Dal 9 gennaio al cinema Sulle ali dell’avventura, di Nicolas Vanier. La storia di un padre e un figlio che sfidano i venti per salvare le oche selvatiche.
Sulle ali dell’avventura è l’ultimo film del regista francese Nicolas Vanier, celebre per aver già portato sugli schermi Belle e Sebastien. Dal 9 gennaio si potrà scoprire la nuova potente storia ambientata tra Francia e Norvegia.
I protagonisti sono un eccentrico scienziato e suo figlio. Una coppia decisamente male assortita. Christian è infatti abituato a vivere in contatto con la natura, in particolare con oche selvatiche in via d’estinzione che cerca di salvare, mentre Thomas è un adolescente appassionato di videogiochi.
Thomas obbligato dalla madre a passare del tempo in Normandia con il padre, sembra disperato così lontano dall’amata tecnologia. Tuttavia la vacanza forzata si trasforma in avventura inaspettata. Il padre gli rivela il suo progetto segreto per guidare gli uccelli con un ultraleggero fino in Norvegia, attraverso un itinerario più sicuro.
La storia vera
La storia è ispirata alla vera impresa del meteorologo francese Christian Moullec. Infatti già nel 1995, egli si era accorto che le oche della specie lombardelle minori avevano immense difficoltà ad effettuare l’usuale migrazione dalla Germania verso la Svezia. Deciso ad aiutare gli animali nell’impresa, aveva tracciato una rotta alternativa per guidarli con il suo ultraleggero. Tuttavia il suo primo tentativo era risultato vano. Le oche si erano rifiutate di seguirlo lungo il nuovo itinerario.
Fortunatamente Moullec era deciso a non arrendersi ed esplorare nuovi metodi. Così aveva scelto di allevare direttamente gli uccelli, sfruttando il metodo dell’imprinting poiché questi si fidassero di lui e lo seguissero anche in volo. Questo secondo tentativo avrebbe segnato il suo successo non solo per lo spostamento delle oche ma anche per l’enorme risonanza mediatica.
Oggi il meteorologo, ormai noto come “birdman”, porta in volo anche i turisti. Un atto di amore incondizionato, ma soprattutto di sensibilizzazione verso il pericolo che attualmente corrono gli uccelli migratori a causa dell’uso incontrollato di prodotti chimici e pesticidi in agricoltura.
Anna Barale