Suburra è una delle vette più alte del cinema di Stefano Sollima, filmata avendo come ispirazione la trama del libro omonimo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini. Il film, uscito nel 2015, presentava un cast d’eccezione tra cui spiccavano Alessandro Borghi, Greta Scarano, Elio Germano, Claudio Amendola, Pierfrancesco Favino.
Nei ruoli secondari si potevano trovare Antonello Fassari, Jean-Hugues Anglade e i brillanti Giacomo Ferrara e Adamo Dionisi nei ruoli iconici di Spadino e Manfredi Anacleti, esponenti di un agguerrito clan rom creato sulla base dei Casamonica, i cui intrighi vertono attorno alla capitale.
Roma torna a far da scenario alle vicende di Suburra ma con un viaggio breve ed essenziale nel tempo: le vicende del film troveranno ulteriore spiegazione nei fatti precedenti l’Apocalisse narrata da Sollima attraverso una serie-prequel da dieci episodi, prodotta dalla RAI, Cattleya e Netflix, che punta per la prima volta ad un prodotto tutto italiano.
Del cast originale noi vedremo Alessandro Borghi, già amatissimo dal pubblico cinefilo fin da Non essere cattivo di Claudio Caligari, nel ruolo dell’ambizioso ed iconico Numero 8, già condotto a tragica fine nel film di Sollima.
Giacomo Ferrara, che s’era già imposto nel film come Alberto Anacleti, cioè Spadino, tornerà nella serie insieme ad Adamo Dionisi, ricostituendo la terribile coppia dei fratelli gangster Anacleti.
Amendola non tornerà nella parte del Samurai ma sarà sostituito da Francesco Acquaroli. Tra i nuovi acquisti del cast noi avremo Filippo Nigro per la parte di Amedeo Cinaglia, Eduardo Valdarnini ad interpretare Lele Marchilli e Claudia Gerini nel ruolo di Sara Monaschi.
Alla regia vedremo Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi. La storia si incentrerà sui venti giorni precedenti l’inizio delle dimissioni del sindaco della capitale, peraltro gli stessi in cui viene approvato un nuovo piano regolatore dove gli interessi del malaffare romano si manifesteranno con forza inaudita.
La serie sarà su Netflix dal 6 ottobre 2017. Non ci resta che aspettare e attendere quello che è stato preannunciato come uno dei migliori titoli dell’anno.
Antonio Canzoniere