Yong-ho.

Il vertice si è interrotto prima del previsto. Al termine dei colloqui Kim Jong-un ha lasciato l’hotel e sono saltati il pranzo con il tycoon  e la cerimonia di firma della dichiarazione congiunta. Donald Trump ha dichiarato in conferenza stampa che entrambi avevano ritenuto non conveniente firmare una dichiarazione congiunta al Summit di Hanoi.

Il fallimento dei negoziati

All’origine della discordia una differenza di visioni. Trump ha infatti rifiutato la richiesta del leader nordcoreano di togliere le sanzioni che pesano sul regime di Pyongyang. Decisione che Washington non può prendere senza la garanzia di una denuclearizzazione. Vale a dire un abbandono “completo, verificabile e irreversibile” del nucleare da parte della Corea del Nord.

Donald Trump e Mike Pompeo in conferenza stampa
Donald Trump e Mike Pompeo in conferenza stampa

Dal canto suo, il leader nordcoreano sarebbe disposto a chiudere il sito di Yongbyon ma non a smantellare tutto il suo arsenale. Tuttavia rinuncerebbe alla sua fonte principale di plutonio e trizio solo in cambio della sospensione delle sanzioni. Un ricatto inaccettabile per il presidente americano che ha determinato la fine delle trattative.

Trump si è rivolto ai giornalisti con una nota di delusione: “vedremo quello che succederà”. Ma rassicura: “Non voglio perdere il mio buon rapporto con Kim, che mi ha promesso ancora oggi di non riprendere i test missilistici e nucleari”.

 

Betty Mammucari 

 

 

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